Accadde oggi: Genoa-Roma 1-1

Amarcord – 8 maggio 1983
Domenica 8 maggio 1983 allo stadio Ferraris alle ore 16:00 si gioca Genoa-Roma, partita valida per la trentaquattresima giornata di campionato.
È la “partita” per eccellenza perché la Roma, dopo quarantuno anni di attesa, può tornare a vincere lo scudetto e lo può fare, dopo una stagione in cui ha dimostrato di essere davvero la squadra più bella e più forte dell’intero campionato.
I tifosi giallorossi invadono Genova, già dal sabato pomeriggio, sono più di 10.000 i tifosi che raggiungono la città ligure.
Sul porticciolo di Santa Margherita, c’è addirittura un motoscafo su cui viene issata un’enorme bandiera romanista che ogni tanto, lancia tre colpi di sirena con i tifosi festanti.
Ma non è l’unico punto di festa e di ritrovo per due tifoserie che per una volta sono veramente tanto vicine: se è vero che la Roma sta per vincere il suo secondo titolo, dall’altra il Genoa con almeno un pareggio può conquistare ufficialmente la permanenza in serie A.
Piazza Dè Ferrari, Via XX Settembre, Piazza Caricamento e la sopraelevata che costeggia il più grande porto d’Italia, sono punti di ritrovo delle due tifoserie: da una parte i tifosi del Genoa cantano ai romanisti “vincerete il tricolor” mentre dall’altra i giallorossi rispondono con “resterete in serie A”.
Quando le squadre entrano in campo per “saggiare” le condizioni del terreno di gioco, Bruno Conti (ex di turno in virtù dell’anno in cui in prestito ha vestito la maglia rossoblù) ha salutato con una sciarpa del Genoa in mano il pubblico della curva Nord che ha risposto con un’ovazione.
I tifosi della Roma, hanno invece aperto uno striscione ironico, rivolto al giornalista di Radio Rai, Enrico Ameri (di dichiarata fede laziale), che avrebbe dovuto raccontare la sfida “Soffri Ameri Siamo Campioni”
Alle 15:58, poco prima dell’ingresso delle squadre in campo, bengala e fumogeni creano un’atmosfera davvero incredibile, l’affetto della gente, l’amore e la passione verso l’amore rendono la giornata magica e indimenticabile.
Nils Liedholm schiera la seguente formazione: Tancredi, Nappi, Vierchowod, Righetti, Falcao, Nela, Chierico, Ancelotti, Pruzzo, Di Bartolomei, Conti.
La prima azione della partita è per il Genoa con Viola che da ex biancoceleste, forse è l’unico che c’entra poco con quello che è il clima della partita che si gioca sia in campo che sugli spalti.
Al 18’ Di Bartolomei ha caricato il suo proverbiale destro e ha lasciato partire un bolide dalla distanza ma Martina è riuscito a respingere il pallone sopra la traversa.
Al 19’ calcio d’angolo per la Roma con Bruno Conti che dalla bandierina calcia direttamente in porta con Malizia che sulla linea di porta respinge: il pallone, liberato dalla difesa genoana, termina tra i piedi del Capitano Agostino Di Bartolomei che lo controlla e a testa alta, dopo una finta, effettua un preciso cross al centro dell’area per il Bomber che stacca di testa più in alto di tutti e gira in rete il pallone del vantaggio
1-0 per la Roma.
Esplode di gioia il settore giallorosso e si intravede un bandierone della Roma diviso in tre parti: la prima tutta giallorossa, la seconda con uno scudetto tricolore e la terza con il simbolo e i colori del Brasile di Paulo Roberto Falcao. Tra l’altro c’è da dire che una troupe televisiva di Porto Alegre è presente a Marassi e racconta in filo diretto la partita nella città natale del “Divino”.
Il Genoa ha bisogno del pareggio e prova a rispondere con un bel tiro di Corti ma Tancredi, vuole dimostrare che non è venuto in gita premio e come solo lui sa fare, vola da un palo all’altro e respinge.
Poco prima dell’intervallo al 42’ calcio d’angolo per i rossoblù, alla battuta va Iachini, sponda di testa di Briaschi per Fiorini che sempre di testa, supera Tancredi e realizza il gol del pareggio 1-1.
Adesso la festa è davvero completa, con questo pareggio infatti, la Roma è Campione d’Italia e il Genoa è salvo.
Il direttore di gara, al 45’ esatto fischia la fine del primo tempo e manda le squadre negli spogliatoi.
Nella ripresa, la famosa ragnatela di Liedholm fa il resto, la Roma giostra il pallone con grande maestria e sfodera un prolungato possesso palla fatto di fitti e rapidi passaggi.
Il Genoa guarda e si accontenta di festeggiare al 65’ il ritorno in campo di Vandereychen, lo sfortunato calciatore belga, assente da settembre che subentra al posto di Fiorini.
Alle 17:45, l’arbitro D’Elia di Salerno fischia la fine della partita, la Roma è Campione d’Italia per la seconda volta, dopo un campionato dominato fin dall’inizio della stagione.
Agostino Di Bartolomei aveva dichiarato qualche settimana prima di voler portare il vessillo in porto e lo ha fatto insieme ai suoi straordinari compagni di squadra.
L’invasione di campo a Marassi, pacifica e festosa da parte dei tifosi, resta per sempre negli occhi e nella mente della gente che ha la Roma nel cuore.
Genoa: Martina, Faccenda, Testoni, Corti, Onofri, Chiodini, Viola (85’ Antonelli), Peters, Fiorini (65’ Vandereychen), Iachini, Briaschi.
A disposizione: Favero, Somma, Simonetti. All.: Luigi Simoni
Roma: Tancredi, Nappi, Vierchowod, Righetti, Falcao, Nela, Chierico, Ancelotti, Pruzzo, Di Bartolomei, Conti. A disposizione: Superchi, Maldera, Valigi, Faccini, Iorio. All.: Nils Liedholm
Arbitro: D’Elia di Salerno
Marcatori: 19’ Pruzzo, 42’ Fiorini
Note: spettatori paganti 27.516 per un incasso ai botteghini di 278.107.500 lire; abbonati 12.311 per una quota partita di 71.500.000
Sorteggio antidoping: Viola, Peters, Fiorini, Nela, Di Bartolomei, Conti.