Novembre 10, 2024

Oggi, 24 marzo, auguri giallorossi a Giammario Piscitella, nato nel 1993 a Nocera Inferiore.

Cresciuto ancora bimbo nell’Empoli, dove si allenava a mezz’ora di strada da casa, Giammario lascia la famiglia e arriva a soli 14 anni nel settore giovanile della Roma, scelto personalmente da Bruno Conti che lo aveva visto in una finale di un torneo giovanile tra Empoli e Roma.

Nella Roma gestita da Rosella Sensi, è proprio Bruno Conti a tenere le redini dell’intero Settore Giovanile.

Brunetto deve intendersene di ali dotate di spunto e di dribbling, di tecnica e di inventiva, anche di corsa, che quel periodo ha fatto fiorire per la prima squadra e per tutto il calcio italiano, come Caprari e Politano.

Sì, ali: per come ci hanno deliziato nelle giovanili e fatto gioire, sembra molto riduttivo chiamarli esterni alti, come si usa dire.

Giammario resterà alla Roma per cinque anni, rimanendo per altri quattro anni sotto contratto con la Roma fino al 2017, pur giocando in prestito o in comproprietà.

Quando, nella prima stagione americana con Di Benedetto presidente e Luis Enrique allenatore (2011-2012), Piscitella entra nell’orbita della prima squadra, a 19 anni Giammario è ancora nelle mani sapienti cure di Alberto De Rossi bravissimo Mister della Primavera, campione d’Italia l’anno prima e vincitrice di Coppa Italia e Supercoppa nel 2012.

Giammario ha giocato per la Roma, in serie A, due partite, subentrando nel secondo tempo.

Nella prima, alla terza di ritorno all’Olimpico contro l’Inter allenata da Claudio Ranieri, la Roma è avanti 3-0 e Giammario entra con personalità, dimostrando le sue abilità e servendo l’assist del quarto gol a Bojan in una delle più belle gare della stagione giallorossa.

Qualche giorno dopo, a Catania, la Roma deve completare la partita con i Siciliani sospesa sull-1-1; in quella scarsa mezz’ora Piscitella entra subito in campo, la Roma conferma il pareggio, e di lì in avanti Giammario resterà nell’orbita della prima squadra, senza potersi ripresentare sul palcoscenico della serie A.

Comincia un tourbillon e un giro di Italia per Piscitella quando va al Genoa come parziale contropartita nell’acquisto di Mattia Destro.

A gennaio 2013, Giammario lascia il Genoa e la serie A, dopo aver giocato sei partite;

va a Modena (13 gare), l’estate successiva al Pescara di Pasquale Marino (5 partite), che lascia incrociando Caprari, che tornava sull’Adriatico dalla Roma dopo la splendida promozione dell’anno prima con Zeman, per chiudere la stagione 2013-2014 al Cittadella (9 presenze).

Giammario scende di categoria, in Lega Pro, l’anno successivo, alla Pistoiese, dove gioca 30 partite (diciannove da titolare) realizzando sette reti, che lascia l’anno successivo dopo altre 10 partite di cui solo tre da titolare; a gennaio 2016 l’approdo alla Bassano Virtus, dove giocherà 8 partite (1 gol).

Ancora in serie C, arriva l’opportunità di andare a giocare a Catania, proprio sul campo dove giocò con la Roma; sei sole presenze, una rete, prima di arrivare al Prato già nel mercato di gennaio, nella stessa categoria.

Al Prato, finalmente, Giammario si ferma un anno e mezzo e trova la continuità che cercava (51 partite, due gol) e riconquista la serie B, al Carpi (16 gare).

Dall’anno scorso, Giammario è al Novara (25 presenze e una rete nella stagione caratterizzata dalla sospensione per l’epidemia Covid-19), in serie C.

Un girovagare continuo, per il giovane talento del vivaio giallorosso, che aveva giocato tra il 2011 e il 2013 in tutte le nazionali giovanili (5 partite nell’Under-18, 5 nell’Under-19 segnando una rete, 8 nell’Under-20 segnando due gol e 2 nell’Under-21).

Oggi, ripensiamo a quell’azione in cui sfidò Javier Zanetti e servì l’assist per il 4-0 sull’Inter, ai suoi successi nella Primavera, e raddoppiamo gli auguri per la carriera per quel piccolo ragazzo che lasciò la famiglia per arrivare a Trigoria: buon compleanno Giammario!

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