Settembre 8, 2024

31a giornata – 6 aprile 2024

Sabato 6 aprile 2024 allo stadio Olimpico alle ore 18:00 si gioca “la partita” Roma-Lazio.

Dopo tante battaglie disputate nel rettangolo verde, indossando e onorando sempre la nostra maglia è arrivato il momento per il nostro vanto, Daniele De Rossi, di vivere il derby nel suo nuovo ruolo di allenatore della Roma.

A proposito di maglia… per questo derby numero 183 la società giallorossa insieme alla Adidas ne ha realizzata una davvero molto bella “ASR Origins 2023-2024” che rievoca momenti storici del nostro club: un vero e proprio truffo nel passato, un omaggio agli anni 90 e ai primi anni 2000.

Il colore della maglia è rosso e nel lato cuore c’è una rappresentazione moderna e autentica dello “Stemma della Tradizione” che viene indossato per la prima volta in assoluto dal 1927 ad oggi, proprio in questa partita.

Alle 17:20 tra gli applausi della straordinaria gente romanista, entrano in campo i nostri portieri. 

Un minuto dopo, crescono ulteriormente i decibel e dal boccaporto sotto la Curva Sud entrano di corsa tutta i calciatori della Roma che sfilano sotto il settore ed entrano poi sul terreno di gioco, girando dietro la bandierina del calcio d’angolo, sotto la tribuna Tevere. 

È il delirio giallorosso, allo stadio si sente solo ed unicamente il grido “Ale, Forza Roma Ale…”

Alle 17:25 entrano in campo i nostri avversari che sono ospiti da sempre nella nostra città e che vengono accolti da un eloquente coro di benvenuto.

Dagli altoparlanti dell’Olimpico, si alzano alte le note delle canzoni romaniste: da Campo Testaccio a Forza Roma, Forza Lupi… alle 17:45 i calciatori della Roma, l’unica squadra della capitale, rientrano nello spogliatoio per andare ad indossare la maglia.

Lo speaker, Matteo Vespasiani, ci presenta le formazioni, come sempre accompagnata dai fischi quella degli altri, da passione e amore incondizionato invece la nostra; con boato finale quando viene chiamato il nome del nostro allenatore.

Subito dopo, partono le note di “Mai Sola Mai”, l’inno di Marco Conidi e l’emozione cresce ancora di più nel cuore della gente romanista. 

La tensione è alle stelle e subito dopo, quando entrano le squadre in campo si vive l’unico momento in cui le due tifoserie sono accomunate dallo stesso ideale: quello di fischiare l’inno della Lega.

Nel momento in cui successivamente partono le note dell’inno più bello d’Italia (ma potremmo dire anche del mondo) “Roma, Roma, Roma” la Tribuna Tevere si colora: sopra un manto bianco, viene realizzata l’immagine del Capitano, Agostino Di Bartolomei che calcio il pallone con una delle sue proverbiali “bombe”.

È una scenografia bellissima che ha l’effetto di emozionare tutti i tifosi della Roma presenti allo stadio e non solo… 

Al termine dell’inno, poco dopo il momento del calcio d’inizio fischiato dall’arbitro, si alza imponente anche la scenografia della Curva Sud… una vera e propria opera d’arte in cui vengono rappresentate la Lupa capitolina su uno sfondo giallo e il simbolo ASR su uno sfondo colorato di rosso.

Dall’altra parte, vorremmo evitare di commentare quello che è uscito fuori, ma lo facciamo per diritto di cronaca: un bambino molto simile al personaggio di Paolo Villaggio nel film “grandi magazzini” sopra uno sfondo celeste.

Passiamo alla cronaca della partita con la formazione scelta da Daniele De Rossi: Svilar, Celik, Mancini, Llorente, Angelino, Cristante, Paredes, Pellegrini, Dybala, Lukaku, El Shaarawy.

Rispondono loro con: Mandas, Casale, Romagnoli, Gila, Marušic, Guendouzi, Vecino, Felipe Anderson, Isaksen, Kamada, Immobile.

Al 1’ è subito pericolosa la Roma con un’azione di Lukaku che riceve il pallone da Cristante e attacca l’out di destra, sulla respinta di Marušic, si avventa Angelino che lascia partire un fendente dalla distanza, deviato in calcio d’angolo da Guendouzi.

Passa un solo minuto e la Roma è nuovamente pericolosa con il tiro dalla distanza di Paredes che termina di poco alto sopra la traversa della porta difesa da Mandas.

Al 7’ Mancini sbaglia in fase di uscita e perde un pallone velenoso: ne approfitta Isaksen che recupera e serve Immobile. Il centravanti biancoceleste da buona posizione, all’interno dell’area di rigore, viene pressato da Llorente e calcia con il destro ma non trova la porta.

Calcio di punizione al 9’ per la Roma con Dybala che scodella al centro dell’area un ottimo pallone per Llorente: dopo un primo tiro che viene respinto, il difensore giallorosso va vicino al gol con un destro al volo, salvato sulla linea di porta da Casale.

