Giugno 4, 2025

Luigi Garzya, ex calciatore della Roma è intervenuto in esclusiva nella trasmissione Amore Giallorosso su T9 (ch.17).

Gigi, prima di parlare della Roma ci racconti che aria si respira a Lecce dopo la vittoria sulla Lazio e conseguente salvezza conquistata?

“A Lecce tira un’aria felicissima, è come se avessero vinto lo Scudetto. È stata un’impresa, nessuno si aspettava una cosa del genere e anche io sarei un’ipocrita se ti dicessi che ero convinto di vincere perchè vuoi o non vuoi, avevi davanti una squadra come la Lazio che era ancora in corsa per un posto in Europa. Però in campo si è visto un Lecce con una grande voglia di lottare e di sorprendere che addirittura in dieci uomini è riuscito stoicamente a fare la partita e a salvarsi. Per il quarto anno consecutivo farà la serie A, cosa che non era mai accaduta, e poi detto tra noi… ha fatto un bel regalo a noi romanisti”.

É storia anche ottenere in 22 partite consecutive 17 vittorie, 4 pareggi e una sconfitta. Cos’ha fatto di magico Ranieri per arrivare a questo percorso? 

“Secondo me è riuscito ad entrare nella testa dei calciatori. Li ha resi importanti, forti e consapevoli delle loro potenzialità. Dal momento del suo arrivo, ha parlato in maniera schietta e sincera con la squadra e questo gli ha permesso di creare un’empatia che alla lunga ha fatto la differenza. A questo poi, va aggiunto il reale valore della rosa a disposizione che non probabilmente, non sarà pari all’Inter o al Napoli ma che ha sicuramente dimostrato, di non essere inferiore alle altre. Ranieri e i suoi giocatori hanno fatto la storia e se fossero riusciti ad entrare in Champions avrebbero raggiunto un obbiettivo pari solo alla conquista dello Scudetto”. 

Questi saranno mesi di cambiamenti all’interno della Roma. Allenatore nuovo e molto probabilmente giocatori nuovi… dove va migliorata questa squadra? 

Dipende perché se dovesse arrivare un allenatore come Gasperini, lui vorrebbe dei giocatori adatti e funzionali al suo gioco. Con lui ci sarebbe un cambiamento radicale, non perché i giocatori non sono all’altezza, ma perché qualcuno magari non è idoneo al suo gioco. Logicamente se vuoi cercare di ridurre il gap con le altre devi operare sul mercato prendendo dei fuoriclasse. Conosciamo tutti il modo di giocare di Gasperini, tutte le sue squadre sono sempre state quelle che hanno fatto più gol in campionato ma negli ulti anni, anche in Europa. Il gioco che è riuscito a dare all’Atalanta è diventato un vero e proprio marchio di fabbrica”. 

Da una parte, c’è il grosso rammarico di non essere entrati in Champions ma dall’altra, c’è la reale considerazione del valore della rosa che forse ad oggi, è più consona all’Europa League non trovi? 

“Per giocare la Champions hai bisogno di un organico di un certo livello, se la Roma non è riuscita a raggiungere questo traguardo, vuol dire che certi limiti ci sono. Puntare su un allenatore vincente come Gasperini però, mi fa pensare che oltre alla firma del tecnico, potrebbero arrivare anche determinati giocatori e che soprattutto si sta costruendo un progetto importante. Gasperini, al di là del fairplay finanziario che la Roma dovrà seguire, vorrà delle garanzie tecniche e avere una squadra importante che possa fare bene e magari, conquistare l’accesso alla prossima Champions League. Non sempre vince chi ha i soldi, alcune volte ci riesce anche chi crea un progetto vincente e questo lo fai se hai un direttore sportivo in gamba. Secondo me una società che vuole diventare grande, prima di cercare l’allenatore importante, deve costruire le fondamenta e partire dalle basi. Abbiamo due esempi in questi ultimi anni in Italia, l’Atalanta è una di queste ma anche il Bologna, squadre che partecipano alla Champions e che ottengono successi come Europa League e Coppa Italia” 

Pensi veramente che Gasperini possa essere l’allenatore adatto per una piazza come quella romana? 

“Credo che la società abbia fatto delle valutazioni e se l’obbiettivo finale dovesse essere proprio Gasperini, vuol dire che lo hanno ritenuto in grado di ricoprire questo ruolo nella Roma. Quando fai una scelta di prendere qualcuno, valuti sempre i pro e i contro, quindi se la Roma dovesse fare questa scelta va bene perché sono convinti di fare la cosa giusta. Una cosa è certa, se punti su Gasperini come allenatore, vuol dire che già conosci i calciatori che resteranno e quelli che invece dovrai andare a cercare. Le caratteristiche tecniche e tattiche dei suoi calciatori, sono abbastanza chiare”

Quanti dei giocatori che attualmente sono in rosa con la Roma potrebbero andare bene, secondo te, per il gioco di Gasperini?  

“Sono sicuro che il reparto arretrato è adatto al suo modo di giocare, ho sempre reputato i difensori della Roma difensori con la D maiuscola, che sanno marcare e stare sull’uomo, e Gasp gioca a uomo. I giocatori della Roma hanno queste caratteristiche, Mancini tra l’altro lo ha avuto in passato anche all’Atalanta”

Però proprio lui e Cristante sono andati via dalla sua Atalanta.

“Vero ma le cose nel tempo cambiano, non è detto che scelte fatte anni prima, poi non possano essere riviste successivamente. Del resto Mancini e Cristante che hanno giocato in questi anni con la Roma, non sono gli stessi che anni fa giocavano nell’Atalanta. Hanno raggiunto anche la nazionale, hanno fatto partite europee…  ci sono nel tempo delle esperienze che possono migliorare i calciatori ma che possono anche convincere un allenatore a rivedere determinate scelte”.

Tu prima hai parlato di empatia che è riuscito a creare Ranieri, stessa cosa erano riusciti a fare anche Mourinho e De Rossi. Non pensi che proprio questo aspetto, possa invece essere un punto a sfavore di Gasperini con la piazza romana o con lo spogliatoio? 

“Credo che empatia possa fare binomio con credibilità, nel senso che Gasperini è bravo, poi può essere simpatico o meno, i giocatori però guardano quello e ci impiegano tre secondi a capire se un allenatore è valido oppure no. Poi è chiaro che in uno spogliatoio ci sono allenatori che possono stare più simpatici a qualcuno e altri meno, però per esperienza personale, ti dico che l’arma fondamentale per un allenatore è sempre e soltanto una, la credibilità. Quando un giocatore si rende conto di avere un allenatore valido, dà sempre il 100%”.

Chi conosce i metodi di allenare da parte di Gasperini, parla di doppio o triplo allenamento. Come possono essere digeriti a Roma? 

“I giocatori si devono allenare e basta; non si possono lamentare di una metodologia, perchè sono dei professionisti e devono fare ciò che gli viene richiesto dall’ allenatore, anche perché se parliamo di Gasperini, ha anche ottenuto dei grandi risultati. Io credo che nessuno si possa concedere il lusso di fare una cosa del genere, tutti devono fare i professionisti e poi, ricordiamoci che Ranieri farà parte della Roma e che sarà attivo…”  

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