Settembre 8, 2024

Ciao Alberto, 

te ne sei andato alla tua maniera… in silenzio proprio come amavi fare in radio e televisione. 

Sei stato un esempio per tutti quelli che come me, hanno voluto intraprendere questa professione. 

Insieme a te e Marcello Poggiani (altro grande maestro) ho imparato a fare radio e televisione nella maniera più bella: quella non urlata… quella in cui non ci si parla sopra e ci si grida addosso… quella in cui si danno le notizie nella maniera più professionale possibile!

Sono cresciuto con la tua voce che ci raccontava le partite della nostra Roma e con quel tuo modo brasiliano di urlare i gol della nostra amata … quel Roma 1 Lazio nieeeente… era semplicemente straordinario e unico!

Ma quanto ci faceva sorridere e quanto ci rendeva contenti???

Ricordo quando un giorno ti dissi: “Albè io sono cresciuto con le tue radiocronache sappi che adesso che ho la fortuna anche io di farle, ti ruberò il tuo “niente” … e tu sorridendo: “a francè ma scherzi è un modo di gioire che anche io ho ripreso dal Brasile, non c’è copyright per chi è tifoso della Roma e vive la passione giallorossa come noi”.

È stato un onore per me, che da ragazzo ti ascoltavo nelle radio prima conoscerti e poi addirittura collaborare.

Mi hai fatto due grandi regali che non dimenticherò mai: il primo quando sei venuto alla presentazione del mio libro “La grande Roma di Liedholm” alla sede dell’unione Tifosi Romanisti in via Giulio Cesare. 

Sei entrato in sala che già avevamo cominciato perché tu il pomeriggio avevi la tua storica trasmissione radiofonica. 

Quando ti ho dato la parola hai preso il microfono e hai detto: “la gente che mi conosce sa che solitamente quando finisco qlla radio vado a casa ma stasera per l’amico Francesco non potevo mancare perché tu sei uno di quelli bravi ed estremamente corretti. Nel nostro mondo non siamo tanti e quindi ci tenevo ad essere presente perché te lo meriti”.

Una dichiarazione che non mi sarei mai aspettato e che mi ha profondamente colpito perché per me tu sei sempre stato un punto d’arrivo e in quella occasione mi hai fatto un complimento unico, 

che mai avrei immaginato di ricevere.

E il secondo regalo me lo hai fatto quando ti ho chiesto se potevi impreziosire “Il Giornale di Roma” con la tua collaborazione… e tu hai accettato immediatamente. 

Ricordo le nostre chiacchierate (solitamente era il venerdì o il sabato mattina) in cui iniziavamo a parlare di un argomento che attraverso la tua memoria storica e romanista, poi ci avresti raccontato sulla rivista. Una parola tirava l’altra e il tempo volava via … ma quando si parla della Roma si sa… finisce sempre così! 

Sei stato un punto di riferimento per tutti noi romanisti. 

Ti voglio salutare con la frase di una tua canzone: “Mozzica lupetto e faje gol… dacce sto scudetto che sognà se po’… pure senza voce Roma ole… soffro ma me piace, Roma sto con te!”

Ciao Alberto 🧡❤️Forza Roma ⚽️⚽️

Il tuo amico Francesco Goccia

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