La Passione Infinita di Fabio Melillo: Tra Sogni, Sacrifici e Amore per la Roma Femminile Primavera
Il fascino del calcio non è soltanto nella grinta che si riversa sul campo o nelle vittorie che fanno palpitare il cuore dei tifosi. È anche nei racconti di coloro che dedicano la propria vita a plasmare e guidare giovani talenti. Uno di questi narratori è Fabio Melillo, l’ex allenatore della Roma Femminile Primavera. Nel cuore di un allenatore, le prime scelte e le prime esperienze segnano il cammino di una passione destinata a diventare un’autentica epopea. Il viaggio di Melillo nel mondo del calcio femminile è intriso di emozioni, sacrifici e un profondo amore per la maglia giallorossa.
Il suo viaggio nell’arte dell’allenamento inizia come un’ode alla bellezza del gioco. “Le prime volte che ho iniziato a ‘studiare’ da allenatore sono state determinate dal fascino che provavo per la Roma di Zeman”, rivela Melillo. Era il richiamo di movimenti coreografici, di scambi delicati, di una squadra che danzava sul terreno di gioco con la bellezza di un’orchestra ben diretta. “Vedevo movimenti e scambi bellissimi, ripetuti tante volte nella partita, una squadra sempre all’attacco. Da lì in poi mi è piaciuto leggere tatticamente la partita, ero molto giovane ma già con un interesse importante, che completava la mia grande passione.”
L’ascesa di Melillo attraversa tappe cruciali, ma il culmine del suo sogno si materializza nell’opportunità di allenare la Roma. “Allenare la Roma per me è stato un sogno avverato”, confida con una gratitudine palpabile. Arrivato dopo aver navigato i Campionati femminili, toccato vette di successo e guidato per cinque anni una squadra in Serie A, Melillo porta con sé un bagaglio di esperienze. “Ero abituato a soffrire e a gestire le pressioni, ma lavorare in un club professionista ti dà responsabilità importanti. Fortunatamente, avevamo messo in piedi da subito una squadra importante ed i risultati ci hanno sempre aiutato.”
Ma dietro il successo c’è un intreccio di elementi fondamentali. “Intanto devi avere una dirigenza che crede nel calcio femminile, che lo sostiene, che ne accompagna dinamiche e caratteristiche”, sottolinea Melillo. Il suo approccio non si limita al campo, ma abbraccia l’essenza stessa della comunicazione. “Poi saper parlare alle ragazze, loro vogliono qualità nell’interlocutore, vogliono capire, quindi chi fa questo lavoro deve essere culturalmente preparato.”
Il cammino con la Roma è un’epopea vissuta insieme, un intreccio di gioie e dolori che ha scavato solchi indelebili nei cuori di chi ha condiviso quegli anni. “Tantissimi, abbiamo vissuto in sintonia 4 anni, condiviso momenti belli (tanti) momenti duri (soprattutto il periodo Covid), la crescita di ognuna, la scuola, i problemi personali”, rivela con un velo di nostalgia. La squadra non era solo un insieme di giocatrici, ma una famiglia. “Eravamo un blocco unico, tanti aneddoti e risate, abbiamo preparato le finali a volte in modo ortodosso, ballando nel fare preattivazione la mattina, oppure cantando cori ed inni della Roma, anche quelle non romane, perché si gioca con appartenenza.”
E così, un capitolo si chiude nella maestosità di una vittoria. “La mia famiglia, i miei amici, tutti avevano fatto km per me, per essermi vicino in quel momento”, rivela con l’emozione dipinta sul volto. “Della Roma mi manca ogni angolo dell’Acquacetosa, ho vissuto 4 anni godendomi ogni minuto, sapevo che non poteva durare in eterno, perché dovevo fare altro e alla Roma non potevo.”
Ma la fine di un capitolo non significa il termine di una missione. Melillo esprime con fermezza il bisogno di investire nel calcio femminile, di aspirare all’interesse e allo spettacolo. “Dobbiamo ancora investire su noi stessi, non giocare a fare i ‘fenomeni’, il calcio femminile deve produrre interesse e spettacolo, se non abbiamo questa ambizione non spiccherà mai il volo.”
La sua filosofia abbraccia l’essenza stessa dell’allenatore. “Ho capito che un allenatore deve avere cultura generale importante, saper parlare ed ascoltare, capire i momenti, saper scherzare ed essere serio”, riflette. La strada per la crescita è attraverso l’ambizione di migliorarsi costantemente, un passo alla volta.
“La cultura dello sport è fondamentale”, afferma Melillo con una profondità che riflette la sua esperienza. “Appartenenza, onestà intellettuale e sapersi godere ogni momento, ogni emozione, sennò smetti con i rimpianti.” È questa consapevolezza che ha permeato ogni giorno trascorso nel mondo del calcio, una filosofia che ha tracciato il percorso della sua carriera.
Lavorare con le giovani è stata una gioia e una fonte di ispirazione. “Vogliono capire e migliorarsi, ma sono loro che mi hanno dato una spinta incredibile”, rivela con gratitudine. La passione per la Roma è stata il catalizzatore di ogni sforzo. “Perché ragazze di grande talento, con qualità che ti portano a dare tutto, per non far sfiorire queste capacità.”
Il calcio femminile vive una crescita innegabile, un progresso che porta con sé speranze e sfide. “Oggi una giocatrice può lavorare seriamente fin da bambina”, sottolinea Melillo. “Dobbiamo fare ancora tanto, ma il percorso è tracciato.” È un richiamo all’importanza di adottare i migliori aspetti del calcio maschile, adattandoli alla specificità e alla bellezza del calcio femminile.
“Viviamo di risultati”, prosegue Melillo, indicando l’importanza di focalizzarsi sugli obiettivi. “Ma quando ci sono difficoltà, vanno stimolate a capire, ad essere oneste intellettualmente.” È un richiamo alla responsabilità personale, all’impegno profondo che ogni giocatrice deve mettere nel proprio percorso.
L’allenatore non è solo un tecnico ma un mentore, un comunicatore, un costruttore di relazioni. “Di studiare e capire in maniera seria”, esprime Melillo, “serve cultura generale, saper parlare per spiegare ma soprattutto dimostrare.” È un richiamo alla necessità di investire non solo nelle competenze tecniche ma anche in quelle umane.
Per Melillo, la vita è un perenne susseguirsi di sfide e dubbi. “La mia vita è piena di dubbi, da questi parto per risolvere questioni, per migliorare le scelte.” È la ricerca continua della perfezione, un’evoluzione costante che si riflette nel suo approccio al calcio e alla vita stessa.
Il futuro si profila come un capitolo ancora da scrivere, un nuovo inizio con la Ternana. “Per me il prossimo futuro è scrivere una pagina storica con la Ternana”, svela Melillo con un bagliore negli occhi. È la passione che guida il suo cammino, l’esperienza che si trasforma in certezza e determinazione.
Fabio Melillo non è solo un allenatore. È una voce che parla alle anime delle giocatrici, che le incita a guardare oltre la superficie del gioco, a cogliere l’essenza profonda di ciò che significa essere atlete, ma soprattutto essere esseri umani pieni di passioni, sogni e speranze. È un faro che illumina il cammino nel mondo del calcio femminile, ricordando a tutti che dietro ogni vittoria, ogni gol segnato, c’è un mare di emozioni, sacrifici e amore per il gioco.