Agosto 20, 2025

Gian Piero Gasperini

di Giorgio Martino

RIEN NE VA PLUS – Sabato sera è campionato. Le chiacchiere stanno a zero. Il Bologna è già un test molto significativo per verificare la competitività della Roma contro un potenziale avversario diretto per il quarto posto. Al di là delle sciocchezze del progetto-giovani, Gasperini è venuto a Roma per cercare di vincere, possibilmente subito. Le sue continue sollecitazioni alle operazioni di mercato indicano la sua volontà di costruire una squadra diversa da quella, che pure era stata vincente nello scorso gitone di ritorno, ma che non ha mai ritenuto capace di ripetere il miracolo. Giusto o sbagliato che sia questo giudizio, è necessario che la Società si adegui alle sue valutazioni. Altrimenti non avrebbe dovuto ingaggiare Gasperini

THE LAST WEEK – Ora c’è rimasta l’ultima settimana di mercato che sarà anomala perché i campionati sono cominciati, molti protagonisti hanno già giocato ma potrebbero essere ceduti e andare in un’altra squadra. La disperazione per gli esuberi spingerà i d.s. ad operazioni impensabili prima pur di alleggerire il monte ingaggi, o risolvere una lacuna tecnica. Può succedere di tutto.

IL BUDGET – Il budget è finito ha ammonito (a scoppio ritardato) Repubblica martedì scorso. Poi è stato calcolato che tra soldi direttamente spesi (pochi) e soldi da saldare in seguito, la Roma si è già impegnata per oltre 60 ml. e, quindi, bisogna trovare risorse per pareggiare quel deficit di bilancio che al 30 giugno prossimo dovrà per forza essere a posto dopo gli sperperi e gli errori dei dirigenti degli ultimi quattro anni,

RIFIUTI E PALLOTTOLIERE – Dopo tutte le frottole raccontate dai fregnacciari (di cui si parla più giù) con la solita trattativa ai dettagli e il giocatore a un passo, è arrivato il rifiuto ufficiale di Sancho che ha tagliato la testa al toro. E pensare che quella stessa mattina il Corriere della Sera lo aveva conteggiato tra i 9 “colpi”. Urge l’acquisto di un pallottoliere prima ancora che di un calciatore.

IL RIPENSAMENTO – Poi stranamente si è continuato a ipotizzare l’acquisto di Sancho che Gasp vorrebbe a tutti i costi al punto di rivolgersi direttamente a Friedkin. Infatti il problema vero sono i soldi: c’è il costo delle commissioni dei tanti che stanno attorno all’osso prelibato e c’è lo stipendio. Insomma non era vero nemmeno il rifiuto di Sancho ma è vero che ha un ingaggio principesco che non vorrebbe ridursi.

GASP COME DON CHISCIOTTE – Proprio come aveva fatto l’eroe di Cervantes, Gian Piero Gasperini si è messo in viaggio da Bergamo per andare a difendere i deboli. Ed ha scelto la Roma. Avendo bisogno di uno scudiero fidato, ha cercato, costi quel che costi, il suo Sancho. Essendo un romanzo di avventure e anche di appendice, il seguito alle prossime puntate.

CIOCIARIA: LE AMICHEVOLI SI PORTA VIA – Come l’Epifania che tutte le feste si pota via, a Frosinone è finito il ciclo pre-campionato. A essere cattivi tra Neom e Roma c’è stata una partita fra una squadra che non ha ancora una città, e una città che non ha ancora una squadra. Sicuramente non quella che aveva ipotizzato l’allenatore che non aveva capito la difficoltà oggettiva del mercato della Roma rimasto fermo per tanti giorni e senza una via di sbocco. Pensava che piovesse ma non che diluviasse. Non si aspettava una criticità così intensa. Forse aveva creduto troppo ai Friedkin e ai loro propagandisti. Si è lamentato ma l’ha fatto di sfuggita, di corsa a scappar via nella zona mista senza approfondimenti come se si fosse reso conto che non vale la pena cercar di spiegare la sua situazione a giornalisti che non sanno e non vogliono capirla.

INFATTI – Infatti leggendo i resoconti sui giornali del giorno dopo sembra proprio che se non lo avesse detto Gasp nessuno si era accorto che il mercato era fermo da 20 giorni. In effetti tutti i giornali avevano continuato a raccontare le frottole delle trattative sempre a un passo e a loro sembrava che ci fosse un movimento e qualcuno conteggiava le ipotesi in acquisti già fatti, mentre l’allenatore doveva lavorare con gli esuberi che, pur invenduti, ha cominciato a scartare di sua iniziativa, da Salah Eddine a Kumbulla.

