Novembre 21, 2024

Francesi, ancora uno sforzo se volete essere rivoluzionari! scriveva, con il suo solito modo provocatorio, il Marchese de Sade. Ebbene, a chi scrive è venuto in mente il tutolo di questo libello, per presentare Roma-Hellas Verona, che si disputerà domenica 3 aprile, alle 14 e 30, allo stadio Tre Fontane. La Roma ha fatto molto, ma, lo si è detto tanto volte, un’opera è compiuta soltanto alla fine, il resto è materiale per retori o critici, al massimo. Il sogno-scudetto è stato solo un lampo. Il pareggio in casa contro il Milan lo ha fatto ritornare un miraggio nel deserto. Proprio quel pareggio, tuttavia, insieme con la straordinaria vittoria a Sassuolo ha avvicinato le Lupe a un traguardo eccezionale: il secondo posto e la qualificazione in Champions League. Dire che occorrerà vincere le prossime partite è un’ovvietà, tanto inutile quanto ineludibile. Finalmente Spugna potrà contare su una Glionna tornata alla doppietta, sulla quale la società ha investito moltissimo, e su una Lazaro in ottima vena. Non sappiamo ancora se potranno essere della partita Haavi, alle prese con una lesione muscolare, e Serturini, che nei giorni precedenti è stata positiva al covid. C’è curiosità per capire se saranno schierate di nuovo insieme Pirone e Lazaro stessa o se si darà più spazio a Roman Haug. La norvegese, per ambientarsi, dovrebbe avere più minutaggio e la partita con l’Hellas, che pure ha vinto nell’ultima giornata e quindi non si presenterà arrendevole, potrebbe essere l’occasione giusta. A centrocampo dovrebbe esserci ancora spazio per Greggi, sempre meglio nelle ultime uscite. Resta il nodo Pettenuzzo, con la partenza di Swaby avrebbe potuto giocare di più, ma non ha ancora dimostrato piena sicurezza. Ne segue che Bartoli è stata spostata difensore centrale. Forse domenica, in un match, sulla carta non proibitivo, potrebbe essere riproposta. Ma è sempre molto dura e, dopo un lungo cammino, la Roma deve dimostrare di non concedere nulla. Vincere è l’unica strada per prepararsi a vincere. Così le Lupe dovranno di nuovo essere feroci in attacco, una caratteristica che stanno acquisendo molto lentamente. Per il resto, ogni impegno serve a crescere e a consolidare gli automatismi, il legame fra i reparti. Questo il mister dovrà essere bravo a trasmettere contro una compagine già retrocessa, ma che, come detto, proprio per questo onorerà la maglia. Ci aspetta una partita con gioco veloce, nella quale sarà importate soprattutto la capacità di cambiare rapidamente il fronte d’attacco e nella quale saranno determinanti, è una caratteristica del 4-3-3, le discese dei terzini. Guai a giocare pensando agli incontri che seguiranno. Tutti conosciamo la crudeltà del calcio, in un nulla si può rovinare il lavoro di una stagione. Come la rivoluzione non è soltanto la presa della Bastiglia, ma la sempre più diffusa e costante consapevolezza che l’ha preceduta e provocata, allo stesso modo i trionfi sportivi si costruiscono sempre da lontano e non sono mai il risultato dell’ultimo atto. Non resta che sostenere le Lupe chiedendo loro, se vogliono cambiare la storia della Roma, ancora uno sforzo. Uno sforzo per essere rivoluzionarie. 

Pietro Secchi            

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