Flora Viola
di Francesco Goccia
Il 25.07.1921 nasce a La Spezia la signora Flora Viola, ufficialmente il primo Presidente donna della storia dell’As Roma! È cresciuta a pane e Roma, grazie al marito, l’ingegner Dino Viola che da semplice tifoso, la portava in bicicletta a seguire l’amata squadra del cuore. Chilometri a pedalare, ore e ore in giro per l’Italia solo ed unicamente per l’amore verso questa squadra. Quando Dino Viola, è diventato presidente, la signora Flora, che ormai conosceva tutto, ha seguito ed ha aiutato il Presidente nel suo lavoro. Con la sua eleganza e bontà è sempre stata vicina ai tifosi e anche ai calciatori che venivano trattati come fossero dei figli. Ci sono tanti ricordi di giocatori che hanno vestito la maglia della Roma nell’era Viola e tutti parlano di una grande famiglia, sempre presente, pronta ad aiutare chi avesse bisogno, una famiglia che ti faceva sentire a Trigoria come a casa.
Dai racconti di Fabrizio Grassetti, presente in macchina insieme al figlio Ettore Viola e proprio alla signora Flora, nella prima trasferta a Genova, contro la Sampdoria, proprio dopo la morte del Presidente, un ricordo toccante e molto bello che fa capire la mentalità della signora Flora.
“La Roma della presidenza Viola era sempre arrivata sopra alla Lazio, non era mai stata sotto e in quell’anno, proprio quello in cui ci ha lasciato il Presidente, le squadre erano invece estremamente vicine in classifica. La signora Flora volle fare una riunione con i giocatori, che non erano abituati e rimasero piacevolmente colpiti, chiedendo e motivando quella parte finale di stagione con l’intento oltre che di alzare una Coppa di mantenere il vantaggio in classifica proprio sui biancocelesti”.
E fù proprio così perché la Roma alla fine, riuscì a chiudere il Campionato avanti di un punto rispetto alla Lazio, riuscì a vincere la Coppa Italia contro la Sampdoria già campione d’Italia e le venne scippata la Coppa Uefa, una competizione strameritata per quello che era stato il cammino, nella finale di andata a Milano contro l’Inter per un arbitraggio veramente assurdo e vergognoso.Donna di grande eleganza è riuscita insieme all’ingegner Dino Viola, a liberare la Roma (come piaceva ricordare al Presidente) dalla prigionia di un sogno.