RAFFICHE SIBERIANE – Faceva tanto caldo a Frosinone, ma gli Arabi venivano giù verso la porta di Svilar con delle taglienti raffiche gelide come quelle della Siberia. Tutta la squadra era presa di infilata con la difesa sempre fuori posizione, soprattutto Ghilardi, con i poveri Mancini e Ndicka soli e disperati. Sono arrivati così i due gol e tanti altri pericoli. Davanti solo Soulé all’altezza del compito. Gli altri o sono in ritardo come Dybala, o più di quello non possono fare.

QUESTIONE DI SOLDI – Non c’è una sola spiegazione plausibile all’assurdità di un mercato ancora aperto con i campionati in corso: i presidenti delle Leghe e delle Federazioni europee non possono essere così incapaci e inadeguati al loro compito da non capire quanto questo sia stupido e dannoso a quel gioco del calcio che loro dovrebbero sostenere. I maggiori campionati, che costituiscono uno dei motori principali dell’intero movimento calcistico mondiale, cominciano entro agosto per cui un mercato aperto due mesi dal 1° giugno al 31 luglio tra definizioni delle comproprietà e prestiti, e nuovi acquisti e cessioni, è più che sufficiente e farebbe lavorare bene gli allenatori. Perciò l’unica spiegazione è che ci sia qualche lobby che ha interesse a far girare parecchi soldi fra sedicenti esperti che infilzano decine di “followers”, programmi tv, agenti, intermediari e maneggioni vari. E i presidenti di Leghe e Federazioni tacciono e acconsentono.

I FREGNACCIARI – Nel dialetto romano sono coloro che raccontano frottole, cioè fregnacce espressione volgare che deriva dal verbo fregare, ingannare. Avevano scritto che Rios, Fabio Silvia, Ksstovic, tEcheverri, Eguinaldo, Ziolkowski, Franculino, Hojlund e tanti altro erano a un passo, ai dettagli, avevano aperto, avevano scelto, volevano solo la Roma, avevano raggiunto l’accordo. Poi invece la pista si raffredda, l’affare sfuma, l’accordo salta e qualche sito birichino dice che l’offerta della Roma è stata rifiutata, che non si è mai aperta una trattativa, che non si è mai arrivati ad un accordo, che purtroppo la Roma non fa la Champions. Tutte frottole, o, detto alla romana, fregnacce.

LE DUE VERSIONI – Sul caso Koné si sono avute due versioni: quella di Milano sostiene che la Roma ha offerto il calciatore all’Inter chiedendo soldi veri subito e l’allenatore era d’accordo sul sacrificio. A Roma affermano che i Friedkin su richiesta di Gasp e dopo la reazione dei tifosi hanno mandato a monte l’affare. Sicuramente la stampa romana ha colpevolmente e consapevolmente illuso la tifoseria con notizie false tacendo o minimizzando riguardo la situazione del settlement agreement. Eppure Ranieri era stato chiaro qualche mese fa così come Gasperini era stato chiaro a inizio ritiro sulle notevoli esigenze della squadra e fu accusato di non accontentarsi mai mentre piovevano gli elogi ai Friedkin che elargivano chissà che cosa. Poi la Gazzetta ha continuato a spingere perché l’operazione si faccia come se fosse un agente dell’Inter.

PLUSVALENZA SOSPETTA – A proposito dell’Inter: come ha fatto a valorizzare in due mesi estivi Zalewski passato dai 6.5 ml di giugno dati alla Roma ai 17 di agosto presi dall’Atalanta? È vero che Ghisolfi aveva fatto una sciocca operazione lasciando all’Inter un’opzione di riscatto bassissima, ma suona strano che l’Atalanta abbia subito accettato una rivalutazione del genere. E ci sono i precedenti …

LE SCIOCCHEZZE – A proposito delle sciocchezze di Ghisolfi: la Roma aveva avuto la fortuna di prendere a pochi soldi nello stesso anno due eccellenti calciatori come Hujsen e Saelemaekers, ma il finto d.s. francese li ha persi entrambi per la sua insipienza. Il primo se l’è fatto soffiare addirittura da Tiago Pinto che è la cosa più assurda immaginabile. Per il secondo si è dimenticato di garantirsi quel diritto di riscatto che aveva tranquillamente lasciato all’Inter per Zalewski. Se ha una tessera di d.s. dovrebbero ritirargliela.     

QUALITA’ E QUANTITA’- L’analisi dei convocati per la gara di Frosinone ad una settimana esatta dall’inizio del campionato, evidenzia le grosse lacune di qualità e di quantità della rosa a disposizione di Gasperini: i 3 portieri (Svilar, Vasquez e Zelezny) sono quelli; i difensori Wesley, Ghilardi, Mancini, Ndicka, Angelino, Celik, Rensh, Hermoso sono anche numericamente scarsi considerando pure una lunga assenza di Ndicka per la Coppa d’Africa; appena 5 i  Centrocampisti: Cristante, El Aynaoui, Koné, Baldanzi, Pisilli con solo 2 mediani, due più alti e il marocchino a mezzo servizio; gli attaccanti sarebbero 5 con due centravanti, Ferguson e Dovbyk e 3 trequartisti, Soulé, Dybala, El Shaarawy. In tutto 21 col terzo portiere. In settimana si è aggiunto Bailey ma sono troppo pochi e troppo scarsi anche se dovesse rientrare Pellegrini. Gasperini chiede rinforzi dal 13 luglio, questa rubrica da 13 mesi.

