Tanti auguri al Bomber: Roberto Pruzzo
Tanti auguri di buon compleanno…
“Bomber” Roberto Pruzzo
Nascere in un Paese di poco più di 900 anime (allora, ora sono molto di meno) e per di più a oltre 700 metri di altezza di una terra, la Liguria, che ha fatto del mare la sua fortuna, sembra quasi un controsenso.
Poi nascere il 1 di Aprile sembra quasi uno scherzo e lui di scherzi, ai portieri avversari, ne ha fatti molti. Parliamo di Roberto Pruzzo, da Crocefieschi in provincia di Genova, nato il 1 aprile 1955, conosciuto in Italia e nel mondo con il nome di Bomber per altri abusato per lui no!
Pruzzo cresce con la maglia del Genoa e fa il suo esordio in serie A il 2 dicembre 1973 a 18 anni, 8 mesi e 1 giorno. La partita è Cesena-Genoa e finisce 1-1.
Quell’anno Roberto gioca 19 partite ma non riesce a segnare… è una stagione sfortunata anche per il suo Genoa che arriva ultimo in classifica e retrocede in serie B.
Nei 2 successivi campionati ecco il riscatto con tanti gol che riportano i Grifoni in serie A: sono 65 le partite giocate e ben 30 le reti messe a segno.
Ma facciamo un passo indietro perché nella stagione 1975-1976 quella della serie B, a Genova arriva un certo Bruno Conti che forma con Roberto Pruzzo una delle coppie più belle che il calcio italiano abbia mai avuto.
È un’invenzione di Luciano Moggi che all’epoca è direttore sportivo della Roma, ce la racconta lui stesso in un’intervista esclusiva alla rivista “Il Giornale di Roma”.
“C’è un particolare che nessuno conosce che è subordinato all’acquisto di Pruzzo. Io infatti, avevo una fiducia spropositata nei confronti di Bruno Conti, e così l’ho dato in prestito al Genoa, proprio per farli giocare insieme. Nella mia testa, c’era la volontà di formare questa coppia d’attacco, perché uno era bravissimo a crossare e l’altro era fortissimo di testa. Parlando con il Genoa, avevo anticipato i tempi, dicendo che gli avrei girato Bruno Conti, con la promessa però, che quando avrebbero ceduto Pruzzo, lo avrebbero potuto dare solo a noi, e questo impegno fu rispettato.
In quel momento, anche il Milan voleva Pruzzo, il direttore sportivo Vitali, lo ha chiesto più volte al Genoa e io, che gli ero amico, gli ripetevo di lasciare perdere, perchè tanto non glielo avrebbero mai dato, ovviamente senza dire che già lo avevo preso io. Addirittura in Argentina, c’era il mondiale, i giocatori del Milan che erano in nazionale, la sera avevano brindato, convinti che fosse fatta per il passaggio in rossonero e invece il giorno dopo, è uscita la notizia che Pruzzo, era un giocatore della Roma.
Roberto è venuto a giocare da noi e lo ha fatto molto volentieri, non ha fatto storie neppure quando si è parlato dello stipendio, lui è sempre stato una persona seria. Lo era prima e lo è adesso, ha dei concetti un po’ particolare di vita, che poi sono quelli che vorrebbero avere tutti quanti. Con lui, non ho mai avuto problemi, né quando l’ho acquistato e né durante, è sempre stato un professionista serio e una persona squisita”.
In quell’anno, i due calciatori oltre che condividere il campo di gioco, condividono anche l’extra, sono entrambi militari, girano il mondo e conoscono posti nuovi.
La loro amicizia cresce e questo permette di migliorare sempre più anche le prestazioni in campo, si conoscono a meraviglia e si ritrovano senza neanche il bisogno di guardarsi.
Bruno sa che quando arriva sul fondo deve mettere al centro il pallone perché ad aspettarlo c’è sempre Roberto che intanto… ha anche capito quando attaccare l’area: è inutile farlo con anticipo perché come scherzosamente racconta: “… Bruno prima di crossare deve fare sempre due o tre dribbling, va a destra a sinistra, poi dopo “forse” te la da…”
Grazie a loro, il Genoa stravince il campionato e torna in serie A, è troppa la superiorità tecnica rispetto alle altre squadre: Roberto al termine del campionato mette a segno la bellezza di 18 gol ma Bruno, dopo quest’anno in rossoblù torna alla Roma.
Il 3 ottobre 1976 per uno strano scherzo del destino, si gioca allo stadio Ferraris di Genova alle ore 15:00 la partita Genoa-Roma, valida per la prima giornata del campionato e Roberto è nostro “avversario”.
È una splendida giornata di sole e i tifosi rossoblù, per festeggiare questo ritorno in serie A riempiono lo stadio e lo colorano con sciarpe e bandiere: c’è anche un momento extra calcio, con la banda di Moena che prima dell’inizio della partita, sfila sul campo e intrattiene i presenti con musica folk.
La Roma, allenata da Nils Liedholm scende in campo con la seguente formazione: Quintini, Sandreani, Rocca, Boni, Santarini, Menichini, Conti, Di Bartolomei, Musiello, De Sisti, Prati.
Al 23’ passa in vantaggio il Genoa con Rizzo che attacca sull’out di destra, cross basso e potente destro di Damiani che realizza il gol dell’1-0.
La squadra giallorossa non si scompone e al 36’ perviene al pareggio grazie ad un bellissimo colpo di testa di Prati che riceve un preciso cross di Boni, stacca più in alto di tutti e indirizza il pallone nell’angolo lontano della porta difesa da Girardi 1-1.
Prima dell’intervallo, Pruzzo controlla al limite dell’area il pallone e poi lo calcia verso la porta con un tiro forte e preciso: fortunatamente per la Roma, la traversa si sostituisce a Quintini e respinge la bordata del centravanti del Genoa.
Nella ripresa al 56’ la squadra di casa trova la rete del nuovo vantaggio. Damiani riceve un buon pallone e sull’uscita del portiere giallorosso con un preciso passaggio, libera in area di rigore proprio Pruzzo che a porta spalancata, realizza il gol del 2-1.
Per uno strano scherzo del destino, il primo gol in serie A della sua storia calcistica, Roberto Pruzzo lo realizza proprio contro la Roma.
Al 76’ De Sisti se ne va in dribbling e tocca il pallone al centro dell’area per Musiello che viene anticipato dalla difesa: l’azione sembra finita perché la sfera è tra i piedi dei giocatori rossoblù ma non è così perché il retro passaggio di Rossetti, sorprende il portiere Girardi e il pallone incredibilmente termina in rete per il definitivo 2-2.
Pruzzo termina la stagione con 30 partite giocate e un bottino non indifferente di 18 gol.
La stagione successiva 1977-1978 è l’ultima con la maglia rossoblù e termina con la retrocessione del Genoa in serie B. Per Roberto ci sono comunque 29 partite di campionato e 9 gol.
A questo punto però, è arrivato il momento di fare un passo in avanti, lo vogliono le squadre più importanti del calcio italiano, Milan e Juventus su tutte… ma lui, per l’ennesimo strano scherzo del destino, assecondato anche dalla moglie, sceglie la Roma… inizia a prendere corpo la grande Roma di Liedholm, quella che negli anni, scriverà la storia del calcio sia in Italia che in europa…
Tanti auguri Roberto!!!