Gli Asterischi del 27 gennaio 2025

di Giorgio Martino
ERA ORA – Con la curiosa coincidenza di vincere di nuovo a Udine è finito il digiuno di successi in trasferta che è, comunque, colpevolmente durato troppo. Un altro passo verso un ritorno alla normalità che è stato possibile solo grazie a Ranieri.
IL CAPITANO – Nella giornata in cui, per la necessaria distribuzione delle forze in vista del match decisivo di Europa League, mancavano i 3 leader che hanno caratterizzato la nuova Roma (Hummels Paredes Dybala), è stato Lorenzo Pellegrini, da capitano, che ha guidato la squadra alla rimonta. E’ un bel segnale dopo il gol che ha indirizzato il derby perché conferma che, al di là degli sciocchi giudizi di tanta stampa romana e non, nella vecchia guardia c’è ancora tanta qualità che è indispensabile per fare i risultati. Non a caso anche El Shaarawy e Cristante hanno contribuito al successo di Udine.
EUROFLOP – Un anno dopo l’autolesionistico licenziamento di Mourinho che aveva lasciato una Roma come squadra italiana col più alto coefficiente Uefa (e l’Italia ha ottenuto la quinta squadra in Champions), c’è stato il mortificante turno europeo in cui le 7 squadre italiane hanno ottenuto 5 vittorie 1 pari e 1 sconfitta quella della Roma contro un avversario anonimo e mediocre come tutto il cammino della Roma: 3 pareggi con Athletic Bilbao in casa, St, Gilloise e Tottenham fuori; 2 vittorie all’Olimpico con Dinamo Kiev e Braga; 2 impensabili sconfitte con Elfsborg e AZ. In Olanda si è rivista la sciatta disattenzione di gente poco concentrata e quasi distratta come se fosse poco interessata all’esito della vicenda. Ranieri si sta dannando l’anima, ma il senso di distacco dalla Società Roma è preoccupante come la classifica europea con la Roma 21° e a rischio eliminazione in un giovedì da dentro o fuori.
FATTA MALE – Fra le righe dello sfogo di Ranieri dopo la sconfitta con l’AZ (“Siamo fatti male”), c’è una inoppugnabile verità: la Roma è malfatta, cioè fatta male da chi avrebbe dovuto costruire una rosa funzionale e competitiva. Ferme restando le gravi colpe della Souloukou, Ghisolfi non ha fatto meglio di Tiago Pinto. Anzi. Agli oltre 90 ml spesi per 3 giocatori dal rendimento al di sotto delle aspettative come Soulé Dovbik e Le Fée, si aggiungono i quasi mai utilizzati Sangaré Abdul Amid, Dahl, Hermoso. Una rosa affastellata senza criterio, senza armonia, senza identità tecnico-tattica. Da mettersi le mani nei capelli …
CONTRO L’ARIA FRITTA – Fondamentale chiarimento di Ranieri nella conferenza stampa prima della partita col Genoa: “Non parlo di mercato e di giocatori che escono sui giornali. Chi l’ha detto che seguiamo questi giocatori”? Finalmente una parola inequivocabile che spazza via le frescacce quotidiane a base di “Piace a Trigoria”, “spunta”, “idea” eccetera: tutti favori fatti dai cronistelli ai procuratori. “Anzi- ha aggiunto Ranieri – più leggo dei nomi e più li escludo”. Molto più interessante la parte del discorso di Ranieri in cui ha detto: “Io cerco giocatori da Roma e per la Roma che verrà”. E per la difesa c’è l’indicazione di un duplice schema da poter cambiare in corso di partita: “Sia a destra che a sinistra cerchiamo giocatori che sappiano giocare a 4 e a 3″. Non a caso è successo più volte, anche contro il Genoa, che la Roma passasse dalla difesa a tre con Hummels centrale a quella a quattro con Mancini e Ndicka centrali, e Celik e Angelino terzini. E’ probabile che anche in futuro ci sarà questa duttilità tattica per gestire i diversi momenti della partita, come si è visto subito pure a Udine dove il sistema difensivo è cambiato due volte nel finale pure con Cristante.
RENSCH – Dopo una trattativa estenuante in cui ha messo la bocca troppa gente, la Roma ha preso dall’Ajax Rensch per coprire un ruolo che ultimamente ha lasciato molto a desiderare, da Piris a Cetin, da Karsdorp a Kristensen, da Reynolds a Maidland Niles, da Celik ad Abdul Amid. Al di là degli elogi degli imbonitori che in sede di mercato non fanno testo, ha stupito, piuttosto, la serie di giudizi negativi al limite dell’offesa personale che sono stati fatti in Olanda da personaggi qualificati come Marco Van Basten e l’ex allenatore dell’Ajax De Moos. E’ molto inconsueto che nel mondo del calcio si parli così male di colleghi anche se certe recenti performances televisive di ex calciatori hanno segnato una evidente inversione di tendenza con insulti e volgarità sparati senza ritegno. Però la loro acrimonia è stata sorprendente. Ma a Udine Rensch ha subito esordito molto bene con incisività e duttilità, alla faccia di Van Basten e De Moos.
