Novembre 23, 2024

Associazione Sportiva Roma (early 1930s) - Raffaele Costantino

Raffaele Costantino, nato a Bari il 14 giugno 1907, non di famiglia agiata è però elegante nella vita, proprio come in campo. Si mette subito in mostra nel suo Bari, conquistando, cosa in quei tempi mai accaduta la nazionale, pur giocando in serie B. Come tesserato del Bari giocherà 6 gare con 3 gol in nazionale, facendo una doppietta al mitico portiere spagnolo Zamora e facendo parte della nazionale che vinse a Budapest per 5 a 0 nella coppa internazionale, che l’Italia poi conquisterà. Con questi titoli, arriva alla Roma nella stagione 1930-31, ad appena 23 anni e subito entra nelle grazie dei tifosi e del mister dell’epoca, il britannico Burgess. Suo teatro è campo Testaccio dove fa gol alla prima occasione in cui ci gioca in campionato, è la seconda giornata del torneo e la Roma batte l’Alessandria per 2-0. In precedenza aveva esordito nel pareggio di Modena. Il suo primo gol in trasferta lo fa ad un’altra piemontese, la Pro Vercelli, è il 30 novembre 1930. Gli gioca accanto un grandissimo della nostra storia, Volk che quell’anno è incontenibile, diventando capocannoniere con 30 realizzazioni (record per un Romanista) in 33 gare giocate. In quell’anno andò in scena la storica vittoria per 5-0 ai danni della Juventus, con la mitica “canzona” di campo testaccio che celebrò gli 11 schierati, una strofa cita “Chini, Fasanelli e Costantino”. Già questo ne fa un grande e lo fa entrare di diritto nella nostra storia. Nella sua prima stagione, si mette in evidenza per altri due motivi. Il primo è che ogni vokta che fa gol, la Roma vince, il secondo è che mette a segno una tripletta nella prima gara della storia in campo neutro, lo fa a Terni il 7 giugno 1931 (quarto compleanno della società) nel 5-1 rifilato al Torino. In quella sua prima stagione, Raffaele giocherà tutte e 34 le gare segnando 8 gol tutte contro le Piemontesi, 4 al Torino, 3 alla Pro Vercelli, 1 all’ Alessandria. La sua stagione migliore è quella 1932-33, giocherà 33 gare e farà 15 reti, sarà il miglior realizzatore stagionale della Roma. L’anno dopo arriva Guaita, parte Volk e il rendimento di Raffaele comincia a perdere colpi, non tanto nelle presenze ma nelle realizzazioni, lo spazio in area con Guaita diminuisce e la fisicità che era propria di Volk non c’è più ad aiutarlo. Alla fine della stagione 1934-35 torna nella sua Bari. Ci lascia dopo aver giocato 157 gare in serie A con 41 gol e 4 gare in coppa Europa Centrale con il suo unico gol nella vittoria contro lo Slavia Praga per 2-1 a Testaccio. Quella è stata anche la prima vittoria in una competizione Europea ufficiale per la Roma e lui ha messo a segno, il primo storico gol casalingo. Il primo invece in assoluto, lo ha segnato nella gara di andata, a Praga, Volk. 

Poi, c’è anche un curriculum niente male nei derby. Ha infatti segnato 4 gol, una doppietta nella trasferta vinta 4-1 il 1° maggio 1932, un altro nel derby interno vinto per 3-1 (26 marzo 1933) e infine quello del pareggio esterno per 3-3 l’11 marzo 1934. In questa ultima partita, vincevamo 3-0 dopo 15 minuti però poi alla fine lo abbiamo pareggiato. Da tesserato della Roma, ha giocato anche 17 volte in nazionale con 5 gol. Ha giocato, cosa rara per quei tempi e non solo, in una nazionale con ben 3 giocatori romanisti. Lui, Ferraris IV e Bernardini in un’Italia Scozia terminata 3-0 per noi e giocata a Roma il 20 maggio 1931. Tornato a Bari, continuò a giocare e segnare in serie A (uno gol anche contro di noi) con i Galletti e lo fece per altri 4 anni. Intanto, grazie al suo fascino, si sposò con una ereditiera e attrice barese. Quando ha smesso di giocare, ha iniziato ad allenare molte squadre, tutte della sua regione, tra cui a più riprese il Bari e il Lecce, ma anche il Taranto e il Foggia. È sempre rimasto a casa, anche se poi per un triste scherzo del destino, ci ha lasciato il 3 giugno 1991 mentre era a Milano.

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