Giugno 7, 2025

Amarcord – 5 giugno 1906

Eraldo Monzeglio, nato il 5 giugno 1906 a Vignali Monferrato. Cresciuto nel mitico Casale, quelli della stella bianca su sfondo nero, approda nel grande Bologna, dove vince campionato e coppa Europa Centrale, un’antenata a pieno diritto della Coppa dei Campioni.  

Nel 1934 è campione del mondo insieme ai nostri Ferraris IV e Guaita e sarà ancora campione del mondo nel 1938, questa volta con la nostra maglia, pur giocando una sola gara. 

Arriva a Roma, nella stagione 1935-36 insieme ad Allemandi, suo compagno di linea difensiva nel mondiale 1934, questi proveniente dall’Inter allora chiamata Ambrosiana. 

È la stagione che negli annali del calcio romanista, viene ricordata per la fuga di Guaita Scopelli e Stagnaro. 

La Roma è una squadra quadrata, segna poco ma difende davvero bene e subisce pochissimi gol. Al termine della stagione, la difesa giallorossa è la meno battuta del campionato ma purtroppo questo dato, non è sufficiente per vincere il titolo. 

La posizione finale della classifica comunque è di tutto rispetto, la Roma è seconda soltanto al Bologna, per giunta di un solo punto e c’è tanta amarezza per la sconfitta, nel girone di andata contro il Palermo, ultimo della classe.

Monzeglio gioca 108 partite in serie A, 11 in coppa Italia (con l’amaro della sconfitta in finale del 6 giugno 1937 contro il Genoa pardon Genova a quei tempi) e 6 gare in Europa Centrale. Il totale fa 125 gare ufficiali. 

Chiude la carriera da calciatore a 33 anni per poi cominciare, dopo la fine della guerra, quella di allenatore, con qualche passaggio in squadre importanti come il Napoli, la Sampdoria e la Juventus. 

Monzeglio ebbe anche un certo peso politico: il 2 gennaio 1935, Fulvio Bernardini alla guida della sua auto, in una già trafficata Piazza Venezia, entra in una lieve rotta di collisione con un’altra auto che prosegue spedita il suo cammino. 

Fulvio viene segnalato e raggiunto a casa dalla polizia che gli fa presente che l’altra auto aveva a bordo Benito Mussolini: il risultato? 

Al nostro “Fuffo” viene tolta la patente. C’è poco da fare, del resto, i figli di Mussolini, Vittorio e Bruno, discreti giocatori di tennis, erano in quel periodo tesserati per la rivale di sempre, la Lazio.

Qualche mese dopo, arriva alla Roma, Eraldo Monzeglio che, oltre a vestire la nostra maglia, diviene istruttore sportivo della famiglia Mussolini e organizza una gara di tennis tra il capo del governo e Bernardini.

Fulvio oltre ad essere uno straordinario calciatore, era anche un bravo tennista e in classifica, precede di molto i figli di Mussolini.

Nella sfida secca, non c’è partita ma in maniera molto particolare, succede che Bernardini perde la partita ma ottiene nuovamente la sua patente… così per magia … 

Eraldo Monzeglio, insieme al nostro massaggiatore dell’epoca, il mitico Angelino Cerretti, durante la seconda guerra mondiale parte per la Russia: entrambi fortunatamente rientrano ma il buon Angelo, si perde la soddisfazione di vedere la sua Roma campione d’Italia.

Eraldo Monzeglio il 3 novembre 1981 a Torino, muore all’età di 75 anni.

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