COLPO O COLPA – I già citati “cronistelli” definiscono ogni operazione di mercato, anche la meno eclatante, “colpo”. E’ evidente che lo fanno per fare … colpo. Però siccome il tempo è galantuomo, può passare davvero poco per trasformare quel “colpo” in una colpa. Tiago Pinto e Ghisolfi ne sanno qualcosa.
ALLENATORI A GO-GO – Dopo aver inventato un “casting” per il nuovo amministratore delegato con 4 o 5 nomi messi in fila come alle corse dei cani in un cinodromo con uno che avanza e gli altri che inseguono; è ora la volta degli allenatori. Anche qui nomi buttati dentro il calderone alla rinfusa senza alcun criterio logico: Allegri e Farioli, Ancelotti e Italiano, Mancini e Montella… come se fosse la stessa cosa, uno vale l’altro, senza un’idea, un programma, un progetto. Tanto serve solo per far finta di discutere di cose serie.
PAGELLE FUORI REGISTRO – Esprimendo opinioni personali i voti delle “pagelle” giornalistiche sono opinabili. Inevitabilmente taluni giocatori sembrano sovrastimati, altri sottovalutati. Ma c’è un limite: che nell’orrenda partita di Alkmaar qualcuno abbia visto Angelino meglio di Dybala è poco comprensibile. A Udine l’arbitro Sozza ha ricevuto sia 5 che 6,5 che è tutta un’altra cosa.
IMPRUDENZA – Quantomeno 9mprudente la cessione di Ryan senza che potesse essere inserito nella lista Uefa Gollini: in Olanda la Roma è andata col solo Svilar accompagnato dal secondo portiere della Primavera De Marzi e il portiere dell’Under 18 Marcaccini. Un rischio che un dirigente avveduto avrebbe evitato. Ma ormai la mancanza di gente esperta e competente è una pesante realtà.
TAGLIA HEAD – Nel frattempo continua il taglio delle teste o head: dopo Michael Wandell, ex chief commercial and brand officer, allontanato da Trigoria per aver autorizzato la felpa celeste ritirata dal mercato in fretta e furia, è stato licenziato anche Matteo Signorini, ex head of global partnership development che avrebbe dovuto trovare sponsor e compartecipazioni. Al momento la Roma non ha un Amministratore Delegato, né un Direttore Generale, né un vero Direttore Sportivo, né un qualsiasi dirigente competente di calcio, né un Direttore Commerciale che sarebbe necessariamente strategico per provvedere alle risorse extra sportive. Perciò il bilancio tecnico e quello finanziario sono fallimentari.
PREZZI VERGOGNOSI – Per la partita del 2 febbraio contro il Napoli, i biglietti per i Distinti costano 70 euro. Un altro schiaffo di Friedkin all’affetto, all’entusiasmo e alla passione dei tifosi della Roma.
SCEMEGGIATE – Dopo lo scempio di Roma-Empoli a inizio stagione, si è rivisto Zufferli in Roma-Genoa. Siccome siamo obbligati a credere alla buona fede degli arbitri, significa che è negato per questo mestiere. Se ne renda conto Ta-Rocchi a meno che non voglia usarlo come mina vagante. E sul vistoso fallo di mano di Sabelli che ha fatto Di Bello al Var? Prima ha detto “Braccio largo, possibile fallo” poi, secondo quanto mandato in onda da Dazn, ha sentenziato che il braccio era vicino al corpo e non era punibile. Purtroppo diventa sempre più difficile pensare al semplice errore, ma per fortuna mentre Zufferli e Di Bello facevano la “scemeggiata” (con la “m” non con la “n”), El Shaarawy faceva gol.
FARAONE PREDESTINATO – Il 21 dicembre 2008 El Shaarawy ha esordito in Serie A all’83’ di Chievo-Genoa a 16 anni, 1 mese e 24 giorni entrando nei 10 più giovani esordienti in A. Roma Channel lo premiò abbinato ad Amedeo Amadei che con 15 anni 280 giorni era allora il primo della classifica con l’esordio del 2 maggio 1937 ed è tuttora il più giovane a segnare in serie A (15 anni e 287 giorni) col suo primo gol alla seconda presenza, una settimana dopo. Fu una felice e fortunata intuizione della predestinazione romanista di Stephan che proprio contro il suo Genoa ha raggiunto 300 presenze, 225 in campionato +11 in Coppa Italia + 64 nelle Coppe europee con 64 gol, 51 in campionato +2 in Coppa Italia +11 nelle Coppe europee. Sono numeri che collocano El Shaarawy nell’élite dei calciatori in maglia giallorossa di tutti i tempi.
PEZZOTTI E PREZZACCI – L’AG Com cioè l’Autorità istituita per garantire la concorrenza tra gli operatori della Comunicazione e tutelare i diritti dei cittadini, si è data molto da fare nella guerra della Lega Calcio e le televisioni a pagamento contro il “pezzotto”. Nella circostanza si è schierata con i “padroni”. Però non si è mossa di fronte alla presa in giro di Dazn con i suoi abbonati che in estate hanno stipulato o rinnovato l’abbonamento a prezzo intero e maggiorato, mentre in seguito ha fatto promozioni, offerte e sconti pur di vendere altri contratti alla faccia di chi aveva pagato tutto e subito. Sembra che qualcuno ancora non abbia capito la differenza fra cittadini e sudditi.
