Ottobre 18, 2024

di Roberto Finocchiaro

Roma – Fiorentina è l’incontro più difficile da quando è iniziato il campionato 23-24, perché arriva a meno di tre giorni di distanza da una durissima, seppur vittoriosa, partita di Uefa Women Champion’s League, perché la Roma ha perso per strada pezzi importanti e cambi fondamentali per far rifiatare le giocatrici più impiegate da mister Spugna e perché la Fiorentina si sta dimostrando, sempre di più, la più agguerrita e valida delle antagoniste del duo di testa Roma e Juventus, oltre ad essere una squadra tra le più in forma, se non la più in forma in assoluto, del campionato.

Benedetta Glionna è in campo dal primo minuto. Quest’anno, complice un mercato in ottica europea, sta giocando meno della scorsa stagione e questa è la sua occasione, e lei lo sa, soprattutto perché arriva dopo una breve apparizione a Sassuolo.

La partita è dura, Benedetta fatica ma si sacrifica, dà l’anima, a volte torna a coprire in difesa e questo la limita nelle folate offensive, soprattutto perché sulla sua fascia la Fiorentina copre bene e raddoppia spesso la marcatura su di lei.

Poi la svolta: palla sulla fascia all’altezza della tre quarti viola, Glionna stoppa, alza la testa e con un preciso rasoterra serve Greggi fuori area che di sinistro inventa una magia e infila sotto l’incrocio dei pali un tiro imparabile.

Tutto sembra mettersi per il meglio, ma la Fiorentina, si sa, è squadra tosta e con il

carattere indomito del suo allenatore. Tecnicamente è inferiore alle giallorosse ma ha grinta e determinazione da vendere e, complice la stanchezza delle padrone di casa e qualche sbavatura difensiva raggiunge il pareggio.

Ora le cose si fanno difficili, le ragazze di mister De La Fuente ci credono, chiudono bene in difesa e ripartono a testa bassa nella speranza di ribaltare il risultato. La Fiorentina è quadrata e ben organizzata e la Roma soffre e si vede.

Servono i tre punti, servono come il pane per mantenere a distanza la Juventus che nel pomeriggio sarà impegnata in trasferta con quel Napoli fanalino di coda e ancora fermo a zero punti che tutti, in campo, in panchina e sugli spalti sanno perfettamente che non potrà rappresentare un problema per le bianconere.

Lo sa anche Spugna che, mai come oggi, in panchina è una furia; probabilmente nessuno si ricorda di averlo mai visto così imbestialito. Lo è a tal punto che dopo un passaggio errato di Benedetta, chiama a gran voce Serturini che si sta scaldando a ridosso della bandierina.

Ma la sorte, si sa, è spesso malandrina: proprio in quel momento Glionna sta passando sotto gli spalti e vola qualche critica. Lei fa finta di nulla, ma sente tutto e non può lasciarla passare così, perché è consapevole di avere nei suoi piedi le capacità e la tecnica per far bene. Sa anche che sta per essere sostituita, perché le urla del mister hanno riecheggiato per tutto lo stadio.

Ed è a questo punto che arriva la svolta: palla sulla fascia, riceve Glionna, dribbla

un’avversaria e si accentra; ancora un passo e parte un sinistro rasoterra che infila Baldi.

2 a 1 e l’esultanza dice tutto: un urlo di gioia, di rabbia, di soddisfazione e di consapevolezza. Un urlo per la sua squadra, per i suoi tifosi, per le sue compagne e per il suo mister.

Un urlo che mette la parola fine a una partita sofferta… dalla squadra e da

Benedetta.

La risolve lei, perché il destino ha deciso così, perché “Benny” ha deciso così.

E la Roma è ancora in testa, da sola, superando l’ennesimo esame difficile di questa stagione.

.

Lo ha fatto di squadra come sempre, ma lo ha fatto con quel gol che Benedetta cercava ormai da un po’ e che ha trovato nel momento più difficile, nel momento più importante.

Poco dopo arriva la sostituzione e Benedetta Glionna raccoglie solo applausi e l’affetto dei tifosi: ha messo la propria firma in un incontro difficile, una firma che vale tre punti che pesano come un macigno.

Esulta, Benny, questo è il tuo momento!

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