Settembre 16, 2024

Grande impresa delle ragazze di Mr. Spugna

Ceasar 6,5- Se non fosse per due interventi delle poco numerose iniziative in attacco delle neroazzurre che l’ha vista protagonista al 10′ e al 90′, ci starebbe un s.v., invece è attenta e partecipe alla azioni di disimpegno con le compagne di reparto incorniciando così una prestazione importante. Una certezza.

Di Guglielmo 6,5 – Al primo tempo un piccola incomprensione di posizionamento con Ceasar stava per renderla protagonista di un autogol tra i più clamorosi, ma la rapidità nel capire l’accaduto le permette, con uno scatto poderoso, di recuperare la palla salvando la propria rete. Nel secondo tempo non disdegna le incursioni nel cuore del centrocampo neroazzurro. Sicura, diligente e attenta.

Soffia 6,5 – Il peso del suo gioco è evidente quanto poco appariscente, di sicuro nella sua zona di competenza le avversarie non passano. All’ 88′, per infortunio, lascia il posto a Pettenuzzo. Rocciosa.

Linari 6,5 – Leader difensivo sempre presente, sempre cercata dalle compagne,un carisma che gioca al calcio. Appare un po’ in affanno nella lucidità dello smistamento dei palloni ma la sua personalità resta intatta. Carismatica.

Bartoli 6,5 – Per lo spirito di adattamento meriterebbe un 8. Gioca fuori ruolo, da centrale, e mette a disposizione della squadra tutta la sua esperienza perché oggi serviva quella. Inoltre si procura il rigore che poi sarà trasformato da Andressa per l’1-0. È il capitano.

Andressa 8,5 – La sua classe ruba la scena. Lucida, pronta, determinata. Regala colpi di classe che solo poche giocatrici sono in grado di regalare. Corre, contrasta e smista una gran quantità di palloni. Dopo un paio di ternativi a rete, mette la sua firma calciando in modo impeccabile il rigore al 44′ che si era procurata Bartoli. Al 68′ lascia il campo per crampi e viene sostituita da Ciccotti. Woman of the match.

Greggi 7 – Mettere in difficoltà la manovra dell’Inter è la sua priorità, e le neroazzurre non possono far altro che subire la sua corsa, il suo dinamismo e, specialmente nel secondo tempo, il suo palleggio. Tosta.

Giugliano 8 – Signora del centrocampo giallorosso, geometra ed architetto contemporaneamente. Non si tira indietro nel tentare la via del gol con i tiri da fuori, fino al 2-0 con una prodezza delle sue sotto la traversa che batte implacabilmente Durante. Prende anche un giallo che però è ben speso per un fallo tattico per fermare l’avanzata del centrocampo neroazzurro. All’88’ lascia il posto a Bernauer. Genio e concretezza.

Serturini 7 – Entra in campo con la voglia e la rabbia di chi vuole spaccare il mondo. Corre migliaia di metri su e giù nella fascia di destra. Contiamo almeno 5/6 conclusioni a rete che mettono paura alla retroguardia neroazzurra fino al bellissimo tiro da fuori, nel secondo tempo, che scheggia la parte alta del palo. Al 76′ lascia il posto a Glionna. Anche oggi ha risposto: presente !

Lazaro 6,5 – Terminale offensivo si fa trovare sempre pronta sia in fase conclusiva che per il gioco di sponda. Esce esausta al 76′ e lascia il posto a Pirone.

Haavi 7 – Una costante spina nel fianco destro di difesa interista. La sua grande dote è la capacità di mantenere la lucidità anche dopo i ripetuti scatti seguiti da efficaci controlli della palla che mettono costantemente in apprensione Souza che se la ritrova nella propria zona di competenza. Una freccia.

Ciccotti 6,5 – Come suo solito entra subito in partita, al 68′ al posto di Andressa, senza farla rimpiangere considerando la prestazione sontuosa della brasiliana. Affidabile.

Glionna 6 – Entra al 76′ al posto di Serturini. È il momento del disperato tentativo dell’Inter di rientrare in partita, ma pur con ritmi ridotti è partecipe alle azioni di contenimento che di ripartenza. Sicura.

Pirone 6 – I ritmi prima descritti le consentono comunque di essere una costante preoccupazione per la retroguardia milanese. Quando c’è si fa sentire.

Pettenuzzo s.v. – Entra all’88’ al posto dell’infortunata Soffia.

Bernauer s.v. – Entra all’88 al posto di Giugliano ammonita.

Spugna 9 – Se una squadra fa tutto bene, oltre al merito delle individualità sul campo, non si può non riconoscere il lavoro preparatorio del Mister. Primo tempo sontuoso, una sola squadra in campo che ha assistito a soli due tentativi, neanche molto efficaci, degli avversari. Se però una squadra gode dell’inevitabile vantaggio psicologico di chiudere i primo tempo sull’1-0 ma si rende protagonista di una partenza sprint del secondo tempo, proprio come se in quel momento non goda del gol in vantaggio, allora vuol dire che la preparazione è stata veramente fatta con cura, confermata in seguito dalla totale padronanza del campo come è avvenuta anche nel secondo tempo. Speciale.

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