Al 21’ per un duro fallo di Vecino su Llorente, il direttore di gara Guida, estrae il primo cartellino giallo della partita.

La squadra di De Rossi aggredisce la partita e al 23’ va ancora una volta vicina al vantaggio con un tiro dalla distanza di Pellegrini che viene respinto con i pugni da Mandas.

Al 35’ Angelino arriva sul fondo e mette in mezzo un ottimo cross per Celik che schiaccia di testa ma il pallone, dopo aver sbattuto in terra, rimbalza alto sopra la traversa. 

Al 41’ bella progressione di Angelino sulla sinistra, passaggio verso El Shaarawy che da ottima posizione effettua un cross basso, deviazione sotto porta di Gila che da una parte rischia l’autorete ma dall’altra salva la Lazio.

Dalla bandierina va Dybala che pennella con il sinistro un cross perfetto per Mancini che stacca più in alto di tutti e in maniera imperiosa, realizza di testa il gol del meritato vantaggio 1-0.

L’Olimpico gialllorosso si scatena, la gente impazzisce di gioia mentre il Mancio corre verso la Curva Sud: il numero 23 è sotto il suo popolo e festeggia regalando un bellissimo inchino.

Nel frattempo, lo speaker dello stadio chiama a gran voce il suo nome e tutto lo stadio risponde. Sono attimo bellissimi in cui si mischiano tanti fattori, rabbia, gioia, passione, amore, pazzia…

Dopo 2’ di recupero, termina il primo tempo con la Roma meritatamente in vantaggio per 1-0. 

Ad inizio ripresa, Lukaku protegge un ottimo pallone al limite dell’area di rigore della Lazio e si guadagna un ottimo calcio di punizione: alla battuta va Pellegrini che calcia con il destro ma il pallone termina di pochissimo alto sopra la traversa.

La Roma continua a dominare la partita e al 54’ ha un’altra grandissima occasione con Angelino che interviene in fase difensiva e serve Lukaku.

Il centravanti giallorosso parte in progressione dalla propria metà campo, arriva nei pressi dell’area di rigore avversaria e serve El Shaarawy che controlla e calcia con il sinistro ma il pallone termina sul palo alla destra del portiere della Lazio, che con grandissima fortuna può nuovamente salvarsi.

Al 56’ viene ammonito Mancini per un fallo al centro del campo su Castellanos.

Al 58’ prova a farsi rivedere la squadra di Tudor con un tiro dalla distanza di Isaksen ma è centrale e viene parato senza problemi da Svilar.

Calcio di punizione per la Roma al 61’ con Pellegrini che effettua un cross lungo per il faraone che, posizionato sul secondo palo, calcia al volo ma non trova la porta.

Al 63’ Marusic effettua un cross dalla destra che viene respinto da Mancini proprio sui piedi di Guendouzi, il tiro del francese arriva dalle parti di Kamada che controlla e a tu per tu con Svilar spinge il pallone in rete. La sua posizione però è chiaramente irregolare e l’arbitro, immediatamente, annulla per fuorigioco.

Si scaldano gli animi in campo perché i nostri avversari, capiscono che non è giornata, del resto la Roma dimostra di essere nettamente superiore sotto tutti i punti di vista… e allora Guendouzi cerca di provocare Dybala, gli mette addirittura le mani addosso ma la Joya è di un altro livello e non cade nel tranello del francese: anzi con assoluta calma, gli sorride e gli mostra il suo parastinchi dove è rappresenta la vittoria mondiale della sua Argentina proprio contro la Francia.

De Rossi prova a gestire la tensione dei suoi giocatori, li tranquillizza ma allo stesso tempo li carica e li incita: la risposta è immediata, infatti la Roma al 67’ va vicina nuovamente al raddoppio con Lukaku che in scivolata, a pochi passi dalla linea di porta non riesce a trovare l’impatto con il pallone su ottimo cross di Cristante.

Un minuto dopo, il direttore di gara ammonisce anche Celik per un fallo su Kamada.

Al 69’ Felipe Anderson ci prova su calcio di punizione ma il tiro termina nettamente alto sopra la traversa.

Daniele De Rossi effettua la prima sostituzione al 70’ con Daniele De Rossi che richiama El Shaarawy e al suo posto inserisce Spinazzola.

Poco dopo, sulla linea laterale del campo, davanti alla panchina giallorossa, intervento in scivolata di Paredes su Pedro che si rialza e nervosamente accenna una inutile protesta.

Prosegue il nervosismo e al 72’ è sempre il calciatore spagnolo che a gioco fermo, spintona senza alcun motivo Paredes e viene ammonito dall’arbitro Guida… i calciatori della Lazio capiscono di essere inferiori dal punto di vista tecnico e allora provano a farci innervosire e iniziano una serie vergognosa di falli. 

Al 73’ bruttissima entrata di Gila a gamba tesa su Llorente sotto la tribuna Tevere con il calciatore biancoceleste che non viene neanche ammonito… poi al 75’ è altrettanto grave l’entrata di Castellanos su Angelino, anche questa volta l’ammonizione non scatta e arriva solo successivamente perché il loro calciatore ha anche il coraggio di protestare… ancora al 78’ arriva un’altra entrata più assurda e pericolosa da parte di Kamada sempre su Angelino che non viene neanche sanzionata dal pessimo arbitro Guida.

