Accadde oggi: Real Madrid-Roma 1-2

Amarcord – 12 luglio 1956
Giovedì 12 luglio 1956 a Caracas all’Estadio Olimpico si gioca Real Madrid-Roma, partita valida per la quarta giornata del torneo internazionale “Pequena Copa del Mundo” anche nota come Mundialito de Clubs, organizzato dalla Federazione calcistica del Venezuela.
All’importante torneo, partecipano le seguenti squadre: Real Madrid campione d’europa in carica, Porto campione di Portogallo, Vasco da Gama vice campione brasiliano e appunto la Roma.
Real Madrid e Roma, si sono già affrontate una settimana fa (5 luglio 1956) e ad avere la meglio, al termine di una partita equilibrata, è stata la compagine spagnola che ha superato per 2-1 la Roma.
Questa volta però, la sensazione che si prova è molto diversa perché alla squadra di mister Sarosi mancano tanti titolari: Stucchi ha un piede ingessato, Ghiggia ha un occhio gonfio, Cardoni è carico di auromicina, farmaco che serve per curare una brutta infezione e in più, il Capitano Giacomo Losi ha un ginocchio che non riesce assolutamente a muovere.
A loro andrebbero poi aggiunti i calciatori che per varie vicissitudini non sono proprio partiti dalla capitale per questa spedizione.
La situazione è davvero disperata e alla vigilia della partita, tutti danno per spacciata la Roma: sui giornali italiani si parla solo di quanti gol di scarto ci saranno al termine dell’incontro, tra le due formazioni.
Del resto, da una parte c’è una squadra fatta di ragazzi, mentre dall’altra c’è la squadra più forte d’europa che ha tra le proprie file, calciatori fenomenali come Di Stefano e Gento.
Nel calcio però, non c’è nulla di scontato, tutte le partite iniziano da 0-0 e possono riservare delle piacevoli sorprese.
Mister Sárosi schiera la seguente formazione: Panetti, Giuliano, Pontrelli, Alloni, Eliani, Cavazzuti, Guarnacci, Pestrin, Da Costa, Barbolini, Lojodice.
Quelli che si aspettano un Real Madrid costantemente nell’area di rigore della Roma sbagliano di grosso: gli eroici ragazzi capitolini, per nulla intimoriti, iniziano la partita all’arrembaggio e al 3’ lanciano un chiaro segnale agli spagnoli.
Triangolazione tutta di prima Da Costa-Barbolini-Pestrin, cross preciso verso Lojodice che arriva da dietro e con tutta la forza che ha in corpo, scaglia in rete il pallone dell’immediato vantaggio 1-0 della Roma.
Sugli spalti ci sono 15.000 persone, di questi 10.000 sono italiani e tutti insieme, scattano in piedi ad esultare, sugli spalti c’è il delirio, abbracci, baci, nessuno si sarebbe potuto immaginare un inizio del genere…
Certo la strada è ancora lunga ma intanto, il tabellone recita
Roma 1 Real Madrid 0.
Si riparte con la squadra spagnola che prova subito a reagire, bella giocata da parte di Alfredo Di Stefano, il calciatore forse più completo al mondo, offre un gran pallone a Rial, il cui tiro è violento ma viene bloccato dall’attento Panetti.
La Roma non sta a guardare, risponde colpo su colpo e al 9’ va vicina al raddoppio con un tiro di Barbolini che termina di poco largo.
Al 13’ ci prova anche Cavazzuti ma la pericolosa conclusione termina di poco alta sopra la traversa della porta difesa da Alonso.
La risposta spagnola è affidata a Joseito che calcia dalla distanza ma Panetti è attento e in tuffo blocca il pallone.
Incredibile quello che avviene al 20’ con Da Costa che si invola, supera di slancio il diretto avversario Marquitos e regala a Lojodice un pallone che va soltanto spinto in fondo alla rete: la Roma segna il gol del 2-0 e lo stadio di Caracas impazzisce di gioia.
