Camelia Ceasar è la numero uno
Un portiere straordinario
Photo credit – Archivio fotografico: Il giornale di Roma; amoregiallorosso.it (scatti di Giulio Tiberi)
Fonte: Redazionale Blogsportivo.com in collaborazione con Cronache Bolognesi (Direttore Danilo Billi)
Camelia nasce a Bacău in Romania, nel 1997. Lì trascorre i suoi primi cinque anni di vita e poi si trasferisce, insieme alla famiglia, in Italia nel 2002, esattamente a Torino, e lì comincia a giocare a calcio. Dapprima, con la maglia del Rebaudengo, quartiere a nord della città, Ceasar inizia a giocare come centrocampista ma, per caso o per fortuna, a causa di un grave infortunio del portiere titolare, prende per la prima volta il posto tra i pali della squadra piemontese. Le sue doti la fanno notare nell’ambiente del calcio femminile italiano, rivelandosi uno dei maggiori talenti. E perciò nel 2008 viene contattata dal Torino che le propone il tesseramento con la propria società per disputare i campionati giovanili con la maglia Granata.
Camelia Ceasar debutta in Serie A il 13 ottobre 2012, contro il Tavagnacco.
Nell’estate del 2013, il Brescia contatta la classe ’97 al fine di continuare l’esperienza nella massima serie con una nuova maglia. Già nella prima stagione, l’ex Torino conquista il suo primo scudetto: con 14 presenze per lei. A soli 21 anni, nel 2018, il portiere giallorosso viene ingaggiata dal Milan femminile e sulla panchina rossonera, ma la classe ’97 colleziona solo 4 presenze in stagione.
Nel luglio 2019 Camelia firma un contratto con la Roma di Betty Bavagnoli. La squadra romana è alla sua seconda presenza nel campionato di Serie A. Camelia con la Roma conquista la Coppa Italia e la Supercoppa Italiana.
Camelia è ormai una dei pilastri della Roma.
Abbiamo chiesto ad alcuni tifosi che cosa rappresentasse per loro il portiere numero 12 della Roma.
Ecco le loro parole:
“Ho cominciato a seguire il calcio femminile questa stagione, prima partita al Tre Fontane quasi casualmente e senza grandi aspettative e, invece, è nata una passione.
Molte calciatrici della Roma hanno contributo a farmi appassionare, ma di sicuro devo citare Camelia Ceasar con lei ho fatto l’urlo più potente e convinto quando ha messo in atto la parata decisiva del rigore nella finale di Supercoppa a Parma, naturalmente spero di fare tanti altri urli liberatori e magari anche soffrendo di meno… Camelia è decisiva, non a caso la porta è difficile da espugnare per tutti, i clean sheets si verificano di frequente per la gioia di noi tifosi, la difesa filtra molto ma quando non basta c’è lei con una delle sue parate, in campo prevale la grinta e la concentrazione, mentre fuori dal campo la prima cosa che si nota è il suo sorriso disarmante. Per me lei è Ave Ceasar e merita una statua in città, daje Camelia!”. Marco “Gruppo Ferrovia”
“Non è facile descrivere ciò che rappresenta per me Camelia. La Roma non è una squadra come le altre, il suo nome rievoca inevitabilmente l’immortale storia della Città e così per il tifoso romanista il desiderio di conoscere le origini della squadra e i Campioni che vi hanno militato è forse più grande che altrove.
Moltissimi libri raccontano la storia della Roma, dalle origini al primo scudetto, dagli anni cosiddetti “bui” fino alla svolta data alla Società da Dino Viola, il Presidente che ha avuto il merito di restituire alla Roma il ruolo che Italo Foschi le aveva delineato all’atto della sua fondazione di alternativa alle squadre del nord.
Leggendo in particolare “La storia della Roma – uomini, immagini e numeri dal 1927” (monografia di Marco Filacchione) non si può fare a meno di rilevare le impressionanti similitudini che legano la Roma della prima ora a quella femminile: il carattere indomito dei due capitani Elisa Bartoli e Attilio Ferraris IV; le caratteristiche tecniche di Manuela Giugliano e dell’indimenticabile Fulvio Bernardini (entrambi peraltro arrivati a Roma da Milano); le doti acrobatiche di Camelia e Guido Masetti e il medesimo senso d’appartenenza che si è creato fin da subito fra squadra e sostenitori ….. e così quando mi reco al Tre Fontane viaggio nel tempo e mi rendo conto che la mia emozione è la stessa dei tifosi che affollavano le tribune di campo Testaccio! Sono convinto che quanto prima uscirà una monografia sulla Roma femminile ed allora ogni tifoso proverà l’emozione che proviamo oggi nei confronti del grande Masetti leggendo delle gesta della grande CAMELIA CEASAR!
