Novembre 22, 2024

Giacomo Losi, nato a Soncino (Cr) il 10 settembre 1935. 

Cresce con il mito di Fausto Coppi e per lui la bicicletta è un traguardo da raggiungere, da conquistare. Inizia a giocare come tutti i bambini della sua età, su strada con le porte che erano semplici borse e il pallone che spesso è inventato e creato, magari fatto di stoffa. 

Con altri ragazzi forma la squadra che poi avrebbe affrontato gli altri delle zone vicine: a Soncino in quel periodo è in voga l’Inter e quindi la scelta del colore delle maglie ricade sul nero e azzurro. Il nome della squadra è messo ai voti e viene scelto quello di Virtus. 

Per risparmiare, i pantaloncini li realizza proprio Giacomo che compra un po’ di stoffa e lui, cresciuto con una zia filantiera, li cuce e li consegna ai compagni.

Le sue prestazioni, anche se su campi improbabili, non passano inosservate e il presidente della Soncinese decide di farlo giocare con la sua squadra. 

C’è un problema però, Giacomo ha solamente 14 anni e non può essere tesserato per via dell’età. Si supera il problema con un piccolo escamotage, gioca infatti sotto un nome che non è il suo, tale Bugli. 

La prestazione di Giacomo è talmente eclatante  che “La Provincia” una testata giornalistica importante, elogia questo Bugli che, ritrovandosi in un attimo coperto da complimenti, non capisce quello che sta succedendo: lui sa benissimo di non aver giocato, ma tanto è si prende qualche complimento e va avanti. Questo grazie a Giacomo che inizia così la sua scalata.

Quando l’età glielo permette firma il primo tesseramento, proprio con la Soncinese e gioca due ottime stagioni. Viene poi cercato da due squadre di serie D la Cremonese e il Pozzuolo e Giacomo opta per la prima ipotesi. 

In quel tempo non esistevano le riserve, si giocava e si andava a referto in 11. 

Succede che il giorno della prima partita (era la presentazione della squadra contro una squadra di serie A)  “Mino” così era chiamato si trova sugli spalti per tifare i compagni più grandi.

Ad un certo punto però, si sente chiamare dagli altoparlanti dello stadio “Giacomo Losi subito negli spogliatoi”. 

Un sussulto, poi la corsa sfrenata, come un fulmine… incrocia mister Bodini che gli dice di vestirsi perché un giocatore si è sentito male e non può giocare. 

Mino non crede a quello che sente, è giovanissimo e sta per fare il suo esordio in prima squadra, peraltro contro una formazione di serie A come il Brescia.

È talmente carico, che gioca una partita al limite della perfezione e la gente inizia a conoscere non il giovane Mino ma il grande Losi.

Dopo la Cremonese, arriva la chiamata di una grandissima squadra, che cambierà la vita di Giacomo Losi. Lui è all’oscuro di tutto perché quando il dirigente della Cremonese gli comunica di essere stato ceduto ad una squadra di serie A lui non ha neanche la forza di chiedere il nome. Mentre viene accompagnato in stazione riflette e nella sua testa le squadre probabili sono due, l’Inter e il Bologna perché con loro ha già avuto contatti e giocato tornei. Arrivato in stazione gli dicono che il treno che deve prendere è per Bologna e allora facendo uno più uno, pensa “eccola la squadra è il Bologna”. 

All arrivo però trova la sorpresa. Giacomo adesso prendiamo il treno per Roma…. chiese – per Roma ? Ma come? – e il dirigente gli disse – ma come non lo sai? Ti abbiamo ceduto alla Roma!!!

Rimase impietrito il giovane Giacomo, lui era un semplice ragazzo di Soncino, piccolissimo paese e stava per trasferirsi addirittura nella Capitale, nella città eterna…

Il resto lo conoscete tutti, nasce così “Core de Roma” uno dei giocatori più amati della nostra storia. Il Capitano che ha alzato la prima e per tanti anni (poi è arrivato Mourinho con la Conference) unica coppa Europea della Roma. Grazie di tutto Giacomo, Roma non ti dimenticherà mai!!!

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