CONTROPIEDE – Era una bella espressione calcistica del secolo scorso che rendeva così tanto l’idea da entrare nel linguaggio comune: “Prendere qualcuno in contropiede” cioè alla sprovvista. Oggi è rara, la usa qualche anziano che ancora la preferisce a “ripartenza” che fa pensare tanto ai treni attuali che vanno a singhiozzo con frequenti fermate e, appunto, ripartenze. In linea di massima nacque abbinata al “verrou” o “catenaccio” rigido sistema difensivo di grande copertura con la squadra arroccata nei pressi della propria area, ma propensa, una volta recuperato il pallone, a far scattare i suoi migliori velocisti verso la porta avversaria spesso poco protetta. Inventato dall’austriaco Rappan trovò in Italia fra i 50 e i 60 due grandi interpreti in Nereo Rocco ed Helenio Herrera che vinsero molto con Milan e Inter. Ma questa è storia. L’attualità dice che in questa stagione la Roma ha subito troppe azioni in contropiede e spesso queste “ripartenze” hanno provocato gol perché la squadra era sbilanciata: in troppi tutti all’attacco, in pochi in copertura, sia incapaci di andare al tiro, che imprecisi nel controllo della palla rubata dagli avversari troppo facilmente. Il gol dell’AZ è nato addirittura da una rimessa laterale. Il profano dice: “Sono scriteriati, vanno all’attacco senza criterio”. Il tecnico dice: “E’ un problema di attenzione. Devono capire che se già ci sono 5 che attaccano, almeno 2 devono stare di guardia come sentinelle perché basta un rimpallo per subire gol”. La sostanza dei due discorsi è la stessa.
DOVBIK – Fa discutere la scarsità delle conclusioni di Dovbik. Ci si chiede come abbia fatto a vincere la classifica marcatori della Liga se tira così poco in porta. In parte può essere colpa della squadra che lo serve poco e male, ma per essere un centravanti-goleador la quantità dei tiri è decisamente troppo bassa.
INATTENDIBILI – Nel mucchio dei giornalisti (con o senza Tessera dell’Ordine) che seguono la Roma ci sono alcuni che hanno la faccia tosta di far credere di essere ben informati millantando rapporti privilegiati e diretti con chi conta e sa, compresa la proprietà. Perciò ogni tanto mettono in circolazione pseudo notizie su cui poi loro stessi, ma anche altri, imbastiscono dibattiti e discussioni, un po’ sulla falsariga delle bufale di calcio-mercato. Dopo Como-Roma ci fu chi assicurò che Friedkin intendeva fare una rivoluzione, neanche fosse la reincarnazione di Fidel Casto e Che Guevara: a gennaio via tutti i rami secchi, e dentro gente nuova e forze fresche. Ma non è successo niente.
JUAN JESUS SPINAZZOLA LUKAKU – Nel Napoli capolista e prossimo avversario della Roma, ci sono tre ex giallorossi (più Politano che, però, ci è arrivato dall’Inter), Juan Jesus, Lukaku e Spinazzola stimati da Conte ma disprezzati a Roma da un ambiente miope, presuntuoso e superficiale che 4 anni fa riteneva il brasiliano un ex giocatore, come ha giudicato Spinazzola quest’anno. Il centravanti a Roma ha ricevuto più critiche che apprezzamenti. Ovviamente per Juan Jesus e Spinazzola come per Dzeko, Mkhitaryan, Pedro i dirigenti della Roma sono stati capaci di non prendere una lira regalando calciatori pienamente validi a diretti concorrenti che ne stanno tuttora beneficiando.
MILIARDI E BARZELLETTE – Secondo il Messaggero per lo Stadio a Pietralata è stato fissato dai Friedkin il budget di 1,2 miliardi, e l’assessore Maurizio Veloccia ha assicurato che “è stato dato il mandato di fare in modo che le opere pubbliche connesse e necessarie allo stadio devono essere fatte tutte e tutte economicamente sostenute dalla Roma”. Poiché, come avrebbe detto proprio lì nel Foro Romano, il Marco Antonio dello scespiriano Giulio Cesare, “Veloccia è un uomo d’onore”, dobbiamo credere a Veloccia, ma ci chiediamo: chi li caccia questi mille e duecento milioni? E, ammesso che ci sia qualcuno che li cacci, come si potrà andare avanti con la barzelletta che lo stadio sarà di proprietà della Roma?
PAPPAGALLI SCIATTI – Con la consueta sciatteria ripetuta a pappagallo senza riflettere su quello che si scrive, giornaletti e giornaloni (che continuano a definire “coreografia” gli elementi scenografici delle curve) hanno detto che la Roma ha battuto l’Udinese 1-2. Per fortuna, invece, la Roma ha vinto 2-1 altrimenti sarebbe stata un’altra sconfitta perché è impossibile vincere segnando meno dell’avversario.