La giovane formazione giallorossa, proprio quella che secondo tutti doveva essere preda della furia spagnola, dopo pochi minuti sta maltrattando il grande Real Madrid.
Si riprende il gioco con i bianchi che mestamente tornano al centro del campo; al 21’ passaggio verso Di Stefano che suona la carica, attacca il centro e poi, arrivato nei pressi dell’area di rigore, carica il tiro ma Panetti è reattivo e respinge in calcio d’angolo.
Due minuti dopo, ottima occasione per Rial che riceve a pochi passi dalla linea di porta ma l’estremo difensore giallorosso è superlativo e a mano aperta riesce a respingere.
Al 26’ ci prova anche Gento ma Panetti è in giornata di grazia, esce alla disperata sui piedi del talento spagnolo e salva nuovamente la porta della Roma.
La squadra giallorossa gioca un primo tempo a testa alta, soffre ma tira fuori le unghie e graffia ogni qualvolta ne ha occasione: al 32’ Barbolini lancia in profondità Da Costa che prende in contropiede la difesa dei campioni d’Europa, salvati dall’uscita con i piedi del portiere Alonso.
L’attacco spagnolo, soltanto a guardarlo mette i brividi, Di Stefano è imprendibile e al 36’ dopo aver seminato il panico nell’area di rigore giallorossa calcia verso la rete: il pallone sta per terminare in porta ma Giuliano, proprio sulla linea respinge e salva la Roma dalla capitolazione.
La partita è davvero molto bella e spettacolare, sono continui i capovolgimenti di fronte e la Roma, in versione sperimentale riesce a rispondere colpo su colpo ai più quotati avversari.
La gente sugli spalti si diverte ed è entusiasta per quello che stanno facendo i ragazzi di György Sárosi.
Gli ultimi minuti prima dell’intervallo, sono tremendi per la Roma perché gli spagnoli caricano a testa bassa con tutte le forze che hanno in corpo: l’obiettivo è quello di accorciare le distanze per poi giocarsi tutte le carte nella ripresa.
Panetti viene bombardato, i palloni arrivano da ogni direzione ma lui è incredibilmente attento, reattivo e innalza un muro, davvero difficile da abbattere.
Al 38’ il numero uno giallorosso, respinge un tiro a botta sicura di Joseito e si ripete al 41’ con un intervento in volo plastico su Rial.
La vera perla però, Panetti la regala al 45’ quando vola da un palo all’altro e toglie dal sette, il pallone calciato da Di Stefano.
L’arbitro, il venezuelano Jackson fischia la fine del primo tempo e mentre le squadre rientrano negli spogliatoi, succede qualcosa di incredibile perché tutto lo stadio, non soltanto quello di fede italiana, si alza in piedi per applaudire la Roma.
Prima di riprendere il gioco, vengono effettuate due sostituzioni: nel Real Madrid entra Olsen al posto di Rial mente nella Roma si vede in campo un altro giovane atleta, De Toni al posto di Pontrelli.
Al 46’ arriva subito una conclusione dalla distanza di Marsal ma Panetti è attento e alza il pallone sopra la traversa.
Sarà una ripresa di totale sofferenza? Può darsi… ma intanto la Roma risponde con Barbolini che costringe il portiere Alonso ad una parata davvero difficile.
Al 52’ lancio verso Di Stefano che si presenta tutto solo davanti a Panetti ma il portiere giallorosso compie l’ennesimo miracolo e in uscita bassa, sradica il pallone dai piedi del campione spagnolo e blocca.
Il Real Madrid spinge in maniera prepotente ma la Roma alza una diga invalicabile e molto spesso, riparte con azioni veloci: al 62’ Barbolini si fa tutto il campo e poi, nonostante la fatica calcia con tutta la forza che gli rimane in corpo ma Alonso è attento e compie una magnifica parata che tiene in vita i campioni d’Europa.
La partita intanto, inizia a farsi spigolosa perchè il Real Madrid non è abituato a perdere e iniziano delle entrate molto poco amichevoli, tanto che l’arbitro è costretto a richiamare a sé i due capitani e minaccia seri provvedimenti.
