Settembre 19, 2024

Roberto Allemandi, nato in Argentina nella città di Oliva il giorno 1.8.1912. 
Dopo Arturo Chini Luduena, alla Roma fin dalla fondazione ed Attilio Italo Lombardo, proveniente nel 1930 dalla squadra sudamericana Honor y Patria, è stato il terzo calciatore nato in Argentina a vestire la maglia della Roma.
Dal River Plate arrivò nella Capitale nel 1931 usufruendo della nuova legge sugli oriundi che consentiva ai discendenti dei cittadini italiani residenti all’estero di ottenere la cittadinanza italiana. A 19 anni venne inserito nel settore giovanile della Roma per poi, negli anni successivi, scendere in campo con la squadra della Roma riserve. Il suo ruolo fu sempre quello di terzino sinistro. Non aveva alcun rapporto di parentela con Luigi Allemandi, nato a San Damiano Macro in Provincia di Cuneo, laureatosi Campione del Mondo nel 1934 con l’Italia. I due Allemandi furono compagni di squadra nella Roma nella sola stagione 1936-1937. Per il campionato 1933-1934 venne raggiunto nella squadra capitolina dai connazionali Enrique Guaita, Alejandro Scopelli Casanova ed Andres Armando Stagnaro, rispettivamente soprannominati Corsaro Nero, El Conejito ed El Tano. 
La stagione successiva 1934-1935 iniziò con un colpo di scena. “Due atleti molto celebri, Bodini e Bernardini, si rifiutarono di giocare per contrasti con i dirigenti Bernardini partì improvvisamente per Siena, dove si rifugiò in casa della sorella. La massa dei tifosi si mise in allarme, rumoreggiando. Sacerdoti ebbe un colloquio con il direttore sportivo Biancone e quest’ultimo, senza drammatizzare l’episodio poco dopo partì alla volta di Siena, con una macchina pilotata da Rivola, il noto rappresentante della Fiat di piazza Fiume, desideroso di collaborare ad un chiarimento. Nella macchina di Rivola prese posto pure Caterini, il capo-tifoso del quartiere Prati, anche lui armato di ottimi propositi: FARO’ SENTIRE IO A FULVIO – diceva – LA VOCE DEI TIFOSI DI ROMA! L’incontro a Siena ebbe una prima parte piuttosto agitata. Poi tutto si appianò, era l’esito che ognuno si aspettava da una missione del DIPLOMATICO SORRIDENTE”.
La Roma frattanto aveva iniziato il campionato con una sconfitta a Firenze. “A gran voce la tifoseria giallorossa chiedeva il ritorno di Bernardini, che puntualmente si verificò alla seconda giornata. Frenetici applausi salutarono Fulvio, centro-mediano e capitano, quando ricomparve a Testaccio. Bernardini sorrideva soddisfatto e commosso. Giocò splendidamente, e la Roma vinse 4-0 contro il Brescia. Tre gol portarono la firma degli argentini: 2 furono opera di Guaita, 1 di Scopelli (l’altro realizzatore fu Costantino). A terzino sinistro esordì il giovane Allemandi II, che la Roma fece debuttare prelevandolo dal vivaio. “questi debutti erano cari a Barbesino, che aveva la giusta ambizione di lanciare i giovani”
La partita in questione fu giocata il 7 ottobre 1934 e la Roma scese in campo con la seguente formazione. Masetti, Gadaldi, ALLEMANDI II, Frisoni, Bernardini, Tomasi, Costantino, Scopelli Guaita, Scaramelli, Fusco.
Roberto Allemandi venne confermato in squadra anche nelle successive tre giornate di campionato: Napoli-Roma 3-2, Roma-Sampierdarenese 2-0, Torino-Roma 2-3. Rientrò poi nei ranghi per disputare il 2 giugno 1935 l’ultima partita in programma della stagione Pro Vercelli-Roma 1-4. Le reti giallorosse vennero realizzate 2 da Guaita e 2 da Tomasi.
La Roma concluse il torneo al quarto posto in classifica, preceduta dalla Juventus, dall’Ambrosiana e dalla Fiorentina. L’attacco atomico della Roma con 63 gol realizzati – la Juventus campione d’Italia ne mise a segno 45 – fu il più prolifero della serie A e Guaita, con 28 reti, precedendo Silvio Piola (21 reti) e Giuseppe Meazza (18 reti), vinse la classifica dei cannonieri.
Roberto Allemandi rivide poi il campo solo nella stagione 1936-1937 quando venne impiegato in occasione delle gare Juventus-Roma del 22.1.1936 e Roma-Novara del 16.5.1937. Come la gara dell’esordio di Allemandi contro il Brescia era stato vittoriosa, anche la sua partita di commiato terminò con una vittoria dei Lupi che superarono a Testaccio il Novara per 1-0 grazie alla rete messa a segno del futuro campione del mondo del 1938- da tesserato della Roma – Pietro Serantoni. 

La carriera romanista di Roberto Allemandi si concluse quindi con sette presenze. 

Il calciatore poi disputò alcuni campionati di serie C con la Salernitana e con la Mater- Gruppo Sportivo Motori Alimentatori Trasformatori Elettrici Roma.

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