Renato Cappellini
Renato Cappellini, nato a Pistoia il 2.8.1914.
Un Pistoiese Campione d’Italia; Renato Cappellini ha portato il suo contributo per la conquista del primo scudetto della storia Giallorossa (stagione ’41 – ’42). Appena arrivato dal Napoli (la Roma acquistò il suo cartellino per 140.000 lire), pur non essendo titolare inamovibile di quella formazione che poi divenne Campione d’Italia, con le sue 18 presenze riuscì ad incidere in maniera significativa per la conquista del tricolore. Giocatore astuto ed elegante, grande lavoratore e corretto, sempre presente agli allenamenti, era noto anche per le sue frequentazioni nel mondo del cinema, tanto che più volte gli venne proposto di cominciare a recitare. Un centrocampista (più precisamente mezz’ala) che non disdegnava di arrivare in porta, visto che nella gloriosa stagione del primo scudetto realizzò ben quattro reti. Il suo esordio con la maglia Capitolina lo fece il 28.12.1941 in un Roma – Torino finita 0-0. Soprannominato dai tifosi “il Barone”, il suo primo gol lo realizzò il 4 gennaio del 1942 in trasferta contro il Liguria dove lui segnò il secondo dei 3 gol che permisero alla Roma di superare la compagine Ligure. Il 2 febbraio dello stesso anno segnò la rete vittoriosa (in casa) che regalò alla squadra di Schaffer due punti fondamentali contro un roccioso Bologna scudettato. La Roma scese in campo con la seguente formazione: Masetti, Brunella, Andreoli, Donati, Mornese, Bonomi, Krieziu, Cappellini, Amadei, Coscia, Pantò. Per 75 minuti la Roma provò a superare un organizzatissimo Bologna che non disdegnava nemmeno controffensive pericolose. Al minuto 80 “Bonomi libera l’area, Pantò si invola in contropiede, serve Andreoli che si libera di un avversario con un paio di finte e si appoggia a Coscia. Uno sguardo ed un passaggio per Cappellini, pescato bene da solo davanti al portiere che peraltro viene colto di sorpresa dal tiro scagliato di prima intenzione dal centro dell’area. Il portiere parte in ritardo e la palla si insacca sotto la traversa”. Altre 2 reti realizzò Cappellini in quella stagione: nella partita di ritorno sempre contro il Liguria e nell’ultima partita di campionato, quella della festa Tricolore in casa contro il Modena. Al 21′ sbloccò il risultato messo poi al sicuro da Borsetti 15 minuti dopo. Festeggiamenti degni della Roma Campione iniziarono subito dopo il fischio finale dell’arbitro, Sig. Ciamberlini di Genova. Ma già nell’intervallo la folla che affollava lo stadio del P.N.F. (l’attuale Flaminio) cantò sull’aria di “Lili Marleen”:
«Roma sul petto tuo vedo brillar/quello scudetto saputo conquistar/e io tifoso canterò/ che mai a te, ti lascerò/ perché dai gioie a me/perché tu giochi ben».
L’anno successivo non fu altrettanto pieno di soddisfazioni per Cappellini. Una sola rete in tutto il campionato nella sfortunata gara casalinga contro la Juventus (1-2) allo scadere dell’incontro a risultato ormai acquisito da parte degli ospiti. Probabilmente non riuscì a trovare il giusto spazio nel modulo del nuovo allenatore Capitolino Kertész. A fine stagione venne svincolato. Nella stagione ’45-’46 giocò nell’Aquila Montevarchi.
Ha esordito come professionista nel 1930 con il Rapallo Ruentes, ha proseguito la sua carriera con il Novara, la Sampierdarenese, Lucchese, Bari e Napoli da dove verrà acquistato, come detto, dalla Roma.
Durante l’attività agonistica spese tutto ciò che guadagnò e a fine carriera si ritrovò senza soldi.
Di lui la cronaca ha perso le tracce. Non si sa se sia ancora in vita oppure sia deceduto. Propendiamo per questa seconda ipotesi anche se ci piace pensarlo ancora in vita. Quindi tanti auguri di cuore per i tuoi 106 anni, caro Barone!!!