DAN NO – A leggerlo tutto attaccato viene fuori “danno” invece vuol dire semplicemente che a quel famoso “vertice” di Liverpool, Dan, inteso come Friedkin non c’era, il che suscita qualche apprensione sulle assicurazioni che Gasp disse di aver ricevuto. Infatti da allora, a livello proprietà, non è successo niente. Massara si danna (dan na) l’anima a cercare di vendere gli invendibili, Gasp propaganda il progetto giovani, ma vorrebbe campioni già pronti per rinforzare la squadra che, al di là del miracoloso girone di ritorno di Ranieri, è piena di lacune. E Gasperini giustamente si lamenta del dan-no dei ritardi.

ZIO ARRIVA IL 14 – I soliti faciloni che si atteggiano a persone informatissime e invece bluffano senza pudore, all’inizio di agosto avevano dato per fatto l’acquisto del difensore polacco Ziolkowski che, però il Legia Varsavia voleva tenere per le due gare del preliminare di Coppa, per cui il calciatore sarebbe arrivato a Roma il 14. Ma il 15 il direttore sportivo del Legia ha fatto sapere che già da parecchi giorni era stata respinta l’offerta della Roma considerata inadeguata. In realtà i soliti disinformati si erano divisi sulle cifre che andavano da 4,5 ml a 8,5 ml passando per 6.5 con e senza bonus. Comunque Zio non è arrivato i l 14.

LA FASCIA – Quando Gasp annunciò che è sua abitudine dare la fascia di capitano a chi ha più presenze, i detrattori di Pellegrini si scatenarono a strillare che Gasp aveva tolto la fascia a Pellegrini che, poveraccio, è infortunato da mesi. In effetti la decisione di Gasperini, che è molto semplice e senza implicazioni, ha tolto la fascia a Mancini che ha meno presenze di Cristante ed El Shaarawy.

I GIOVANI – Una squadra subito competitiva difficilmente può esser fatta di soli giovani. Lo sa anche Gasperini. I giovani non maturano tutti insieme alla stessa età e nello stesso tempo. Ma, oggi come oggi, in un calcio così esasperato e di protagonismo spinto da giornali e tv, in cui conta solo vincere e se arrivi secondo in Champions sei considerato un fallito, una piazza come Roma e un allenatore ambizioso come Gasperini, possono accettare anni di laboratorio e sperimentazioni fuori dai grandi giochi?

IL TESORETTO DOVE ME LO METTO? – Fino a pochi giorni fa la banda di incoscienti (resta da stabilire se in buona o mala fede) che circola nelle file della stampa romana, cianciava di un budget di 100 milioni che Friedkin aveva messo a disposizione di Massara per il mercato e vagheggiava di consistenti tesoretti ricavati dalla cessione degli esuberi. Non ci sono, e non potevano esserci, né i 100 milioni, né i tesoretti. Bastava essere più informati e più onesti con i lettori e, magari, con se stessi per evitare queste ridicole capriole con cui contraddicono tutto quello che avevano sostenuto per mesi cercando di arrampicarsi sugli specchi. Ci voleva poco a capire che in organico c’erano solo 4 giocatori con un mercato possibile e consistente: Svilar, Ndicka, Koné e Soulé. Tutti gli altri, per motivi diversi, non sono commerciabili e, infatti, Massara al massimo li può dare in prestito.

IL PEGGIOR SPOT – Per pubblicizzare la prossima stagione Sky ha confezionato il più brutto spot del mondo con una serie di banalità incredibili: a Fabio Capello fanno dire: “Quest’anno ci saranno tante sorprese”. A Paolo Di Canio “Per me non ci sarà nessuna partita facile”. Pensare che hanno dovuto spendere anche dei soldi e mettere in moto tecnici e opinionisti per far sentire al pubblico queste sciocchezze che non si dicevano più nemmeno negli Anni 50, fa restare sconcertati.

L’ACQUISTO DI BAILEY – Considerazioni varie: 1) è probabile che l’amichevole con l’Aston Villa, al di là della pesante sconfitta, abbia favorito la trattativa per il giamaicano. 2) Al suo arrivo come sesto acquisto tutti hanno scritto; “Bailey non basta”. Sono gli stessi che quando arrivò il secondo, Wesley, scrissero che Gasp non si accontentava mai. 3) Bailey ha appena compiuto 28 anni cioè un’età in controtendenza con quel “progetto-giovani” che non ha senso se si vuole puntare ad essere già ora competitivi.

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