Gli Asterischi del 13 agosto 2025

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di Giorgio Martino
IL VERTICE – Pare che venerdì 8 all’hotel Hilton di Liverpool ci sia stato un incontro di Gasperini con Massara, Ranieri e il figlio di Dan ai quali l’allenatore ha potuto esternare direttamente ciò che aveva fatto capire nelle conferenze, quasi sempre travisate da cronisti inadeguati. L’allenatore ga detto di aver sentito “cose importanti”. Però un conto sono le parole, per quanto rassicuranti, un altro i fatti concreti, per cui a meno che non intervenga una forte iniziativa della proprietà in accordo o contro gli accordi con l’Uefa, il mercato di Massara sarà condizionato dall’equilibrio tra cessioni (che purtroppo non si riesce a fare in una rosa “inghisolfata” cioè ingolfata da Ghisolfi) e acquisti che non possono sforare i limiti.
E SE FOSSE? – E se fosse vera la notiziola attribuita a footballinsider247.com di mercoledì 13 secondo cui l’Everton avrebbe offerto circa 40 milioni di euro alla Roma per Dovbik? Non c’è stato il tempo di verificare, ma se fosse così potrebbe trattarsi dello stratagemma per consentire a Friedkin di dare soldi freschi alla Roma aggirando i paletti Uefa, visto che da altre parti (mercato e sponsorizzazioni) non ne arrivano.
LIVERPOOL – Nella città dei Beatles (ma i ragazzi che non hanno mai visto uno scudetto a Roma, si chiedono probabilmente si chi erano i Beatles) la Roma ha concluso la prima fase della preparazione avventatamente definita dall’avventuroso telecronista di Dazn “pre-season”. E’ emerso un verdetto chiaro: nella galassia delle squadre di calcio di proprietà del Gruppo Friedkin, la Roma è nettamente la migliore. Cannes ed Everton sono state battute perché sono inferiori. Dopo aver visto Aston Villa ed Everton c’è da essere preoccupati per quest’ultima perché appare molto scarsa, ma sono fatti suoi. La Roma ha approfittato di questa scarsezza superando indenne, anche grazie a due o tre parate importanti di Svilar, le situazioni pericolose che, comunque, aveva concesso. Poi ha vinto con Soulé che in questo primo mese è sembrato il più incisivo ed efficace in attacco a parte i gol di Ferguson che ha bisogno di verifiche più probanti.
A Liverpool ci sono stati sprazzi individuali ma molti errori di collettivo: la squadra non sembrava ben sincronizzata e l’apparente miglioramento rispetto all’Aston Villa, è dipeso dall’avversario. A parte il centrale di sinistra (Ndicka o Hermoso o uno nuovo) che dipenderà dal mercato, la formazione è definita con Ghilardi al posto di Celik. A centrocampo la coppia Koné-Cristante è la più affidabile, e El Aynaoui sa recuperare bene e giocando alto è più attivo ed ha scavalcato Baldanzi, Pisilli ed El Shaarawy vhe con Mourinho faceva proficuamente l’esterno. Ma il reparto è numericamente scarso perchè Pellegrini e Dybala sono troppo offensivi per sostituire i due centrali. Gli esterni ancora non vanno ma ci sono poche alternative. Il centravanti è un grosso interrogativo, mentre Soulé è la certezza più evidente. Per rendere questa formazione più competitiva, perché gli avversari non saranno senpre Cannes ed Everton, sono necessari innesti significativi perché così com’è non può bastare, se vuole vincere qualcosa di più del torneo triangolare del Friedkin Group.
L’ASSENZA – E meno male che doveva essere il giorno della grande desta con le squadre di Friedkin e l’inaugurazione del rinnovato stadio dell’Everton. Non c’era Gan Friedkin e non c’era neanche il sindaco di Liverpool , l’omologo di Gualtieri che, al suo posto, non avrebbe perso l’occasione. Naturalmente la stampa romana ha glissato su questa assenza e ha fatto fiinta di niente. Non è stata allestita neppure una conferenza stampa e Gasperini è stato intercettato in zona mista dove ha fatto sapere di aver parlato il giorno prima con la proprietà. Per essere una festa è stata molto sciatta.
