Settembre 19, 2024

Ricardo Faty, si proprio Riccardo con una sola C a beneficio di noi Romani, nato in Francia, a Villeneuve Saint Georges nella Ile de France a non molta distanza da Parigi, il 4 agosto 1986. Di origini senegalesi, ma francese a tutti gli effetti, sceglie di giocare per la nazionale africana del Senegal dopo aver esordito e disputato qualche partita nell’allora fortissima Francia Under 21.
Arriva a Roma nell’estate 2006 proveniente dallo Strasburgo, a ricordo di dove giocammo nel 1970 lo spareggio con il Gornik Zabre, perso al lancio della monetina e che ci impedì di disputare la finale di coppa delle coppe, l’unica che ci è mancata.
Lo volle Spalletti che l’aveva visto giocare contro di noi, vedendo nel suo ruolo di centrocampista doti che potevano essere utili alla nostra causa. Luciano lo ha fatto esordire abbastanza presto, già nella trasferta di Siena vinta per 3-1 il 17 settembre 2006. Dopo quella partita, il mister non lo utilizza più molto e, a mio pensiero, forse sbaglia. Quando entrava in campo infatti, Ricardo si dava da fare ed era positivo, un bel fisico, inizialmente un po’ troppo magro, ordinato e non in cerca di giocate impossibili, insomma un tipo alla Diawara. Nella sua prima stagione, gioca 11 gare in A, una sola in Coppa Italia ma con quella si può fregiare della coccarda vinta dalla Roma. Gioca anche 3 gare in Champions League, non poco per un ventenne.
Nonostante il trofeo vinto, la Roma decide di mandare il nostro Ricardo a farsi le ossa, nel vero senso della parola, insomma a irrobustirsi e fare esperienza. Da questo momento il buon Faty comincia a conoscere il mondo. Bayer Leverkusen e Nantes prima di un ritorno stagionale a Roma nel 2009 dove trova uno Spalletti subito traballante, sostituito da Claudio Ranieri. Faty gioca 8 gare di quella spettacolare rimonta Romanista sull’Inter e gioca anche in Coppa Italia ed Europa League, sempre fedele al suo numero 14 di memoria Ajax. Alla fine della stagione, il suo addio definitivo alla Roma con la partenza prima in Grecia poi Belgio, Francia e ora Turchia dove sta giocando le sue ultime stagioni da calciatore, da promessa non mantenuta fino in fondo, ma capace di essere titolare dove il calcio è meno competitivo.
Nelle due stagioni da Romanista è sempre arrivato secondo in campionato, ha vinto una coppa Italia, ha giocato 19 volte in A, 3 in coppa Italia, 3 in Champions League e 1 in Europa League, totale 26 gare ufficiali, senza però mai trovare la gioia del gol.

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