Francisco Lima
di Federico Ghezzi
Francisco Lima, nato a Manaus in Brasile, il 17 aprile 1971 nel cuore dell’Amazzonia, Francisco Govinho Lima: i nostri auguri giallorossi di buon compleanno a Francisco!
Un brasiliano atipico, Francisco: un podista, uno scattista, un infaticabile lavoratore, più che un giocatore dalla tecnica sopraffina e compiaciuta di sé.
Un giocatore duttile, grazie proprio alla corsa e all’agonismo, a quel battersi a prescindere su ogni pallone: tutti i palloni vaganti, tutte le “seconde palle” nei suoi paraggi lo vedevano in anticipo, assolutamente.
Certamente, un appassionato del pallone, se è vero come è vero che ha giocato finché ha potuto, incurante della discesa nei dilettanti, fino a 46 anni!
Un professionista, Francisco, lo diventa un poco a fatica, in patria, e un po’ in ritardo.
Dopo quattro stagioni nel Ferroviario, In seconda serie, Francisco esordisce nella massima serie a 23 anni, nel San Paolo, dove gioca in totale sei partite dal 1994 al 1996.
Allora Lima per farsi strada emigra in Turchia nel 1996 (Gaziantespor, 58 partite e 3 gol in due anni) quando ha già 25 anni, nel 1998(presenze, gol) è in Svizzera nello Zurigo (32 partite, 7 gol) dove rimane fino al primo trasferimento in Italia.
Nella nostra penisola Francisco esordisce, stagione 1999-2000 a Lecce con i giallorossi pugliesi, segnando anche un gol bellissimo di testa alla Juventus nella strepitosa vittoria casalinga per 2-0 allo stadio di via del Mare, battendo Van der Sar grazie a un inserimento bruciante a centro area.
Non si fa notare solo per quel gol, Francisco.
Nel girone di andata il Lecce ospita la Reggina, e viene espulso il portiere Chimenti, che proveniva dalla Roma.
Il Lecce ha già effettuato tutte le sostituzioni e Francisco ad andare in porta (eh, la duttilità), e in quel finale di partita salva diverse volte come un felino la porta salentina dalla capitolazione, fino a essere portato in trionfo a fine gara, vinta 2-1 dai padroni di casa.
È il Bologna, l’anno successivo ad acquistarlo dal Lecce.
Nel Bologna, guidato da Francesco Guidolin, Francisco mantiene un rendimento costante (29 gare in serie A), migliorando anche la tecnica e facendosi notare da Fabio Capello che quell’anno riuscirà a vincere lo scudetto con la Roma, dopo i quattro vinti al Milan nel dopo Sacchi dal 1992 al 1996.
Francisco arriva alla Roma (2001-2002) e indossa quindi la maglia scudettata, non trovando Cristiano Zanetti, tornato all’Inter, ma andando a completare il roster di centrocampisti di una rosa molto competitiva, costruita negli anni grazie agli sforzi e agli investimenti del presidente Franco Sensi.
Emerson, Assuncao, Tommasi, Fuser, Guigou, con le frecce Cafu e Candela a fare su e giù sugli esterni, spesso con l’aiuto di Marco Delvecchio, questo era il reparto di centrocampo della Roma, con anche Tomic e un giovanissimo De Rossi a fare qualche apparizione nelle Coppe.
A Roma Francisco vince subito la Supercoppa Italiana in agosto (3-0 alla Fiorentina all’Olimpico) e riesce a giocare spesso, totalizzando in tre anni ben 131 presenze, di cui 88 presenze in serie A, 13 in coppa Italia, 22 in CL, 8 in Uefa e 1 in super coppa Italiana, senza un gol, sempre di corsa meritandosi l’appellativo di Duracell, coniato da Carlo Zampa, “the voice”.
Nel 2003-2004 Vincent Candela si fa male appena iniziato il campionato, e nel 3-4-3 di quell’anno con uno splendente tridente formato dal Capitano Francesco Totti, da Antonio Cassano e finalmente da Vincenzo Montella come titolare la Roma gioca fino a dicembre un campionato strepitoso, esprimendo un calcio solido ma anche brillante e guadagnando la prima posizione.
È Francisco Lima a prendere il posto di Vincent Candela sulla sinistra, in un ruolo “a tutta fascia” per lui nuovo, eppure ricoperto con efficacia e grande rendimento per la grande abnegazione e la corsa continua di Francisco.
Lima lascia la Roma nel 2004, insieme a Capello, Emerson, Samuel, quando la società deve fronteggiare impegni economici e finanziari molto gravosi in virtù degli investimenti realizzati negli anni precedenti e dei costi di gestione molto elevati sostenuti.
Vince subito, Francisco, il campionato con il Lokomotiv Mosca, e poi la Supercoppa di Russia (siamo nel 2005).
Ricomincia a girare il mondo, Francisco, e va in prestito a gennaio 2006 presso il Qatar SC, dove rimane per qualche mese prima di tornare a Mosca, questa volta alla Dinamo Mosca, dove giocherà solo sette partite.
A quasi 36 è il Brescia a farsi vivo, a gennaio 2007: Francisco merita la conferma e in un anno e mezzo totalizzerà ben 56 partite e tre gol con i lombardi.
Riprende il tourbillon, negli USA (S. J. Earthquakes, 14 partite), poi nuovo ritorno in Puglia, a gennaio 2009 (14 partite), firmando poi in estate per giocare nella Promozione pugliese con il Racale, prima di tornare in patria (Nacional-AM, poi altre due squadre di Manaus, la sua città natia, il Rio Negro e il Sao Raimundo).
Il primo ritiro di Francisco è temporaneo: nella stagione 2016-2017 torna a giocare nell’Otranto in Eccellenza pugliese, concludendo poi lo stesso anno la carriera nella stessa categoria nell’Atletico Aradeo.
Ormai salentino di adozione, Lima esordisce da allenatore a giugno 2018 con l’Uggiano calcio (campionato di promozione pugliese), e sempre in Puglia Francisco allenerà il Deghi (campionato di Eccellenza pugliese), anche se per pochi mesi, fino a settembre 2019.”
“La Roma non è rimasta solo nel mio cuore ma anche in quello della mia famiglia, i miei figli sono tifosissimi della Roma. Non dimenticherò mai gli anni passati nella capitale con gli amici e quel gruppo.”, ha detto in un’intervista; e in un’altra “quando una persona parla male della Roma davanti a me gli dico di smetterla perché io amo la Roma”!
Anche i tifosi della Roma non dimenticano Francisco, e ricordano chi non ha mai perso un derby (tempi bui per i laziali), suo il cross per il 2-0 del Capitano nell’andata del 2001-2002: tanti, calorosi, affettuosi i nostri auguri giallorossi oggi per lui!