Euro 2020 – Una notte Italiana
“I Campioni dell’Europa siamo noi!” cantano i tifosi a fine partita. E con loro, idealmente, tutta la nazionale azzurra, dal tecnico ai giocatori, fino allo staff, fermamente voluto e scelto dal Ct tra gli ex compagni sampdoriani e che ha accompagnato la squadra per un intero mese, dalla gara inaugurale all’Olimpico, l’11 giugno, alla finale di Wembley. Contro tutte le previsioni della vigilia, che volevano l’Italia tutt’al più tra le prime otto, ovvero accreditata dei quarti di finale quale possibile traguardo in questo Europeo, la compagine di Roberto Mancini – un gruppo coeso come non mai – è riuscita là dove altre grandi nazionali, dalla Francia, campione del mondo in carica e prima favorita nell’occasione, al Portogallo, detentore del titolo continentale, dal Belgio alla Spagna e alla Germania, hanno dovuto capitolare, alcune addirittura con largo anticipo.
E dire che la gara non si era aperta nel migliore dei modi, a dispetto dei precedenti nelle competizioni a questo livello, largamente favorevoli ai colori azzurri: 5 vittorie italiane, due pareggi ed un solo successo degli inglesi negli 8 confronti che si sono avuti tra mondiali ed europei. Con l’Inghilterra alla sua prima finale in un Europeo, a fronte dell’unica disputata (e vinta) nei Mondiali (anch’essa in casa, nell’ormai lontano ’66), contro le quattro disputate dall’Italia, sebbene con una sola vittoria, a sua volta in casa, nell’altrettanto lontano ’68.
Per l’occasione, Mancini ripropone la formazione già vista in campo nelle ultime uscite, con Chiesa alto a destra ed Emerson al posto dell’infortunato Spinazzola, mentre Southgate opta per la soluzione della difesa a 3 con due esterni di fascia, Trippier e Shaw, in grado di mettere in difficoltà – almeno in apertura – la squadra italiana.
Pronti, via, ed è infatti subito Inghilterra in vantaggio. In uno stadio pieno fino all’inverosimile e con il tifo dei padroni di casa largamente maggioritario (58mila gli inglesi contro i 7mila nostri sostenitori), la squadra azzurra viene colta di sorpresa su un cambio di gioco: Trippier serve sul palo opposto Shaw, che di controbalzo infila Donnarumma alla sua destra, 1-0 e gara subito in salita.
Gli azzurri accusano il colpo e per una ventina di minuti sembrano quasi sbandare e non ritrovare il bandolo della matassa.
Ci prova Insigne, al 7’ con un destro che – sotto la pioggia che si fa sempre più fitta – manda alto sopra la traversa.
Ancora Insigne per Immobile, all’11’ ma Pickford non ha difficoltà a bloccare.
La squadra di Mancini ritrova pian piano coraggio e consapevolezza, e già intorno alla metà del tempo torna a farsi pericolosa contro un’Inghilterra che sembra più preoccupata di difendere il vantaggio di misura piuttosto che ricercare con reale convinzione il secondo gol.
Jorginho esce temporaneamente per una botta ricevuta ma rientra comunque in campo scongiurando possibili cambi anticipati.
Al 36’ è Chiesa a liberarsi di Rice e a far partire un destro che esce di pochissimo. Risponde Shaw ma la difesa azzurra chiude non senza qualche apprensione.
L’Italia insiste, anche se trova gli spazi regolarmente chiusi sulla trequarti. Va comunque vicina al pari allo scadere e nel recupero concesso da Kuipers.
Si va all’intervallo in una situazione di sostanziale equilibrio, non potendo contare particolari occasioni da gol su entrambi i fronti, meno che mai in favore degli inglesi.
La ripresa inizia con un’Italia sempre più convinta dei propri mezzi e soprattutto meglio messa in campo. Si fanno vedere dalle parti di Pickford sia Insigne che Chiesa e lo stesso Immobile, che esce al 54’ lasciando il posto a Berardi. Mancini sceglie infatti di rinunciare al centravanti optando per il “falso nove”, ruolo in cui si alternano via via il nuovo entrato ma anche Insigne e lo stesso Chiesa.
Al 57’ è Insigne a tirare addosso al portiere, mentre cinque minuti dopo è Chiesa a vedersi respingere il tiro da Pickford.
Al 64’ è Donnarumma a toccare in angolo un colpo di testa di Stones. Ma l’occasione per gli inglesi fa da prologo alla rete azzurra, che arriva al 67’ su un cross in arrivo, Chiellini viene trattenuto in area da Stones, ma arriva Cristante che colpisce di testa, Pickford salva sul palo, mentre è facile per Bonucci riprendere la palla e infilare il portiere.
La squadra di Southgate accusa il colpo e l’Italia non fa che crescere ancora, avendo il pieno controllo della gara. Si continua con occasioni di relativa pericolosità da parte di entrambe e così sarà anche nei due tempi supplementari, condizionati più che mai dalla fatica accumulata dai giocatori in campo.
E come già altre volte per entrambe in questo Europeo, si deve quindi ricorrere ai calci di rigore per stabilire la vincitrice della competizione. La sequenza vede andare in gol il primo tiro dei rispettivi giocatori, Berardi e Kane, mentre Belotti si fa parare il secondo e consente agli inglesi di portarsi in vantaggio con Maguire. Pareggia i conti Bonucci, complice il palo di Rashford, mentre con Bernardeschi ci portiamo in vantaggio perché Sancho si fa parare il tiro da Donnarumma. Sbaglia invece Jorginho, ma sbaglia anche Saka, il cui tiro è preda ancora del portierone azzurro che non si rende conto di aver regalato la vittoria all’Italia e viene quasi colto di di sprpresa dai compagni che corrono ad abbracciarlo.
La coppa è lì, che attende di essere alzata. Tra i giocatori inglesi che molto poco sportivamente si tolgono la medaglia appena ricevuta da Ceferin e i fuochi d’artificio che fanno da sfondo all’esultanza di un gruppo straordinario. Con il tricolore che campeggia sopra lo stadio e i tifosi di casa che abbandonano Wembley.
ITALIA (4-3-3): Donnarumma; Di Lorenzo, Bonucci, Chiellini, Emerson (118’ Florenzi); Barella (54’ Cristante), Jorginho, Verratti (96’ Locatelli); Chiesa (86’ Bernardeschi), Immobile (54’ Berardi), Insigne (91’ Belotti).
Allenatore: Roberto Mancini.
INGHILTERRA (3-5-2): Pickford; Walker (120’ Sancho), Stones, Maguire; Trippier (70’ Saka), Phillips, Mount (99’ Grealish), Rice (74’ Henderson; 120’ Rashford), Shaw; Sterling, Kane.
Allenatore: Gareth Southgate.
ARBITRO: Bjorn Kuipers
AMMONITI: Bonucci, Chiellini, Barella, Jorginho, Insigne (Ita), Maguire (Ingh)
RETI: al 2’ Shaw (Ingh), al 67’ Bonucci (Ita)
Sequenza rigori: Berardi (gol), Kane (gol) 1-1; Belotti (parato), Maguire (gol) 1-2; Bonucci (gol), Rashford (palo) 2-2; Bernardeschi (gol), Sancho (parato) 3-2; Jorginho (palo e parato), Saka (parato) 3-2.