Alberto Di Chiara: Ranieri è bravo perché fa le cose semplici!

Amore Giallorosso
di Niccolò Del Rosso
Alberto Di Chiara, doppio ex di Roma e Fiorentina, è intervenuto in esclusiva nella trasmissione Amore Giallorosso su T9 (ch.17).
L’ex calciatore giallorosso ha analizzato tanti aspetti, tra cui ovviamente l’ottimo girone di ritorno della Roma di Ranieri, impegnata in questa clamorosa rimonta.
Alberto, ripenso alle chiacchierate di inizio stagione quando insieme a te, cercavamo di analizzare le partite della Roma di Ivan Juric in cui purtroppo arrivavano costantemente delle sconfitte… oggi sembra essere passata un’eternità con la Roma di Ranieri che sta facendo davvero molto bene e addirittura è lanciata verso una possibile qualificazione europea.
“Questo è la dimostrazione che il calcio è molto più semplice di quello che vogliono far passare. Al di là delle filosofie e dei modi di pensare, quello che deve fare un allenatore è formare un gruppo, renderlo coeso e dargli una giusta mentalità. Ranieri secondo me, ha fatto una cosa normale. Lui stesso quando gli hanno chiesto quale fosse il segreto, come se avesse trovato formule all’interno di un laboratorio, ha detto che il calcio è semplice: è formare un gruppo, è avere rapporti con i giocatori e capire quella che è la situzione che stai affrontando. Nel calcio devi parlare individualmente con i ragazzi perchè non sono tutti uguali e credo che la vera forza di Claudio Ranieri sia proprio questa. È un allenatore che ha creato una bella atmosfera, in un contesto in cui tutti oggi giocano, si sentono importanti, in fiducia, si divertono e sono contenti. Poi è chiaro che i risultati positivi ti aiutano a ritrovare quella fiducia, quell’autostima e quella concretezza che serve all’intrno di una squadra. Quando mi fanno la domanda “preferisci giocare bene o vincere?” che poi è un pò quella che fanno a tutti, qualche giorno fa l’hanno chiesto anche al ct Spalletti… è chiaro che vuoi giocare bene, ma se poi perdi con regolarità tutto va a farsi friggere. La cosa importante nel calcio è vincere, ottenere risultati e superare l’avversario, poi se ci si riesce in maniera anche esteticamente bella e gradevole è anche meglio. Tutto però, deve nascere dai giocatori che hai a disposizione, devi capirli prima di tutto psicologicamente e poi, anche tatticamente, ma quello viene dopo… Ranieri ha capito questo, come del resto capirebbero gli allenatori “normali”. Un esempio eclatante al contrario invece, è Motta nella Juventus, ha cercato di cambiare le cose, di fare un pò lo Steve Jobs del calcio ma poi ha pagato perchè alla fine, contano i risultati”
Ti ha stupito l’atteggiamento così offensivo della Roma nella partita di Milano contro l’Inter? Ranieri nel post partita ha detto apertamente: noi siamo venuti qui per vincere…
“Ha detto una cosa che può sembrare banale ma è la realtà dei fatti, bisogna sempre giocare per cercare di vincere. Per farlo devi capire chi hai davanti, dove giochi, qual è l’ambiente in cui lavori, ci sono tanti fattori che incidono. Alcune situzioni che ti ritrovi a poter affrontare in un ambiente poi non puoi ripeterlo ad esempio in altri, perchè a volte cambiano anche le richieste di una società. Torno all’esempio di Motta che è un pò l’estremo opposto rispetto a Ranieri… lui ha fatto molto bene a Bologna ma quello che ha fatto lì non lo ha potuto ripetere a Torino perchè le piazze e le esigenze sono diverse. A Bologna puoi fare determinate scelte mentre a Torino ne devi fare altre. Non puoi ripetere le stesse cose perché pensi che quella sia l’arma vincente… l’arma vincente sono i giocatori in campo e li devi mettere nelle condizioni di poter rendere al meglio. È un pò il segreto di Pulcinella”.
Cosa pensi della partita di domenica, Roma e Fiorentina sono al momento tra le squadre più in forma del campionato. Tu sei un doppio ex, secondo te c’è una favorita, considerando anche l’impegno europeo che avrà la formazione viola contro il Betis?
“I miei cinque anni a Firenze sono stati molto importanti perchè mi hanno rilanciato per poi proseguire la mia carriera a Parma. Palladino è messo in discussione perché é considerato un allenatore all’antica, lui non è un alchimista che gioca con i passaggi brevi e le ripartenze dal basso e per questo alcune cose non gli vengono perdonate.
I risultati però sono dalla sua parte e la Fiorentina potrebbe disputare un’altra finale di Conference, anche se col Betis sarà abbastanza dura. L’impegno in terra spagnola potrebbe farsi sentire e quindi far arrivare la Fiorentina un pò stanca e scarica. Poi, ci sarà da valutare anche la gestione di Kean, assente da un pò di tempo per problemi familiari… Le partite sono tutte difficili e Ranieri questo lo sa molto bene, del resto lo ricorda sempre, quando dice che bisogna giocare partita per partita.
Con la Fiorentina è praticamente uno scontro diretto: la Roma ha raggiunto il diciottesimo risultato utile consecutivo e in più giocherà in casa, quindi credo che avrà delle grosse possibilità di riuscire a portare a casa la partita. Di contro la Fiorentina, che rischia di essere stanca, se dovesse perdere contro la Roma, rischierebbe di ritrovarsi col classico cerino in mano, perchè bisogna calcolare anche i possibili intrecci che si potrebbero verificare in questo finale di stagione. Restare fuori dall’europa per la squadra viola vorrebbe dire annata fallimntare. Non sottovaluterei neanche il discorso formazione perchè a parte Kean che verrà valutato, la Fiorentina non avrà nè Dodò che considero il miglior terzino del campionato che Ranieri. Sarà una partita bella, ma considero la Roma favorita”