Vito D’Amato
Vito D’Amato nasce a Gallipoli il 27 luglio 1944 e arriva a Roma, a porta Metronia dove il papà trova lavoro in un portierato, qualcuno c’è nato a Porta Metronia, altri sono d’importazione.
Entra nelle giovanili della lazio sin da bambino per poi approdare in prima squadra e punirci in un derby del 1965. La Lazio nel 1967 retrocede, non è la prima volta né l’ultima, e lui che è interista fa di tutto per approdare all’Inter di Helenio Herrera e lo fa per una sola stagione nel 1967-68, poi il mago arriva a Roma e, insieme a Bet e Santarini, si porta anche Vito, perché in lui, intravede qualità, anche se con poco temperamento.
Scherzo della sorte, fa il suo esordio con la nostra maglia proprio in un derby, quello di coppa Italia dell’8 settembre 1969 che vinciamo per 1 a 0 con gol di Ferrari (il suo unico con la nostra maglia). Vito entra durante l’intervallo al posto di Scaratti mentre la Roma è già in vantaggio.
Non trova tanto spazio nella Roma finché non comincia il dramma di Giuliano Taccola, prima con le assenze in campo e poi la drammatica morte.
Vito si impegna al massimo ma è attaccante diverso, non dai sedici metri finali. In campionato farà due gol, nella trasferta di Palermo vinta per 3-0 e un altro a Torino in coppa Italia, nel 2-2 del girone finale. A pieno titolo si può fregiare della Coppa Italia. Alla fine della sua carriera Romanista, durata un solo anno, rimangono 19 presenze e 2 gol in campionato e 8 presenze e 1 gol in Coppa Italia. Totale fa 27 partite e 3 reti, poca roba.
L’anno dopo comincia ad andare in giro, Cesena, Verona, Catania e Frosinone, finisce la carriera ancor giovane a 30 anni, assaporando pochi momenti di gloria, l’unico con la nostra maglia.
Una ventina di anni fa ha ricominciato con la lazio, quella femminile da allenatore, ma per poco tempo.
Chissà, alla fine degli anni ‘70 a porta Metronia avrà incrociato qualche bambino che giocava a pallone?
Auguri Vito, per una sola stagione Romanista.