Luigi Barbesino
1 maggio 1894
di Fabrizio Grassetti
Buongiorno e Buon 1° maggio a tutti.
In questo giorno e mese è nato a Casale Monferrato nel 1894, l’ex allenatore giallorosso Luigi BARBESINO. Diplomato alla Scuola Federale Allenatori, vecchio capitano del glorioso Casale, già mezzala sinistra della Nazionale Italiana, è stato scelto per guidare la Roma dal Presidente giallorosso Renato Sacerdoti nel 1933.
È stato il secondo allenatore italiano della storia della Roma, preceduto da Guido Baccani, che ha guidato i giallorossi nelle prime 7 giornate del campionato 1929-30. Prima di lui la Roma aveva ingaggiato i tecnici stranieri Willy Garbutt, Herbert Burgess, Janos Baar, e Lajos Kovacs
Barbesino è poi rimasto al timone della squadra capitolina dal 1933 al 1937, per un totale di 135 partite tra Campionato, Coppa Italia e Coppa Media Europa. Il suo score recita: 62 vittorie, 30 pareggi e 43 sconfitte. I giallorossi sotto la sua direzione si sono classificati al 5°, 4° 2° (sfiorando lo scudetto perso per un solo punto) e 10° posto (Coppa Italia sfiorata. Dopo avere eliminato la Triestina, il Torino, il Napoli e l’Ambrosiano, i Lupi persero sul campo neutro di Firenze la finale contro il Genova per 1-0 con il gol dei rosso blu messo a segno a 11 minuti dalla fine).
L’allenatore piemontese, che curava in maniera particolare la preparazione atletica dei suoi allievi, appena giunto nella Capitale, espose in un’intervista rilasciata al Corriere dello Sport la sua filosofia di gioco. “Bisogna arrivare, con molta pazienza e con molto lavoro, a ottenere dalla squadra un rendimento costante. Come gioco la Roma deve enormemente migliorare. Essa deve giungere – perché ha gli uomini per farlo – a praticare un sistema di gioco secondo l’avversario che ha di fronte e cambiare tattica qualora necessità dovesse richiederlo. Vedrà non più i terzini allargarsi sulle ali lasciando troppo spazio al centro libero e incustodito: la mediana non terrà eccessivamente il pallone e dal centro partiranno gli allunghi alle Ali. Un gioco molto veloce, perché oggi per vincere e battere le difese avversarie è necessario giocare sveltamente il pallone”.
Concetti chiari e sorprendentemente moderni rispetto all’epoca.
L’elenco delle prestazioni da ricordare della squadra giallorossa condotta da Barbesino, è troppo lungo per essere riportato in questo articolo. Ci limitiamo allora a citare cronologicamente solo alcune di queste.
1.11.1933 Roma-Lazio 5-0 ( Ad oggi il risultato con il maggiore scarto di gol nei derby, solo avvicinato dal 1-5 per i Lupi del campionato 2001.02);
26.4.1934 Torino-Roma 3-6 (Il punteggio si commenta da solo);
6.1.1935 Alessandria-Roma 1-6 ;
3.3.1935 Roma-Napoli 4-0;
29.3.1936 Juventus-Roma 1-3 (Prima sconfitta dei bianconeri nello stadio Comunale di Torino “Benito Mussolini”);
16.6.1935 Roma-Ferencvaros 3-1 nella Coppa Media Europa-Europa Centrale;
28.6.1936 Roma-Rapid Vienna 5-1 nella Coppa Media Europa-Europa Centrale;
14.3.1937 Roma-Juventus 3-1(terza vittoria romanista a Testaccio dopo il 5-0 del 15.3.1931 ed il 2-0 del 18.10.1931).
Da evidenziare, infine, che negli 8 derby di campionato disputati con Barbesino allenatore della Roma, i giallorossi hanno ottenuto 5 vittorie e 3 pareggi. Di sconfitte nemmeno a parlarne.
Barbesino, dopo che la Roma decise di affidare la squadra al quotato nuovo allenatore Guido Ara, nella stagione 1938-39 andò ad allenare Venezia, preferendo poi interrompere la carriera nello Sport per entrare come ufficiale nella Regia Aeronautica, dove raggiunse il grado di Maggiore Pilota Osservatore. In tale veste trovò la morte il 20 aprile del 1941, nel corso di una missione di ricognizione sui cieli della Libia, quando il Savoia Marchetti S.M 79 sul quale operava, per motivi sconosciuti non rientrò più alla base.
Precedentemente aveva ottenuto una medaglia di bronzo al valor militare con la seguente motivazione: “Partecipava in qualità di osservatore a vari ed importanti voli di guerra, dimostrando elevate doti di coraggio e contribuendo con la sua opera al buon esito delle missioni. Cielo del Mediterraneo Centrale, giugno-settembre 1940”.
Nella storia della Roma Luigi Barbesino, per le sue qualità umane e per la bravura professionale, occupa un posto di grande rilievo.