Novembre 10, 2024

La storia è scritta dai forti non dai giusti, afferma Tucidide nella Guerra del Peloponneso. Certamente, la narrazione dominante, quella per la quale contano i trofei, aggiunge chi scrive. 

Non si pensa al fatto che nessuno potrebbe vincere alcun torneo, se anche altre squadre non lo disputassero. Non si pensa al fatto che queste squadre, come gli organismi, hanno una vita, un percorso, una crescita da coltivare. Senza la totalità di questi percorsi, non può esservi storia. La storia, dunque, è di chi vince, ma anche di chi tenacemente esiste e si protende verso il meglio. Questa premessa è per dire che sabato al Tre Fontane, alle ore 14:30 per le Lupe si scriverà comunque la storia. Perché la stagione è stata diversa, determinata, continua, da grande squadra. Capace di non soccombere ai propri errori e la partita di Firenze (siamo entusiasti per il gol da centravanti vero di Roman Haug) è stata archetipica. Con un passo in più la Roma si regalerebbe la seconda finale di Coppa Italia consecutiva. Sarebbe e sarà comunque storia. La partita, superfluo dirlo, sarà durissima. Le azzurre di Ulderici hanno raggiunto la salvezza matematica e sono approdate per la prima volta in semifinale. È fin troppo chiaro che daranno tutto. La squadra di Spugna dovrà essere ancora una volta lucida e matura, dovrà sfruttare il suo gioco e seguire le sue leader. Tutte sono a disposizione, la formazione, dunque, è tutta da scoprire. Rientrerà Emilie Haavi? Si suppone di sì dato quel che ha dimostrato, ma anche Haug e la stessa Mijatovic potrebbero avere le loro chance. Se Giugliano, Andressa e Greggi appaiono intoccabili, e appare probabile che Bartoli giochi centrale difensiva, la porta potrebbe riservare qualche sorpresa. Quando è stata impiegata, infatti, Lind ha fatto sempre benissimo e proprio in coppa Italia. Lasciamo a Spugna i suoi dubbi, i dubbi che questa volta ogni allenatore vorrebbe avere. Approfondendo l’analisi della partita, sarà determinante l’aspetto psicologico. Se la Roma si adagia e pensa di gestire, rischia di dilapidare un lavoro straordinario. È una squadra fatta per attaccare e aggredire e questo dovrà fare. Dovrà entrare in campo per chiudere subito la partita. Bartoli, Linari Andressa, Serturini sono chiamate ad una prova maiuscola. Sono loro i nostri cuori, i cuori che hanno scelto e voluto i colori giallorossi. A loro ci affidiamo, senza dimenticare le avversarie. Soprattutto in attacco Bragonzi e Dompig sono temibili, abbinano tecnica e fisicità. Vi sono poi Mella e Cinotti, per una società che da sempre ha fatto dell’equilibrio e della programmazione i suoi due pilastri. Lo dimostrano perfettamente anche le prestazioni fornite nel maschile. Accorciare le marcature, sempre, a tutto campo, sarà dunque il compito specifico della linea a 4. Per il resto c’è la verticalizzazione immediata per il taglio a rete o per il cross. Queste sono solo alcune osservazioni tattiche, che lasciano il tempo che trovano, come la futurologia. D’altro canto, è il compito dei critici o dei tecnici. Poi ci sarà la partita, il gioco che ci salva, che ci fa innamorare. Ci saranno i cuori delle Lupe e ci sarà uno stadio che farà sentire un calore che queste ragazze ai loro esordi non pensavano mai di poter sollevare. Ma Roma è da molto che si stringe intorno a loro e non c’è nessuna che non abbia capito cosa significhi. Anche questa è una pagina di storia e il nostro amore non vede l’ora di tingerla.

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