Novembre 12, 2024

9 novembre 1988 – Coppa Uefa

Dopo tante polemiche, è arrivato finalmente il giorno della partita. I tifosi della Roma vorrebbero essere presenti in massa allo stadio per spingere la squadra verso una qualificazione contro tutte le ingiustizie subite in queste due settimane dall’Uefa e dalla squadra jugoslava. Purtroppo però i lavori che si stanno facendo allo stadio Olimpico in vista dei mondiali hanno decisamente tagliato i posti. La Curva Sud non esiste, ci sono solamente macerie e i tifosi della Roma sono spostati in Curva Nord ma si fanno sentire, spingono la squadra ancora prima dell’ingresso in campo per il riscaldamento. C’è nell’aria la voglia di vincere e di dimostrare la grandezza di Roma e della Roma al mondo intero.

Eppure ci provano a fermare la squadra, anche all’Olimpico, anche a casa nostra… al 5’ infatti, Policano taglia come una fetta di burro la difesa jugoslava, supera il portiere Omerovic che non può far altro che stenderlo. Rigore solare per tutti quanti, tranne che per l’arbitro, lo spagnolo Sanchez che lascia correre.

Iniziamo bene, è questo il pensiero di tutti i tifosi giallorossi ma la squadra oggi non ne vuole sapere di arrendersi e ricomincia come se nulla fosse a macinare gioco. Al 10’ Conti trova Voeller in area di rigore, il centravanti tedesco si libera del difensore e calcia verso la porta ma il pallone sfiora il palo. Su lancio di Conti al 14’ ci prova Giannini con una grande conclusione al volo ma Omerovic, aiutato dal palo salva la propria porta.

Poco dopo è ancora Conti a servire questa volta Desideri, cambiano i protagonisti ma non la sorte perché anche quest’anno volta il pallone si stampa contro il palo. 

Al 21’ Andrade serve in profondità Voeller che da posizione defilata calcia di potenza verso la porta e realizza con il sinistro un grandissimo gol che regala l’1-0 alla Roma.

Siamo a metà dell’opera, poco dopo è Nela che si invola sulla sinistra, mette in mezzo un pallone su cui si avventa Desideri ma la girata al volo termina di poco alta.

Al 39’ Voeller controlla un bel pallone, entra in area e viene steso nettamente dal difensore ma anche questa volta l’arbitro fa finta di non vedere e lascia giocare. 

La ripresa inizia con un’altra occasione per la Roma, Nela si libera sulla sinistra, crossa per Voeller che colpisce di testa ma il pallone per la terza volta termina sul palo. L’arbitro Sanchez al 47’ prova ad infierire il colpo del ko alla Roma, estrae il secondo cartellino giallo a Manfredonia e lascia la squadra di Liedholm in 10 uomini.

A questo punto, è chiaro che tutto è contro la Roma, i 20.000 tifosi che sono potuti entrare allo stadio raddoppiano il tifo, trasmettono calore e voglia di non mollare ad una squadra che ci sta provando con tutte le proprie forze, ma che deve affrontare non solamente il Partizan ma anche  la sfortuna e un arbitraggio indegno…

Nonostante l’inferiorità numerica, la Roma continua a spingere sull’accelleratore e i giocatori jugoslavi sono costretti a ricorrere ad entrare fallose e a continue perdite di tempo. Ci prova Desideri su punizione, ma il rasoterra accarezza il palo e termina a fondo campo.

Al 22’ Policano subisce fallo al limite dell’area, si incarica di battere la punizione ma il suo sinistro viene respinto con i pugni dal portiere. 

Al 70’ bella giocata di Andrade che serve in profondità Voeller, il tedesco è bravo a far scorrere il pallone e per il difensore jugoslavo non c’è altro da fare che metterlo giù. Questa volta neanche Sanchez può sorvolare ed è obbligato a fischiare il rigore a favore della Roma. 

Sul dischetto si presenta Giannini che ha tra i piedi il pallone del riscatto… proprio lui che nella partita di andata ha subito di tutto e di più può regalare il gol qualificazione alla sua Roma.

Tra il fischio dell’arbitro e la battuta del capitano, passano solamente pochi istanti ma la mente dei tifosi giallorossi è attraversata da un milione di pensieri. C’è chi si gira, chi chiude gli occhi, chi incrocia le dita… Giannini no, lui è freddo, è glaciale, piattone destro e gooooooooooooolllll!!!

Rigore perfetto e corsa sfrenata sotto la Curva che per una volta è quella Nord ma poco importa. Adesso siamo 2-0 la rimonta è completata, c’è da stringere i denti e portare a casa la qualificazione che vale tantissimo, molto più degli ottavi di finale, qui c’è in ballo la giustizia e l’onore di una squadra, di una città, di una nazione.

Poco dopo, Giannini scippa il pallone al difensore e s’invola verso la porta ma torna protagonista Sanchez che fischia un fallo inesistente e impedisce alla Roma di chiudere definitivamente i giochi. Si continua a soffrire ma la Roma questa sera è incredibilmente unita e non molla un solo centimetro. 

Quando Sanchez è costretto a fischiare la fine della partita, Roma e la Roma possono festeggiare una vittoria che ha un sapore splendido, perché ottenuta contro tutto e tutti, con tanto cuore, carattere e soprattutto amore… Amore giallorosso!!! 

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