Un minuto dopo, al 79’ tutto lo stadio si alza in piedi per applaudire il ritorno in campo, dopo circa dieci mesi di Tammy Abraham che Daniele De Rossi, inserisce al posto di Dybala. In realtà la sostituzione è doppia perché entra anche Smalling al posto di Angelino.

Viene ammonito all’80’ Paredes per un fallo su Pedro e subito dopo, Daniele De Rossi, forse per non correre rischi lo sostituisce con Edoardo Bove che aveva comunque già iniziato la fase di riscaldamento.

All’85’ altra brutta entrata di Kamada che in ritardo, entra direttamente sull’uomo, questa volta è su Pellegrini ma il giapponese viene ancora una volta graziato dall’arbitro.

Al 92’ Bove recupera un ottimo pallone, lo protegge e poi lo offre sulla ripartenza a Celik che si invola sulla fascia destra, alza la testa e vede Lukaku completamente libero ma non riesce a trovare il tempo per effettuare il passaggio e l’azione, sulla chiusura di pellegrini sfuma… sul proseguimento dell’azione viene ammonito il nostro Pellegrini (quello giusto) per un fallo su Felipe Anderson.

Al 96’ l’arbitro assegna un calcio di punizione alla Lazio per un fallo al centro del campo di Lukaku che trattiene per la maglia Felipe Anderson e lo sbatte a terra. 

Guida, a differenza di quanto accaduto in precedenza con i giocatori della Lazio, dimostra di avere con sè i cartellini e ammonisce prima il calciatore belga e subito dopo De Rossi che chiede a gran voce il fischio finale della partita. 

Alla battuta della punizione va Felipe Anderson che può crossare ma invece, cerca di passare il pallone a Guendouzi: è una sciocchezza colossale perché i due non si capiscono e il pallone viene recuperato da Spinazzola che lo controlla e poi lo calcia lontano.

Subito dopo, terminati i minuti di recupero, che inizialmente erano cinque, arriva il triplice fischio dell’arbitro Guida che sancisce la bella vittoria della Roma in questo derby numero 183.

I ragazzi della panchina, entrano in campo per festeggiare mentre De Rossi, si abbraccia con tutto il suo staff. Sono momenti bellissimi anche se i laziali cercano di rovinare la festa con atteggiamenti provocatori, sopratutto Guendouzi che però viene ammutolito prima da Dybala e poi da De Rossi.

Gianluca Mancini invece, ha solamente voglia di festeggiare perchè questa è la sua notte, richiama i compagni e li porta tutti sotto la Sud.

Tra le note di “Grazie Roma” il numero 23 giallorosso prende un bandierone biancoceleste, in cui è disegnato un topo e lo sventola sotto la Curva Sud, facendo impazzire di gioia il popolo giallorosso. 

Si abbracciano tutti, inizia una festa spontanea, semplice, straordinaria, fatta d’amore e passione… sono momenti in cui la gente si abbraccia, chiama al telefono parenti ed amici per condividere la gioia della vittoria, realizza video e scatta foto, vuole immortalare ogni istante.

Quando i calciatori della Roma rientrano negli spogliatoi sembra tutto finito e invece non è così perché come succede a teatro, i ragazzi rientrano: parte il bis e ricomincia la festa.

È una notte magica, importante per Roma e la sua gente. 

Ci sono solamente due parole da urlare al cielo e sono le più belle:

“Grazie Roma”

ROMA-LAZIO 1-0 

ROMA (4-3-3): Svilar; Celik, Llorente, Mancini, Angelino (79′ Smalling); Cristante, Paredes (81′ Bove), Lo. Pellegrini; Dybala (79′ Abraham), Lukaku, El Shaarawy (70′ Spinazzola). A disp.: Rui Patricio, Boer, Karsdorp, Huijsen, Renato Sanches, Baldanzi, Kristensen, Zalewski, Pisilli, Joao Costa. All. Daniele De Rossi

LAZIO (3-4-2-1): Mandas; Casale, Romagnoli (46′ Patric), Gila; Marusic (79′ Lu. Pellegrini), Vecino (70′ Luis Alberto), Guendouzi, Felipe Anderson; Isaksen (46′ Pedro), Kamada; Immobile (46′ Castellanos). A disp.: Sepe, Renzetti, Hysaj, Cataldi, Rovella.

All. Igor Tudor

Arbitro: Marco Guida della sezione di Torre Annunziata – Assistenti: Di Iorio – Perrotti – Quarto Ufficiale: Fabbri – VAR: Irrati – AVAR: Maresca

Marcatori: 42’ Mancini 

Ammonizioni: 21’ Vecino, 56’ Mancini, 68’ Celik, 72’ Pedro, 75’ Castellanos, 80’ Paredes, 93’ Pellegrini, 96’ Lukaku.

Note: 64.513 spettatori presenti 
 

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