Settembre 8, 2024

15/05/2024 Amore Giallorosso puntata n. 32 stagione 2023-24

Trasmissione condotta da Francesco Goccia e Marianna Monello.

In studio l’autore Marco Emberti Gialloreti,i giornalisti Mauro Macedonio,Piero Schiavazzi e Giulio Tiberi, il direttore sportivo Walter Martucci e il doppiatore/attore Marco Vivio.

Sulle tribune il Roma club S.P.Q.R. e il Roma club Maglia Giallorossa. 

In collegamento telefonico gli ex giocatori della Roma Claudio Valigi, Sandro Tovalieri e in collegamento video Mimmo Oddi. In più lo storico tifoso Antonio Bongi ci ha raccontato il suo Amarcord, questa settimana la bella vittoria della Coppa Italia, la prima dell’era Viola, della Roma contro il Torino nel 1980. 

In questa puntata si é discusso delle partite contro il Bayer Leverkusen e l’Atalanta e della gestione fisica della squadra.

Mauro Macedonio sulla partita di Bergamo: “Sconfitta come non ci saremmo mai aspettati con la Roma quasi bullizzata dall’Atalanta che stranamente, nonostante i tanti impegni corre tanto. Mi viene da dire, provocatoriamente che dobbiamo prendere il loro ex preparatore atletico, Bangsbo che é libero ed è sul mercato” 

Marco Emberti Gialloreti: “Quello che fa l’Atalanta non lo fanno Manchester City e Real Madrid, io credo che non sia una questione solo di preparazione atletica ma anche di scouting”

Walter Martucci aggiunge: “Non credo che l’Atalanta faccia uso di qualche sostanza. Sono bravi e lavorano bene: io un giocatore dell’Atalanta, allenato da Gasperini lo prenderei immediatamente perché ormai sono ragazzi abituati sia alla corsa che al sacrificio”

Marco Vivio: “Ogni anno a fine stagione ci ritroviamo con gli stessi problemi. Daniele De Rossi ha fatto bene, rigenerando molti giocatori; credo però che  avendo fatto una mini preparazione a stagione in corso, i calciatori in questo momento sono un pò tutti, chi più, chi meno, in debito di ossigeno.”

Piero Schiavazzi: “Io consigliai, la setttimana scorsa, di tenere le energie per Bergamo, perchè a Leverkusen era un’impresa impossibile. Però dopo aver visto la partita in Germania, mi metto nei panni di De Rossi che a un quarto d’ora dalla fine, l’impresa era riuscito realmente a farla…  se fosse finita bene, a quest’ora stavamo tutti festeggiando un’impresa maggiore anche a Roma-Barcellona. Purtroppo non è andata così ma la storia, qualcuno dice di no, invece per me si fa anche con i “se” è piena la storia di “sliding doors”. 

Claudio Valigi: “Nell’anno in cui abbiamo vinto lo scudetto avevamo 11 titolari fortissimi, ognuno nel proprio ruolo era un’eccellenza. Daniele ha avuto un impatto importante sotto tutti i punti di vista, ha colpito maggiormente la sua comunicazione e la capacità di motivare la squadra. Molti allenatori sono ex centrocampisti? Perché mentalmente il centrocampista ha una visione diversa”

Sandro Tovalieri: “Sarebbe arrivata l’ora di fare la Champions per una squadra come la nostra, sia per la competizione sia per l’introito economico. Domenica scorsa con l’Atalanta abbiamo giocato una delle peggiori partite da quando alla Roma c’è De Rossi, abbiamo concesso troppe palle gol dell’Atalanta, il nostro atteggiamento non è stato quello giusto per disputare una partita del genere. Una partita ti può andare anche bene ma se concedi cosi tanto, rischi poi di prendere un’imbarcata.”

Mimmo Oddi: “L’Atalanta contro di noi si é sforzata tantissimo e stasera in finale di Coppa Italia contro la Juve l’ha pagata. De Rossi ha fatto bene a puntare alla rimonta, a crederci, perchè poi il campo gli ha dato ragione… poi nel calcio succede anche l’imprevedibile, la situazione sfortunata come quella dell’autogol di Mancini: secondo me se hai degli obbiettivi, devi puntare a tutti senza tralasciarne nessuno, quindi bravo Daniele…”

Antonio Bongi racconta infine il suo amarcord: “Il 17 Maggio del 1980 nasceva la grande Roma di Dino Viola. Vincemmo la coppa Italia al cardiopalma. Tirammo i rigori, sfortunatamente, per come la vedevamo allora, sotto la Curva Nord… Agostino che quella sera non aveva giocato titolare, era stato fatto entrare in corso d’opera da Liedholm solo per battere il rigore ma incredibilmente lo aveva sbagliato e così ci eravamo ritrovati in svantaggio. Ad un certo punto anche di due rigori… sembrava tutto finito e perso ma  Franco Tancredi salì in cattedra e fece un vero e proprio capolavoro parando 3 calci di rigore di seguito: poi Ancelotti segnò il rigore decisivo.”

Spazio nell’arco della puntata anche alla squadra femminile, alle nostre straordinarie ragazze che ci hanno regalato il secondo Scudetto consecutivo e che domenica prossima nell’ultima giornata di campionato alle Tre Fontane verranno premiate con la consegna dello Scudetto.

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