Novembre 21, 2024

Joyce Borini rappresenta l’ultimo colpo di mercato, in ordine cronologico, non di importanza, ovviamente, della Roma femminile. Giocatrice esperta, classe 1988, può giostrare da intermedio o da esterno alto in un ipotetico 4-3-3, varato da Alessandro Spugna. Con lei, con Thaisa e con Pirone, non a casa tutte e tre della stessa età, la direzione tecnica ha pensato di ovviare a quella mancanza di esperienza e solidità nei momenti difficili delle partite, che è costata molti punti nella stagione scorsa. Queste sono le sue prime parole da romanista:

«La Roma è un club storico, molto importante e quando si è interessato a me, non ci ho pensato due volte. Ho sempre voluto conoscere l’Italia e non ho avuto bisogno di tempo per accettare. Il campionato italiano è che sta crescendo moltissimo del quale finora ho sempre visto le partite. Mi piace il calcio e mi piace guardarlo. È un campionato che mi attrae in particolare per i sentimenti e la passione che trasmette. Vi è molta competenza calcistica.

Non mi piace molto parlare di me stessa. Preferisco lasciar parlare il campo, ma sono a disposizione della squadra. Voglio rappresentare la Roma e il suo stemma nel modo migliore possibile. Ho già giocato con Paloma [Lazaro ndr] in Spagna e contro Andressa, anche se siamo compagne in nazionale. Sono una persona molto disponibile, aperta, che si è sempre adattata rapidamente ovunque sia stata. Mi piace conoscere gente nuova e culture nuove. Non credo che vi saranno problemi, già sono entusiasta. Credo che i brasiliani che abbiano fatto la storia a Roma siano stati Cafu ed Emerson Palmieri, il laterale sinistro. Sono giocatori veloci, dotati di tecnica e talento. 

Al campo, come Joyce stessa dice, l’ardua sentenza.  

                  

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