SCIATTERIA DI DAZN – Sciatta come l’intera telecronaca di Dazn, non solo nel commento mai puntuale su quanto avveniva ma sempre distratto da chiacchiere inutili, ma assurda nell’intervallo di oltre un quarto d’ora con immagine fissa e silenziosa sullo stadio senza nemmeno la pubblicità o i promo della rete. Non lo facevano neppure le prime televisioncine private degli anni 70.
IL MONITO – Gasp è stato chiaro con i giornalisti: “Non scrivete più che non mi piace Dovbik perché non l’ho mai detto”. Il monito è preciso data la facilità con cui i cronisti attribuiscono e virgolettano parole e pensieri mai espressi dai protagonisti, inducendo i lettori a credere falsità e bugie. Soprattutto parlando di mercato i “piace a”, o i “”non piace a” si sprecano e sono sempre false invenzioni di chi scrive.
OTTIMISMO A TUTTI I COSTI – Sembra che circoli una parola d’ordine fra la stampa romana: essere sempre positivi ed ottimisti, evitare cose negative magari nascondendole e sommergendole di banali interviste in cui si dice addirittura che “Roma è pazza di El Haynaoui”. I messaggi che arrivano affermano che tutto va bene madama la marchesa. O, per chi preferisce il tono militaresco, che il rancio è ottimo e abbondante.
QUALE SCRIVANIA? – C’è ancora chi scrive di “un ex allenatore passato dietro la scrivania”. Ma dove si troverebbe questa scrivania? Non certo a Trigoria perché la proprietà non ha affidato alcun incarico ufficiale a Ranieri che non è più un tesserato della Società e non può rappresentarla in nessuna sede istituzionale, sportiva e non. Non è intervenuto nel ritiro e nella fase di preparazione. Era a Liverpool per quell’incontro col figlio di Dan fine a se stesso. Eppure sarebbe stato semplice dargli una vera scrivania a Trigoria nominandolo vice presidente o direttore generale o qualunque altra cosa che non fosse l’inutile senior advisor. Tuttavia noi siamo certi che se in qualsiasi modo ci fosse per Ranieri la possibilità o la necessità di essere di aiuto alla Roma, lui saprà essere efficacemente attivo per il bene della sua squadra, anche senza la scrivania.
FRANCULINO – Tra i nomi o i profili come dicono quelli che vogliono distinguersi, è sbucato anche Franculino che bisognerà fare attenzione quando lo si divide per andare a capo, e poi farebbe senso sentire che, sia pure parlando del pallone, “Dybala lo mandasse a Franculino”. Però dicono che faccia gol e allora andiamo tutti a Franculino. P.S. – Qualcosa di simile era successa al Milan quando prese Kakà e qualcuno scrisse che un certo dirigente aveva portato un cane a Kakà..
TUTTI D’ACCORDO – Il Corsport del 12 agosto ha scritto: “Pellegrini senza futuro”. Il Tempo ha scritto: “Pellegrini spint”. Speriamo che sia un futuro pieno di sprint per tutti.
LE DIFFERENZE – Qualche cronistello sprovveduto e/o disinformato ha avanzato dubbi sul lavoro di Massara rispetto ai predecessori che in estate spendevano e spandevano. In realtà non solo quei guastatori hanno speso male dilapidando le risorse, ingolfando la rosa di calciatori incedibili, affossando il bilancio, ma oggi siamo all’ultimo anno dell’agreement concordato con l’Uefa. Se alla fine i conti non tornano non ci sarà solo la solita multa, ma i rischi saranno ben maggiori. Da qui la poca mobilità attuale non essendo più possibile far arrivare allegramente i Le Fée, i Saud, i Sangaré, i Dovbik, i Salah Eddine, gli Hermoso, i Celik, gli Angelino perdendo, al contrario quelli buoni come Saelemaekers che a sinistra sarebbe stato perfetto.
LA RETROMARCIA – Nonostante l’inviato del Messaggero avesse addolcito la pillola scrivendo che “La Roma torna a Burton con tre gol sul groppone” (forse avrà inviato il pezzo alla fine del primo tempo), e ormai non c’è più nessun proto che possa correggere, la stampa romana ha fatto una marcia indietro di 180° sepolta da una valanga di ipocrisia. Dopo aver sbertucciato Gasperini che cercava di spiegare loro quale fosse la situazione con le necessità della squadra, hanno scritto le stesse cose che avevano contestato all’allenatore come se fosse una loro approfondita analisi. Invece di fare opportune riflessioni sulle considerazioni e gli argomenti che Gasp tentava da far capire, si erano trastullati sulla fascia di capitano e si sono dovuti risvegliare col brutale ed inequivocabile 4-0 dell’Aston Villa.