Seguo la Roma da tanto, tanto tempo ma non ricordo un’emozione come quella provata durante i rigori sulle tribune del Mapei Stadium o del Tardini …… e mentre lo scrivo mi si inumidiscono gli occhi ……. non credo che Camelia si renda conto di cosa significhi per la tifoseria …….. con Infinita Gratitudine ………. Grazie !”. Otello
“Trovo che sia una ragazza molto professionale,gran parte dei risultati ottenuti dalla squadra si devono anche a lei. In 4 anni di Roma questo sicuramente é il suo anno migliore, anche domenica con le sue strepitose parate ha invariato la porta e la Roma continua ad avere la migliore difesa del campionato”. Andrea C.
“Dire che Camelia ha sdoganato la paura dei rigori in noi tifosi romanisti e, per chi come me ha vissuto i Mondiali nell’era di Baggio e Di Biagio, anche se è tanta roba è un pò riduttivo in paragone al totale di prodezze che ha fatto. Lei in campo da sicurezza sia quando gioca che quando incita le compagne. Quando è arrivata avevo intuito, leggendo la sua storia e le esperienze in giovane età in campi internazionali, che avevamo fatto un acquisto di livello e ha saputo anche ripartire da situazioni che le sono state avverse, infatti il resto è storia, sua, della Roma e di noi tifosi che porteremo nel cuore per sempre”. Orsola
“Camelia è La Numero Uno, un portiere straordinario. In campo una presenza fondamentale, tanto per il suo carattere determinato che per la capacità di guidare la squadra e sostenere costantemente le compagne. Fenomeno quale è, le dobbiamo buona parte del merito dei trofei finora vinti. Ma sarebbe comunque riduttivo legare l’ammirazione e l’affetto nei suoi confronti soltanto a quei ricordi, per quanto indelebili, o ai mille altri miracoli compiuti in questi anni tra i pali. È qualcosa che va oltre l’aspetto strettamente sportivo. Dal sorriso sempre pronto e una parola gentile per tutti, è una ragazza splendida, di una simpatia, correttezza e disponibilità uniche, portatrice sana di energia positiva, di gioia e di entusiasmo. Per me insostituibile. E quindi, dedicarle uno striscione è davvero il minimo. Ma anche fossero dieci, permanendo la sensazione di essere sempre in debito, sarebbero comunque inadatti a restituirle quanto di bello e di formidabile fa, trasmette e rappresenta per tutto l’ambiente. È magica, come la Roma. Daje Came!”. Lorenzo S.
“Vi racconto due aneddoti. 1-Il primo impatto con Camelia fu che io mi arrabbiai con lei perchè le scrissi su Telegram in quanto aveva pubblicato una foto mia tagliata. Era la prima partita che lei aveva fatto con la Roma. Era il trofeo Luisa Petrucci e le ragazze giocavano contro il Psg. Lei rientrava dal centrocampo verso la porta quando la Roma aveva segnato ed era bellissima con un sorriso stupendo. Io feci questa foto e lei la pubblicò ma tagliata. Allora io le scrissi e lei si scusò molto poverina e da allora le ha sempre messe integre. E poi quando mi ha visto si è scusata anche a voce e da allora è sempre amichevole nei miei confronti ed è affettuosa.
2- Per l’affetto che ha nei miei confronti, ogni volta prima di una partita in cui io faccio il fotografo della prima squadra della Roma, Camelia mi chiede “ C’è l’hai l’acqua?” e io rispondo no. Lei subito mi va a prendere una bottiglia d’acqua e me la. Ormai è diventato un rito e secondo me è una cosa simpaticissima”. Fabio C.
“Camelia è il simbolo della crescita di questa squadra, le fondamenta su cui si basa la fiducia delle compagne.
Quando c’è lei la difesa e il resto della squadra gioca in maniera più serena, consapevole della forza del proprio numero 1.
Fondamentale in campo quanto fuori , non rinuncia mai col suo sorriso a sollevare il morale di chiunque ami lei e la squadra”.