Al 73’ Di Stefano controlla un ottimo pallone al centro dell’area e invece di concludere, effettua una magia che fa sparire letteralmente il pallone dalla visuale di Giuliano che va a vuoto e commette fallo.
Il direttore di gara Jackson concede il calcio di rigore a favore del Real Madrid e Molowny con un tiro forte e angolato, realizza il gol dell’1-2 che dimezza lo svantaggio.
La partita, che fino a questo momento ha vissuto di mille emozioni, diventa ancora più bella e se vogliamo usare un termine forte, anche drammatica.
Non si sta giocando per una finale di Coppa dei Campioni, quindi i termini potrebbero sembrare esagerati ma quello che le due squadre stanno dando in campo e quella che è la partecipazione della gente sugli spalti, è davvero qualcosa di unico e straordinario.
Di Stefano ci prova in tutte le maniere, al 79’ salta da solo l’intera retroguardia giallorossa, calcia verso la porta ma Panetti, riesce ancora una volta a respingere.
Poco dopo, è la volta di Molowny ma l’estremo difensore giallorosso vive una serata da assoluto protagonista e para: il pallone finisce tra i piedi dell’altro talento Gento che a porta spalancata è sicuro della marcatura ma Panetti è mostruoso, si rialza e respinge anche questo tiro!
Il pubblico sugli spalti è tutto dalla parte della Roma, si alza imponente il tifo degli italiani “Ro-ma, Ro-ma, Ro-ma…” ma come detto in precedenza, ci sono anche le simpatie dei tifosi neutrali, tra cui quelli australiani e, incredibile ma vero, anche degli spagnoli che rispettano il valore degli avversari.
Il Real Madrid ci prova fino all’ultimo ma la Roma ha il grande merito di non mollare un solo centimetro. Al triplice fischio dell’arbitro Jackson si scatena la gioia giallorossa per un’impresa davvero stoica.
Nonostante le tantissime assenze e un pronostico decisamente avverso, la Roma vince e scrive una pagina di storia: il grande Real di Gento e Di Stefano è battuto!
Il valore della partita in sé per sé, sembra essere meno importante e questo forse, non rende il giusto merito e tributo alla Roma.
Dalle parole emozionate di Giacomo Losi che a distanza di anni ha ricordato quella partita però, si capisce che non è così:
“Di Stefano per me è il calcio e in quel torneo abbiamo affrontato una delle squadre più forti di sempre. Quando giochi certe partite non puoi mai dire che si tratta di amichevoli, noi abbiamo sempre giocato per ottenere il massimo risultato. Quando indossi una maglia come quella della Roma o del Real Madrid tutte le sfide sono importanti. Il calcio è una cosa seria, per noi era tutto. Ogni volta che indossi quella maglia devi ricordare che stai onorando e rappresentando la città di Roma.
Io non sono romano ma lo sono diventato per adozione… guai a chi mi tocca la Roma, lo sanno anche al mio paese e quando ci torno, nessuno deve azzardarsi a farmi una battuta fuori posto su quella che è diventata la mia città.
Alla fine della partita, sono entrato in campo e sono andato a complimentarmi con Di Stefano e lui ha fatto la stessa cosa con noi della Roma. Con lui ho stretto una bella amicizia che, nonostante la distanza, è durata negli anni. Di Stefano è stato un grande calciatore ma prima di tutto è stato un grande uomo”.
Roma: Panetti, Giuliano, Pontrelli (46’ De Toni), Alloni, Eliani, Cavazzuti, Guarnacci, Pestrin, Da Costa, Barbolini, Lojodice.
All.: György Sárosi
Real Madrid: Alonso, Atiensa, Lesmes, Munoz, Marquitos, Zarraga, Joseito, Marsal (60’ Molowny), Di Stefano, Rial (46’ Olsen), Gento.
All.: Josè Villalonga
Arbitro: Jackson (Venezuela)
Marcatori: 3’ Lojodice, 20’ Lojodice, 73’ rigore Molowny
Note: Spettatori 15.000 circa