Settembre 19, 2024

di Roberto Cerrone

Elvio Salvori, nato il 3 giugno 1944, pura razza Piave essendo nato a Noventa di Piave. Probabilmente, prima dei fasciatori (allora si usavano quelli, ne so qualcosa) mette ai piedi un paio di scarpe e comincia a correre, correre, correre. Cresce nelle squadre giovanili delle sue parti, l’Udinese lo preleva e lo fa esordire a 17 anni. Nella stagione 1964-1965, la Roma lo acquista dalla Fiorentina, voluto da Lorenzo. Arriva a Roma e gioca subito la finale di coppa Italia con il Torino, perché nella stagione precedente non si era disputata. La partita termina 0-0, è necessaria la ripetizione che si gioca a Torino e che la Roma vince 1-0 con gol di Nicolè. In questa occasione, Elvio non scende in campo ma di diritto può fregiarsi di questo trofeo che non sarà l’unico con la nostra maglia. Lorenzo lo utilizza molto in campionato, cosa che non fa la stagione successiva Oronzo Pugliese, il mago di Turi, fresco allenatore della Roma. Elvio ci lascia per Bergamo e lo fa per due stagioni. Rientra dalla porta principale, voluto da Helenio Herrera, mago per antonomasia, e qui si apre una lunga pagina con la Roma, ricca anche di soddisfazioni. Nella stagione 1968-69 vince la coppa Italia (e sono due) da protagonista, gioca tutte le 11 partite, sempre presente come Peirò e Santarini. La stagione successiva è il primo storico marcatore della Roma in coppa delle coppe (è la prima partecipazione) Lo fa in occasione della gara di ritorno contro l’Ards di Belfast, dove segna dopo 20’ minuti e non contento segnerà anche il terzo gol per il risultato finale di 3 a 1 per noi, l’altro gol lo realizza Peirò. Una competizione sfortunata che ci vede arrivare alle soglie della finale, che ci è negata da una moneta che sceglie la vittoria del Gornik invece della nostra. 

È sempre presente anche nelle cinque gare che ci permettono di vincere il trofeo Anglo Italiano nel 1972, al termine della stagione che lo vede sempre presente in campionato. Sarà sempre così, fino alla stagione 1973 in cui lascia Roma per continuare a correre a Foggia, poi ad Ascoli, per poi finire 10 anni dopo a Civitavecchia. Forse è andato via troppo presto, che coppia avrebbe fatto con Rocca! Torna, applaudito, da avversario durante un Roma-Foggia 1973-74, e indossa la maglia numero 10. Finisce 3-0 per noi.

Con la nostra maglia, indossa una volta dall’inizio la fascia di capitano, gioca 170 gare e segna 7 gol in serie A. Tra questi gol, ricordiamo quello realizzato in un derby “tenerezza” dove affrontammo una Lazio agonizzante, facciamo di tutto per non batterli e ci accontentiamo di un 2 a 2 sancito proprio da Salvori. Gioca 31 partite e mette a segno 2 gol in coppa Italia, 1 presenza in coppa delle Fiere e 7 presenze con 3 gol in coppa delle coppe. Non si menzionano le presenze in Anglo Italiano, essendo considerato un trofeo organizzato tra leghe calcio ma, per i curiosi, ci sono 18 presenze senza gol.

In totale sono 209 più 18 che fa 227 e 12 gol. Auguri con il rammarico che qualche altro centinaio di km. lì poteva ancora percorrere dalle parti dell’Olimpico.

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