Novembre 21, 2024

Adem Ljajic nasce il 29 settembre del 1991a Novi Pazar, città più importante della regione Balcanica, nel cuore del Sangiaccato. La sua identità il ragazzo la porterà sempre con sé, come un marchio di riconoscimento indelebile di cui andare fiero. Diverse son state le sue presenze in Nazionale. Ricordiamo un Serbia – Spagna amichevole e la sua bocca serrata durante l’inno serbo. Poi spiegherà. “Io amo la Serbia, ho sempre voluto i giocare per questa nazionale sin da quando ero bambino. Rispetto tutti, ma prima ancora devo rispettare me stesso”. Un carattere forte e spigoloso che limiterà molto la carriera del giocatore.

Adem cresce nelle giovanili del Novi Pazar fino ai 14 anni quando passa al Partizan. Con la maglia del Partizan fa il suo esordio nel calcio che conta nei preliminari di Champions League il 29 luglio del 2008, mentre sigla la sua prima rete da professionista in campionato il 23 novembre dello stesso anno contro l’OFK Belgrado. Il Manchester United sembrerebbe interessato al giocatore, ma dopo un periodo di prova il club inglese non definisce l’acquisto e Ljajic torna indietro. Ma al Partizan il centrocampista si trova bene e presto attira l’attenzione di club italiani, primo fra tutti la Fiorentina che nel gennaio del 2010 lo acquista a titolo definitivo e lo fa esordire in serie A ad appena 18 anni. Il giocatore sembrerebbe un ottimo attaccante di movimento anche se il suo primo gol nel campionato italiano lo segna su rigore contro la Lazio il 18 settembre 2010. Purtroppo il 2 maggio 2012 esce fuori il suo carattere difficile e si rende protagonista insieme all’allenatore Delio Rossi di un bruttissimo episodio. Durante la partita con il Novara il mister lo sostituisce. Ljajic non gradisce e applaude ironicamente l’allenatore che non lo accetta. Inizia così una discussione in panchina che sfocia alle mani. La società dopo la gara esonera Delio Rossi e mette fuori rosa il giocatore. L’anno seguente sulla panchina gigliata arriva Vincenzo Montella, suo estimatore. Con l’ “aeroplanino”, che convince la società a reintegrarlo in rosa, Adem gioca la sua migliore stagione, malgrado continui ad essere un giocatore discontinuo. A volte, quando non è (come si suol dire) in palla, sembrerebbe svogliato. L’ultima gara in maglia viola la gioca nei playoff di Europa League 2013/14.

Nell’estate del 2013 passa alla Roma che lo acquista per una cifra piuttosto considerevole per i tempi di allora: 11 milioni di euro più 4 di bonus. In giallorosso continua ad alternare buone a scialbe prestazioni, ma entra nelle simpatie dei tifosi giallorossi per il freddo gol dal dischetto segnato nel derby del 22 settembre 2013. Sigla anche la doppietta che permette alla Roma di pareggiare contro il Sassuolo per 2 a 2 il 6 dicembre del 2014 e la rete che regala la vittoria per 2 a 1 sul Feyenoord in Europa League.

Nel 2015, dopo due stagioni in cui ha mostrato cose belle e altre meno, la società giallorossa lo cede in prestito all’Inter che però non è soddisfatta del suo rendimento(sigla in stagione solo 3 gol in campionato e uno in Coppa Italia) e nell’estate del 2014 lo cede al Torino.

In attacco insieme a Iago Falque e Belotti si trova benissimo e si dimostrerà uno dei migliori giocatori della stagione 2016/17. I derby sembrano essere gare che lo caricano in modo particolare, infatti anche in maglia granata segna su punizione contro la Juventus la rete del pareggio finale.

L’anno seguente continua a mostrarsi utile alla causa torinese e sigla un’importante rete contro l’Inter, sua ex, portando alla sua squadra una vittoria sui neroazzurri che mancava da 24 anni.

Dopo due anni va in prestito con obbligo di riscatto al Besiktas con un ingaggio di 5 anni per una cifra doppia rispetto a quella che percepiva a Torino. Il 29 maggio del 2019 viene riscattato dai turchi.

In carriera ha vinto un campionato serbo e una Coppa di Serbia col Partizan Belgrado nella stagione 2008/09.

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