Gennaio 30, 2025

Abel Balbo, stella argentina, campione d’Italia e giocatore della Roma per sette stagioni, é intervenuto in esclusiva nella trasmissione Amore Giallorosso su T9 (ch.17). 

L’ex attaccante argentino ha parlato del momento attuale della Roma, ma ha anche raccontato alcuni aneddoti di quando ha vestito la nostra maglia. 

Si parla molto di Dovbyk che ha segnato diversi gol in questo avvio di stagione, però forse, non ha reso come si sarebbe aspettato. Cosa ne pensi di questo attaccante? 

“Penso che lui stia trovando un pò di problemi di ambientamento. Viene dal calcio spagnolo in cui le marcature sono molto aperte, si gioca in linea, quindi è più facile segnare e un attaccante trova meno difficoltà rispetto all’Italia. Secondo me però sta andando abbastanza bene, bisogna avere pazienza, sicuramente ha potenziale per fare meglio; io gli darei fiducia, diamogli ancora un pò di tempo”. 

A proposito di ambientamento, il tuo come è stato quando sei arrivato alla Roma? 

“È stato un periodo particolare perchè è difficile ambientarsi alla Roma, dove la responsabilità é molto alta, soprattutto nel ruolo di attaccante. dove devi far gol in un campionato dove si trovavano tutti i migliori giocatori al mondo come Baresi, Maldini, Cannavaro, Vierchowod. Era un incubo affrontarli, sia per la loro bravura tecnica, sia per il loro modo di starti sempre appiccicato addosso”.

Giocare contro questi campioni però, é stato anche uno stimolo? 

“Si gli stimoli non mi sono mai mancati, primo perchè giocavo in un campionato bello e difficile come quello italiano e poi perchè lo facevo nella Roma, una squadra forte che per me è sempre stata un punto di arrivo. Quando stavo a Udine il mio obiettivo era fare bene per arrivare poi, in una grande squadra, e tra le grandi squadre c’era la Roma. In quel periodo in Italia, andavano bene anche il Napoli, il Milan, l’Inter e la Juventus, ma per me la Roma aveva un fascino particolare, la città calda, il tifo passionale, molto vicino a quello argentino”. 

Cosa ti aspetti da parte della società in questa finestra di mercato? 

“Penso che la squadra ha bisogno di qualche giocatore in più, manca ancora tempo alla fine del mercato, diamo fiducia alla società, e poi vedremo cosa saranno riusciti a fare”. 

In Argentina si lavora molto sui giovani, le squadre sono composte molto spesso da ragazzi…

“È vero, si lavora molto sui giovani, ce ne sono molti a cui viene dato spazio e le squadre li fanno giocare: in Argentina non c’é una fascia media, dai 23 ai 29 anni, i calciatori stanno tutti all’estero. 

C’é molto talento e in qualsiasi squadra, puoi trovare delle promesse davvero forti”. 

Secondo te c’é un giocatore argentino che in questo momento consiglieresti alla Roma? Magari in attacco per dare una mano a Dovbyk… 

“C’é un ragazzo che potrebbe venire, ha il passaporto italiano e costerebbe anche poco: si chiama Federico Girotti, gioca nel Talleres, è un centravanti fisico di 1,90 m. è cattivo e gioca sempre per segnare”. 

Trai calciatori italiani che in questo momento vengono accostati alla Roma c’è anche Raspadori. Ti piace, seconndo te potrebbe essere il profilo giusto? 

“Dipende sempre da quello che vuoi fare come allenatore, quindi bisognerebbe prima di tutto, capire l’idea di Ranieri. 

Raspadori non é una prima punta classica, quindi per farlo giocare, devi avere una certa idea di gioco, nagari diversa da quella che puoi avere se hai un calciatore con le caratteristiche di Dovbyk. 

Esposito penso che sia un buon attaccante ma non é lo stesso giocare nell’Empoli e nella Roma, quindi può diventare difficile, però se la società vede qualcosa in un giovane come lui, credo sia giusto prenderlo”. 

Si parla di Frattesi ma la richiesta è di 45 milioni. Spenderesti tutti quei soldi per portarlo a Roma? 

“Dipende da quanti soldi hai in tasca… Penso che Frattesi sia un giocatore di valore e se la Roma lo dovesse prendere, andrebbe a rinforzare molto il suocentrocampo, lo renderebbe molto competitivo. Però se veramente ci volessereo tutti quei soldi, ci penserei, perché credo che poi bisognerebbe prendere anche altri giocatori”. 

Con 45 milioni in Argentina quanti giocatori si comprano? 

“C’è da fare un discorso un pò diverso perchè se vai in Argentina o anche in Brasile, di calciatori come Frattesi ce ne sono parecchi e ti costano un terzo di quello che costa lui o addirittura di meno… però poi ci devi puntare e devi saper scegliere, perchè non é facile per una società straniera, sopratutto se non hai conoscenza dei giocatori del posto, andare a prendere qualcuno che si possa subito integrare. Julian Alvarez ad esempio si vedeva da subito che sarebbe stato un campione, lo potevi prendere con 4 o 5 milioni, mentre l’Atletico l’ha comprato quando già era esploso e lo ha pagato tra i 60 e i 70 milioni”. 

Quindi vuoi dire che in una società oltre ai giocatori bravi, ci devono essere anche dirigenti che sappiano scegliere e che conoscano il calcio: e secondo te nella Roma attuale ci sono? 

“Questo non lo so, però se vuoi far bene ed essere competitivo, a mia idea, devi averne parecchi di dirigenti, che vanno nei posti giusti, dove sai che puoi trovare calciatori bravi e adatti al calcio che hai in mente di realizzare.  Penso che una società in generale, debba investire su queste cose perché puoi fare grandi affari e anche una grande squadra con pochi soldi2. 

Li avresti spesi 6 milioni per Rensch?

“Sinceramente non lo so, il ragazzo l’ho visto in qualche occasione con la maglia dell’Ajax ma non l’ho inquadrato molto: ho sentito i commenti di qualche olandese e non sono buoni però se la Roma lo ha scelto e ci ha creduto, vuol dire che ha visto in lui un calciatore che potenzialmente può servire per migliorare quel reparto”.

Quest’estate sono stati spesi 60 milioni per Le Fée e Soulé… 

“Quando fai questi investimenti come hai fatto per loro due, devi crederci e farli giocare. Sono giovani che hanno trovato difficoltà, perché portare la maglia della Roma non é facile, quindi bisogna sostenerli. Non conosco Le Fée ma conosco molto meglio Soulé: credo tantissimo nelle sue qualità e sono convinto che piano piano, possa diventare davvero un grandissimo giocatore”. 

Ranieri negli ultimi tempi, è stato incalzato sul mercato e ha detto che chi verrà, dovrà essere un giocatore da Roma. Quali sono secondo te, queste caratteristiche di calciatore da Roma? 

“Sono caratteristiche importanti, di calciatori che arrivano e scendono subito in campo. Calciatori a cui non pesa la maglia che indossano: non sono semplici da trovare e proprio per questo devi avere gente brava che li possa individuare nei vari campionati. Claudio Ranieri é un grandissimo allenatore e una grandissima persona ed è riuscito in poco tempo a rimettere le cose a posto. 

É un saggio, il messaggio che dice é questo: vogliamo dei giocatori che mettono la maglia e non gli pesa, entrano e giocano”.

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