Enzo Matteucci
di Roberto Cerrone
Enzo Matteucci nasce ad Ancona il 20 dicembre 1933, da alcune parti, anche su testi “Romanisti” viene riportata la data del 5 ottobre, noi consideriamo quella di oggi, come già fatto anche dal Romanista.
Le non fortunate vicende familiari, lo vedono in un’infanzia economicamente difficile ma Lui si fa spazio nelle squadre delle sue parti e, pur non dotato fisicamente di un gran fisico, anzi è piuttosto piccolo, gioca da estremo difensore, entrando nella Sambenedettese nel 1954 squadra da sempre nell’orbita Interista e proprio l’Inter lo prende, prima come riserva di Ghezzi per poi divenire titolare in serie A.
L’Inter lo cede alla Spal, dove ha un periodo difficile, ricco di infortuni ed infine lo prende la Roma nel 1961 insieme a Carpanesi. Il ruolo è quello del portiere di riserva a Cudicini in sostituzione di Panetti passato al Torino. Allenatore è Carniglia, compagni importanti Losi, Cudicini, Lojacono, Orlando e ci sono il professore e l’allievo, Schiaffino e De Sisti.
Fa il suo esordio nella partita casalinga con il Mantova, iniziata male e finita bene con la nostra vittoria per 4 a 2. Lo spazio che gli lascia Cudicini è poco, il primo anno solo 4 gare in A e null’altro se non un paio di presenze nella coppa dell’amicizia. L’anno dopo sempre poche presenze se non altro l’esordio europeo nella vittoriosa trasferta turca di Smirne con l’Altay e gioca anche 1 gara in coppa Italia, nella vittoria per 3 a 1 sul Catanzaro. Nel terzo anno, più presenze e la sua importante partecipazione alla vittoria della nostra prima coppa Italia. È titolare nella vittoria per 5 a 0 sul Napoli ed è Lui l’artefice del pareggio interno0 a 0 nella finale con il Torino che rimandò, di 2 mesi, l’assegnazione della coppa in una seconda finale quella vinta con gol allo scadere di Nicolè. Quella coppa fu l’unico trofeo vinto nella sua carriera.
Continua la sua carriera Romanista all’ombra di Cudicini, intanto sta emergendo Ginulfi. Quando va via Cudicini a 31 anni, va via anche Matteucci, a 33. Alla fine, le sue presenze sono 32 in serie A, 5 in coppa Italia, 8 in coppa delle Fiere che fanno 45 gare ufficiali a cui aggiungiamo altre 9 tra coppa delle Alpi e coppa dell’Amicizia.
Vestirà la maglia della Sampdoria e poi del Casale prima di intraprendere una breve carriera di allenatore in società minori.
Un paio di curiosità. I meno giovani come me, ricordano da bambini le prime trasmissioni sportive dei telegiornali, nelle immagini di sigla c’era un portiere, in maglione nero non molto alto, che prendeva un gol, era il nostro Matteucci, allora all’Inter. L’altra è quando il 1° maggio 1966, io c’ero e lo ricordo benissimo, fu il primo storico n° 12 della nostra storia subentrando nella ripresa a Cudicini. La gara era contro la Fiorentina di De Sisti, che Matteucci ha visto crescere, che ci battè per 2 a 0 all’Olimpico. Fu anche l’ultima gara di Enzo, fino alla fine giocò Ginulfi al posto dell’infortunato Cudicini.
Morirà nella sua Ancona il 3 luglio 1992, vittima della maledetta Sla che colpì, a quei tempi, altri due suoi compagni nella Sampdoria, Guido Vincenzi ed Ernst Ocwirk. Auguri Enzo, sei nella nostra storia.