Settembre 20, 2024

4 maggio 1988

Radja Nainggolan nato il 4 maggio 1988 ad Anversa, città fiamminga del Belgio, famosa per il suo porto e per il commercio dei gioielli. I suoi caratteri somatici denunciano una paternità indonesiana, infatti il papà è di quelle parti, un papà poco presente nella vita di Radja, infatti abbandona la moglie e i due gemelli, Radja e Riana (anche lei calciatrice) e ben presto e tutto il peso della famiglia ricade sulla mamma di Radja.

Calcisticamente cresce dalle sue parti ma all’età di 17 anni viene portato a Piacenza nella locale squadra allora militante nella serie cadetta. 

Nainggolan è un centrocampista dotato di buona tecnica, grande corsa, capace di recuperare palloni e ribaltare la situazione di gioco ed ha un buon tiro il tutto accompagnato da una certa padronanza tattica, sa dove stare. Il fisico non è eccezionale (avercelo io), 1,76 per 65 kg. ma è difficile vincere un contrasto con Lui o buttarlo a terra.

Fa la sua trafila nel Piacenza con l’esordio in B e la titolarità già a 20 anni. Nel gennaio 2010 viene portato al Cagliari dove esordisce nella massima serie in un Inter Cagliari 3 a 0. Non convince molto ma l’infortunio di Daniele Conti gli apre la possibilità di giocare e di dimostrare il suo valore, ben presto diventa un idolo per i tifosi dell’isola anche grazie all’impegno che mostra, sempre.

Nel mercato di gennaio 2014, la Roma di Garcia lo porta nella capitale, è il primo belga della nostra storia. La Roma sta andando forte, è quella delle prime 10 vittorie iniziali consecutive e l’innesto di Nainggolan è semplice; esordisce in coppa Italia contro la Sampdoria, vittoria 1 a 0 e in campionato contro l’altra genovese, il Genoa, altra vittoria per 2 a 0. Entra in pianta stabile negli schemi di Garcia che lo preferisce in una zona un po’ a protezione della difesa spesso vicino a Daniele De Rossi e alle spalle di Pjanic. La stagione successiva esordisce in CL contro il CSKA Mosca, si vince 5 a 1.

La Roma con Garcia arriva prima seconda e poi terza, nel campionato 2015-16, terzo della gestione del francese, le cose non vanno benissimo e sulla panchina Romanista torna Luciano Spalletti. Il tecnico toscano ha altre idee sul ruolo di Radja e lo sposta qualche metro più avanti liberando la grande dinamicità del belga che comincia a segnare anche con una certa frequenza, fa il suo primo gol in Europa nella trasferta di EL di Vienna contro l’Austria vinta 4 a 2 e fa gol in un derby nella stagione successiva, addirittura ne fa 2 all’Inter in trasferta. In qualche occasione porta la fascia di capitano.

Il 28 maggio c’è l’addio di Totti e l’ultima panchina di Spalletti con la Roma, arriva come tecnico Di Francesco che arretra la posizione di Radja. Nella stagione 2017-18 segnerà di meno ma rimangono alla memoria la doppietta segnata nella semifinale di ritorno contro il Liverpool vinta 4 a 2.

La tifoseria l’ama, i compagni lo cercano, la società non riesce a disciplinarlo in alcuni comportamenti extra calcistici che lo portano alla ribalta della cronaca. Tutto questo può convivere ma le plusvalenze, nel calcio di oggi, hanno presto la meglio. Radja ha 30 anni e la Roma lo cede all’Inter per Zaniolo Santon e tanti soldi che servono al bilancio della Roma. Lo scrivo ma non lo giustifico.

La sua militanza da Romanista lo vede presente 155 volte con 28 reti in campionato, 8 con 2 in coppa Italia, 26 con 2 in CL, 13 con 1 in EL per un totale di 202 gare e 33 reti in competizioni ufficiali. Tanta roba.

Radja ci lascia ma si vede da lontano che non è contento pur andando a guadagnare tanti soldi in più. Farà anche qualche tentativo per tornare a Roma, invece torna a Cagliari, altro posto dove si sente amato e che ora lo vede in lotta per non retrocedere.

Auguri Radja, condottiero Ninja.

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