Manuela Giugliano: L’arte del calcio in una mente brillante
Dalla passione nata nei campi della provincia veneta alla vetta del calcio europeo: ritratto di una leader in campo e fuori, prima italiana candidata al Pallone d’Oro
Manuela Giugliano è molto più che un semplice talento calcistico: è l’incarnazione di una passione che ha scavalcato barriere, superato aspettative, e ispirato un’intera generazione di tifosi e giovani atlete italiane. Da quando ha iniziato a giocare nella piccola squadra dell’Istrana, nessuno avrebbe potuto prevedere che la sua grinta e la sua visione di gioco l’avrebbero portata ai vertici del calcio femminile internazionale. Eppure, passo dopo passo, in un cammino di sfide e conquiste, è riuscita a guadagnarsi quel posto d’onore.
Giugliano è cresciuta in un contesto semplice, immersa in una famiglia di sportivi della provincia di Napoli, dove calcio era sinonimo di unione e sogni condivisi. Da suo padre e suo fratello, Manuela ha ereditato non solo l’amore per il pallone, ma anche la sensibilità e la capacità di leggere il gioco con un’intelligenza che la distingue. La sua carriera, come un mosaico di esperienze tra squadre e paesi diversi, ha costruito in lei una determinazione che supera ogni sfida fisica. È da questa fusione di talento e dedizione che nasce la sua maestria in campo, quell’abilità nel dribbling e quella visione di gioco che la rendono una delle giocatrici più rispettate e ammirate.
Il suo viaggio non è stato privo di ostacoli: dal trasferimento precoce nelle giovanili miste, a tredici anni, fino all’esordio in Serie A con il Graphistudio Pordenone, Giugliano ha dovuto continuamente dimostrare il suo valore. Ogni esperienza, ogni maglia indossata ha portato con sé insegnamenti profondi che hanno plasmato il suo gioco. Dai campi italiani, in squadre come la Torres e il Mozzanica, fino all’Atlético Madrid, la sua unica esperienza internazionale, Giugliano ha imparato cosa significa adattarsi, farsi rispettare e, soprattutto, lasciare il segno. Non è mai stato un percorso facile, eppure, il suo legame con il pallone e il desiderio di affermarsi hanno guidato ogni sua scelta.
Manuela ha conquistato traguardi straordinari sia a livello di club che in nazionale, partecipando a competizioni come il Mondiale di Francia 2019, in cui l’Italia è riuscita a risvegliare l’interesse del pubblico. Essere una figura di spicco nella squadra significa prendere sulle spalle non solo la responsabilità di ogni partita, ma anche il peso delle speranze di chi la guarda. Giugliano è un simbolo per chi sogna, per chi lotta contro i pregiudizi e per chi trova in lei un esempio di coraggio e di forza.
Il suo stile di gioco ha poco a che fare con la mera fisicità: è il suo cervello, prima ancora dei piedi, che guida ogni sua azione. Dotata di una visione di gioco ampia, una capacità rara nel controllare il tempo della partita e nel trovare passaggi impossibili, Manuela riesce a bilanciare l’aggressività con una lucidità strategica che fa la differenza. Le sue scelte rapide, la precisione e la naturalezza con cui gioca l’hanno resa una mezzala formidabile, capace di dominare ogni fase del gioco, dal supporto difensivo agli inserimenti in area avversaria. Non sorprende che sia stata premiata come miglior giocatrice della Serie A nella stagione 2023-2024, e che oggi indossi la fascia da capitano della Roma, un simbolo di orgoglio e responsabilità per la squadra.
Quello che rende Giugliano così speciale è il suo spirito. Ogni volta che scende in campo, non lo fa solo per vincere, ma per dare un senso al proprio viaggio e per rappresentare chi ha creduto in lei. Con la Roma, ha sollevato trofei che resteranno per sempre nei ricordi dei tifosi, come la storica Coppa Italia del 2021 e il primo Scudetto della stagione 2022-2023. Queste vittorie non sono solo numeri o statistiche; sono la dimostrazione di quanto il suo talento e la sua passione possano cambiare il destino di una squadra.
Nel settembre 2024, quando è stata nominata tra le candidate per il Pallone d’Oro femminile, Manuela Giugliano ha toccato una vetta che poche italiane avevano mai sfiorato. Per una giocatrice italiana, ottenere una simile nomination significa aprire le porte e riscrivere le aspettative per il futuro del calcio femminile italiano. In quell’istante, il suo nome non rappresentava solo se stessa, ma un intero movimento sportivo in crescita, un movimento che ha ancora bisogno di modelli e di figure di riferimento. Anche se non ha conquistato il Pallone d’Oro, arrivando ventisettesima, il suo traguardo è un momento di orgoglio per l’Italia e per il calcio italiano.
La storia di Manuela Giugliano è un racconto di perseveranza, di sacrificio e di un amore incondizionato per il calcio. Il suo gioco riflette la sua anima: raffinato, elegante, ma sempre potente e incisivo. Nel futuro, Manuela continuerà a scrivere nuove pagine di questa storia, portando con sé l’affetto e il rispetto di chi l’ha seguita fin dagli inizi. In un mondo dove spesso sono solo i grandi numeri a fare rumore, la sua storia ci ricorda che il vero valore sta nella qualità e nell’intensità con cui si inseguono i sogni.
Manuela Giugliano è tutto questo e molto di più: una ragazza del Veneto che ha scelto di credere in qualcosa di grande, e oggi, capitano della Roma e pilastro della Nazionale, ci mostra che non ci sono limiti quando si gioca con il cuore.