GASP A SKY – Apprezzabile tentativo di Gasp, invitato nottetempo a uno dei tanti programmi di Sky sul calcio mercato, più o meno originale, di evitare le criticità delle difficoltà, delle lacune della rosa, dei ritardi ai fini della preparazione collettiva, dei paletti Uefa che frenano Massara. L’allenatore è stato abile a dirottare il discorso sul progetto giovani, così tutti sono andati a dormire felici e contenti a cominciare dalla garrula presentatrice che, invece di far domande, si è impegnata in calorosi e ripetuti ringraziamenti.
LA CONTRADDIZIONE – La forte indicazione di Gasperini a questo cosiddetto “progetto-giovani” ripropone la discussione sugli obbiettivi a breve termine, cioè immediati della Roma. Perché, se veramente, questo tecnico è stato preso per impostare una programmazione di intenso e prolungato lavoro su giovani calciatori da valorizzare, allora sarà necessario un certo tempo. Però, contemporaneamente, si sente dire che Gasp è venuto per riportare la Roma subito in Champions League come vuole Friedkin. Tra le due cose c’è un’evidente contraddizione: l’una esclude l’altra. Non a caso, dopo il 4-0 con l’Aston Villa, Gasperini ha precisato che tutto dipende da quali obbiettivi si vogliono raggiungere: se si vuole essere già ora vincenti e competitivi, servono parecchi giocatori di grande qualità già pronti e collaudati, cioè dei veri e proprio campioni. Se si vuole far crescere dei giovani di prospettiva e belle speranze non si possono cullare ambizioni particolari. Ancora una volta: o l’uno o l’altro.
C’ERA UNA VOLTA -Un ricco e proficui settore giovanile della Roma. C’è una tradizione di autentici campioni individuati, allevati, formati e lanciati, da Orlando e Menichelli, a De Sisti e Guarnacci, da Rocca e Peccenini a Conti e Di Bartolomei fino a Giannini e Totti, Aquilani e De Rossi. E ancora tanti arrivati in prima squadra e diventati titolari, e alcuni nazionali, come Cardarelli, Ginulfi, Casaroli, Stefano Pellegrini (anni 70), Ugolotti, Righetti, Scarnecchia, Desideri, Tovalieri, Cappioli, Di Livio, Statuto, Di Mauro, Di Biagio. Scarchilli, Curci, Greco, Rosi, Virga, Bovo, Cerci, Okaka, Bertolacci, Caprari, Viviani, Verre, Romagnoli, Luca Pellegrini, fino ai “bambini” lanciati da Mouringho come Antonucci, Darboe, Calafiori, Bove, Zalewsli, Milanese, Missori, Volpato, Pagano, Cherubini, Pisilli ei futuri capitani Florenzi e Lorenzo Pellegrini, senza dimenticare gli esordi in Serie A di futuri grandi allenatori come Mazzone e Ranieri. Questo lungo elenco, forse incompleto, vuole solo dire che le risorse giovani da valorizzare la Roma aveva l’abitudine a crearsele in casa con una grande tradizione di maestri e scopritori di talenti che è partita da Guido Masetti ed è arrivata a Bruno Conti.
PROMESSA O MINACCIA? – Angelino ha detto in una intervista che vuole restare molto a lungo a Roma. In un’altra intervista Celik ha detto che a Roma si sente felice e vorrebbe chiudere la carriera qui.
THIAW E TANTI SALUTI – Se il difensore del Milan Thiaw, che lo scorso anno non ha lasciato il segno per particolare bravura, è stato ceduto al Newcastle per 35 milioni più 5 di bonus, quanto vale Ndicka?
LO SCHEMA PERDENTE – I sedicenti esperti di mercato hanno uno schema ricorrente (e perdente): Rios vuole solo la Roma – Rios a un passo – Trattativa per Rios ai dettagli – La pista si raffredda – Non se ne fa più niente e buonanotte ai suonatori. Dopo qualche giorno si ricomincia perché “la Roma fa all-in per Echeverri” e perciò si riparte con Echeverri vuole solo la Roma – Echeverri a un passo – Trattativa per Echeverri ai dettagli – La pista si raffredda – Non se ne fa più niente e salutame a soreta.